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Di seguito alla lettera aperta mandata da Marco Moiso alla Presidentessa dell'ANPI nel Luglio 2019 - in cui il Vicepresidente MR rivendicava la libertà di espressione - l'ANPI Londra ha deciso di non rinnovare la sua iscrizione: un trattamento riservato a coloro che avrebbero commesso atti "disonorevoli" e che invece tradisce una intolleranza per chi la pensa diversamente.

Qui di seguito è allegata la seconda lettera aperta che Marco Moiso manda alla Presidentessa Nespoli, in risposta a questo atto politico e a questo rifiuto. Marco Moiso chiede un confronto e sottolinea l'atteggiamento antidemocratico dimostrato dall'ANPI stessa.

 

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Gentile Presidentessa Carla Nespolo, salve.

Sono Marco Moiso, nipote di un Patriota italiano catturato e torturato dai nazisti, fuggito da un campo di prigionia grazie ai bombardamenti alleati, mentre veniva portato verso la Germania.

Mi sono iscritto per la prima volta all’ANPI di Roma nel 2014, ho rinnovato la mia iscrizione anche una volta trasferitomi a Londra, a partire dal 2018. 

La lotta per la libertà da ogni forma di dittatura, tirannia e dispotismo attraversa le mie vene fin da giovane ragazzo quando, ancora in calzoncini, manifestavo seduto sulle spalle di mio padre.

Oggi sono, tra le altre cose, Vicepresidente del Movimento Roosevelt, movimento politico-culturale meta-partitico con sezioni attive in Italia, Regno Unito e Francia e altre sezioni in via di apertura altrove, in Europa e nel Mondo.

La missione del MR (www.movimentoroosevelt.com ) è quella di promuovere, difendere e diffondere la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, sotto ogni cielo del pianeta. Questi diritti appartengono ad ogni Donna e ad ogni Uomo, in quanto universali ed inalienabili.

Tra di essi, l’art. 19 (UDHR) ci impone di rispettare l’opinione altrui, anche quando discordante dalla nostra: 

“Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione, e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e frontiera.”

 

In virtù di questo diritto, nell’anno 2019 ho espresso a lei e alle sezione ANPI di Londra il mio dissenso per le seguenti ragioni:

  • Avere partecipato al boicottaggio e all’allontanamento, dal Salone del Libro, della casa editrice Altaforte, che avrebbe anche dovuto presentare il libro “Io sono Salvini”.
  • Avere nuovamente boicottato, tramite la sede ANPI Londra, la presentazione del libro “Io sono Salvini” nella capitale britannica.

Come diceva Pasolini, ci sono i fascisti “archeologici”, quelli “nominali e artificiali” e c’è il fascismo della “prepotenza del potere”. Non so se sia prerogativa dell’ANPI giudicare chi siano i “nuovi fascisti”. 

Ammettendo che l’ANPI abbia questo ruolo, ho contestato pubblicamente la decisione di negare la libertà di espressione (art.19 UDHR), perché non ritengo che l’ANPI debba adottare i metodi dei fascisti “archeologici” nei confronti di coloro che ritiene siano “fascisti” odierni.

A mio parere, è più utile alla causa democratica incontrare questi gruppi e spiegare loro il perché la democrazia sia una felice anomalia storica da difendere a tutti i costi.

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“…noi dovremmo far di tutto per individuarli e incontrarli. Essi non sono i fatali e predestinati rappresentanti del Male: non sono nati per essere fascisti.”                                                                        Lettera aperta a Italo Calvino di Pasolini, Paese Sera, 8 Luglio 1974

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Con questo obiettivo, mi sono presentato a Londra alla presentazione del libro “Io sono Salvini” organizzata dal gruppo Vortex Londinium. Ho spiegato le ragioni della democrazia e mi sono dichiarato fiero membro dell’ANPI. In quella occasione, le reazioni sono state aggressive, per quanto contenute. Ho rischiato personalmente, per svolgere la missione di far riflettere coloro che la pensano diversamente da me (io sono un fiero democratico e un convinto social-liberale) e che non sono “nati per essere fascisti”.

Mi è stato spiegato che è stato in seguito al mio pensare liberamente ed operare di conseguenza, a causa della mia lettera di protesta e della mia militanza meta-partitica nel Movimento Roosevelt che, in data 10 aprile 2020, la sezione ANPI di Londra ha rigettato la mia richiesta di rinnovo iscrizione. Cosi mi ha scritto Simone Rossi. È mai possibile un comportamento “fascista” di questo tipo?

Io non so chi sia Simone Rossi, quali siano i suoi titoli, la sua storia e/o il suo operato. Continuo a ritenere che il gesto sia dovuto ad antipatia personale (dopo mesi di attesa, mi è stata notificata questa decisione in seguito a un confronto nel quale cercavo di spiegare a Simone che lo Stato non si finanzia esclusivamente con le tasse, attingendo ad argomentazioni di macroeconomia post-keynesiana). Mi domando chi sia costui per ritenere che chi, essendo figlio di antifascisti e nipote di prigionieri del nazismo, voglia lottare contro il fascismo in maniera diversa dalla sua non abbia il diritto di perpetuare la tradizione antifascista.

Dato che possono iscriversi all’ANPI coloro che “condividendo il patrimonio ideale, i valori e le finalità dell’ANPI intendono contribuire in qualità di antifascisti ai sensi dell’art. 2 lettera B” dello Statuto, richiedo che venga accettata la mia richiesta di rinnovo. 

Non accettare tale rinnovo significherebbe 1) dichiarare che non è possibile dissentire sulla linea ‘politico-culturale’ definita non nello Statuto, ma soltanto contingentemente espressa da altri soci o dirigenti ANPI. Ma la negazione del diritto al dissenso critico è una dottrina fascista, o no? 2) rinnegare la memoria della Resistenza Italiana, composta da correnti politico-culturali differenti 3) sostenere che lo stesso Pasolini, del quale abbraccio le idee in questa materia, non si sarebbe potuto iscrivere all’ANPI per “incompatibilità politica”.

Inoltre, richiedo che venga valutata l’idoneità di tale Simone Rossi a svolgere il suo ruolo attuale (non ho ancora chiaro quale sia, ma sembra essere il “dominus” dell’ANPI Londra). 

Dato che l’ANPI intende lottare contro le nuove forme di fascismo, saremmo felici (uso il plurale con riferimento al Movimento Roosevelt, i cui principi e ideali sono assolutamente simpatetici con quelli di democrazia e libertà fatti propri nello Statuto ANPI) di contribuire, qualora gradito, alla crescita dell’ANPI Londra, esprimendo anche un candidato alla Segreteria di sezione che possa attualizzarne l’attività.

Noi non riteniamo certo che Matteo Salvini sia espressione di alcun “fascismo”: egli è semmai il legittimo e discutibile rappresentante di un partito avversario politico di altri partiti e movimenti altrettanto legittimi e discutibili. In democrazia esistono gli avversari, con cui ci si confronta pacificamente e civilmente, non i ‘nemici’ oggetto di demonizzazione. Piuttosto, riteniamo che al presente sussista una forma particolarmente insidiosa e attualizzata di “fascismo”: il “fascismo bianco” di certi segmenti del mondo finanziario, apolide e sciolto da qualsivoglia ideale di solidarietà filantropica. Questa è una nuova forma di “fascismo” potente, silenzioso e trasversale ai partiti. È un fascismo che mette indicatori finanziari davanti al benessere e alla libertà di realizzazione della collettività.

 

  • Vediamo il fascismo bianco piegare il popolo greco il seguito alla crisi economica del 2008.
  • Vediamo esponenti del fascismo bianco sostenere che “i mercati insegneranno all’Italia a votare”.
  • Vediamo esponenti del fascismo bianco, oggi, negare aiuti e strumenti economici necessari a fronteggiare il coronavirus e a rilanciare l’economia.
  • Vediamo con preoccupazione chi si sta attivando per istituire commissioni con l’obiettivo di limitare la libertà di espressione con la scusa delle fake news. La libertà di espressione è garantita tanto dalla UDHR (art. 19), firmata dall’Italia, che dalla Costituzione Italiana (art.21). Libertà di espressione vuol dire anche libertà di dire cazzate. Limitare la libertà di espressione con la scusa delle fake news vuol dire istituire una forma di censura, che può diventare facilmente dispotismo politico-mediatico liberticida e antidemocratico.

Questi sono i temi dei quali, a mio parere, l’ANPI si dovrebbe occupare. 

Questi sono i temi di attualità che permetterebbero all’ANPI di tornare rilevante e popolare.

Qualora fossimo in minoranza nell’ANPI, rimarremmo in minoranza. Eppure, le democrazie liberali sono proprio quelle in cui le minoranze vengono rispettate e tutelate, non cacciate.

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“Se tutta l'umanità meno uno fosse della stessa opinione, e solo un individuo dell'opinione contraria, l'umanità non avrebbe maggior diritto di ridurre al silenzio quell'uomo, di quanto ne avrebbe questo, se lo potesse, di ridurre al silenzio l'umanità”
                                                                                             
John Stuart Mill, grande filosofo e uno dei primi teorici del socialismo liberale

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Scrivo questa lettera aperta sperando di ricevere una risposta seria e onesta intellettualmente.



Cordiali saluti,

Marco Moiso

Vicepresidente del Movimento Roosevelt

Supervisore MR per il Regno Unito

Antifascista

 

“O difendiamo il diritto alla libertà di espressione per idee che detestiamo, oppure ammettiamo, se siamo onesti e non cerchiamo scappatoie, di essere d'accordo con le dottrine di Goebbels e di Zdanov. Anch’essi difendevano volentieri il diritto d’espressione per le idee che andavano loro a a genio.                                                                                                      Noam Chomski

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