In questi giorni è forte la critica al Ministro Lorenzin per la campagna del Ministero della Salute volta a stimolare un incremento delle nascite in Italia.
Mi si permetta dunque una piccola deformazione professionale.
La campagna è totalmente autoreferenziale: ideata e scritta da qualcuno che non è né in contatto né in sintonia con la target audience (il gruppo di persone a cui la campagna si dovrebbe rivolgere).
Una campagna del genere può venire solo da un’agenzia incapace di trovare un ‘insight’ in grado di comunicare con essa.
Trovare un insight significa trovare le ragioni (o le emozioni) che generano il comportamento che noi vogliamo andare a modificare; in questo caso si parla di avere figli.
Non credo che la campagna del #fertilityday vada, in alcun modo, a toccare le corde e le ragioni per le quali i giovani di oggi posticipano l’allargamento o la creazione di una famiglia.
Non credo che in Italia le giovani coppie non facciano figli perché ignari che la fertilità è un dono biologicamente 'a tempo determinato'...
…non credo che i giovani in Italia non facciano figli per egoismo nei confronti della Patria… o che debbano usufruirne in quanto bene gratuito...
…e soprattutto non credo che i giovani non facciano figli in quanto impegnati a perseguire le loro sfavillanti carriere nell’industria creativa o artistica.
Insomma, la campagna è tanto sbagliata e disconnessa dalla realtà da risultare offensiva per la maggior parte delle persone; in primis proprio per coloro che vorrebbero avere dei figli ma sentono di non potere.
Tra l'altro l'infertilità è un problema molto diffuso, affligge il 30% degli Italiani ed ha grandi ripercussioni psicologiche. Se il Ministero della Salute parla del problema dell'infertilità non dovrebbe farlo per offrire sostegno? Non proprio qualcosa da prendere alla leggera...
C'è comunque un'altra ragione per cui una campagna può, alla fine, risultare completamente inutile, dannosa e disconnessa dall’audience. Una possibile ragione alternativa all’incapacità dell’agenzia è l’incapacità del cliente- il Ministero.
Sorge il dubbio chequalche benpensante del Ministero, invece di chiedere ad un’agenzia di sviluppare una campagna per stimolare le nascite in Italia, lasciando dunque lo sviluppo della strategia all'agenzia, abbia avuto la grande idea di usare il tema della fertilità e lo abbia imposto all'agenzia stessa.
Fosse questa la dinamica con la quale è stata creata questa campagna, l’agenzia che ha lavorato su di essa si sarebbe trovata nella sgradevole posizione di dover sviluppare una campagna su un’idea del tutto sbagliata e quindi avrebbe una responsabilità, appena, limitata.
Solo appena limitata perchè, in questi casi, la prima cosa che una agenzia dovrebbe chiedere (in genere lo fa uno stratega pubblicitario, un account planner) è: cosa volete raggiungere parlando di fertilità? Qual'è il vero obiettivo? Siete sicuri che il tema della fertilità funzioni per raggiungere l'obiettivo? Volete testare le reazioni del pubblico alla comunicazione? Le basi.
Insomma, c'è da decidere su chi bisogna licenziare: l’agenzia o il ministero… o tutti e due.
Ovviamente non è questo il problema. Il problema è che un Ministero abbia pensato di poter stimolare le nascite con una campagna pubblicitaria. Anche qualora la campagna avesse funzionato, come avrebbero provveduto queste giovani coppie al benessere dei propri figli, se avuti in condizioni economiche non adeguate? Avrebbe una campagna pubblicitaria risolto i problemi per i quali così tanti giovani oggi decidono di rimandare la costruzione della loro stessa famiglia? No.
Eppure il governo, i ministeri, potrebbero fare qualcosa per stimolare le nascite: aiutare finanziariamente le giovani famiglie; non con piccoli assegni limitati a persone con redditi particolarmente bassi ma con un aiuto sostanziale da parte dello Stato. Si parla di casa, cibo, scuola, vestiario, ma soprattutto… lavoro!
Bisogna dare lavoro ai giovani Italiani se si vogliono stimolare le nascite.
Il Paese sta diventando vecchio per la mancanza di lavoro, e per le condizioni lavorative a cui i nostri giovani devono sottoporsi, non certo perché non si conoscono i problemi relativi alla fertilità.
Solo lavoro garantito e condizioni lavorative accettabili e capaci di garantire benessere sono la soluzione al problema della denatalità; cosi come a molti altri problemi del nostro Paese. Per questo il Movimento Roosevelt lavora per inserire la piena occupazione nella Costituzione Italiana.
… ora, dato che la comunicazione è il mio mestiere, fatemi anche dire che, in fondo, chiedere alle persone di avere bambini dovrebbe anche essere la cosa più facile del mondo.
Inutile essere bigotti e buttarla sulla fertilità: dovete dire alle persone di fare sesso… la cosa più bella del mondo!
Altro che parlare dei problemi relativi alla fertilità… parlate di AMORE.
Magari prendendo spunto da campagne che volentemente o nolentemente cel’hanno fatta… con umorismo e fantasia =)
Eccone una: