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Il presidente del Movimento Roosevelt: inutile follia mettere in quarantena l'Italia, visto che il virus (presentato come la peste bubbonica) non sarà comunque fermato. Peggio ancora: anziché investire subito miliardi per risollevare l'economia e intanto irrobustire la sanità, c'è il rischio che si firmi anche il famigerato Mes, che sarebbe la nostra condanna finale


«La situazione è grave, ma non seria: si sono chiuse le stalle quando ormai i buoi erano scappati». Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt, è durissimo con Giuseppe Conte: «Sarà anche una persona squisita, ma - politicamente parlando - il nostro presidente del Consiglio è un minchione». L'accusa: «Se proprio voleva provare a isolare il virus sul nascere, il governo doveva mettere in quarantena tutto il paese, da subito, e senza le deroghe all'italiana come l'autocertificazione per gli spostamenti». Magaldi però non crede alla retorica televisiva e governativa: «L'intera narrazione sul coronavirus è artificiosa, ci sono patologie più pericolose (polmoniti, infezioni) per le quali non si fanno i bollettini di guerra quotidiani come quelli sul coronavirus, con l'effetto di terrorizzare i cittadini». Primo errore: aver creato il panico, in modo ingiustificato. «Le misure restrittive sono inefficaci, perché il virus comunque esploderà. E il governo che farà, aumenterà ulteriormente le restrizioni? Ordinerà a marito e moglie di stare a due metri di distanza l'uno dall'altra, dopo averli reclusi tra le pareti domestiche?».

 

Quando ci risveglieremo da questo incubo, aggiunge Magaldi, scopriremo che il paese ha avuto la mazzata finale: «L'Italia era in crisi da decenni, ha avuto una botta forte dopo la crisi finanziaria del 2008-2009 (e la falsa cura dell'austerity), e oggi riceve il colpo di grazia». Non è tutto: «C'è anche questa sordida manovra di anticipare l'approvazione del Meccanismo Europeo di Stabilità, il famigerato Mes, che è un meccanismo ulteriore di quell'austerity che ha aggravato le crisi economiche degli ultimi anni: siamo alla follia». Per Magaldi, la rivolta esplosa nelle carceri è un segnale preciso: «Stiano attenti, a giocare col fuoco: quando molta gente sarà col culo per terra e altre aziende falliranno, poi la rabbia sociale esploderà». Servono risposte economiche immediate, che però ancora non si vedono: «Si chiedono ai cittadini enormi sacrifici - esistenziali, lavorativi - e lo Stato non è in condizione di affrontare un'emergenza sanitaria per carenza di mezzi? Ma stiamo scherzando? Questa è una vergogna assoluta, è un caso da rivoluzione. Spero che i governanti si precipitino a procurarsi le risorse e i macchinari per far fronte a qualunque tipo di emergenza».

Per Magaldi, la situazione «presuppone un piano straordinario di investimenti da 100-200 miliardi, per l'Italia e per tutti i paesi europei colpiti da questa crisi economica derivante dall'aver messo in quarantena intere regioni». Anziché elemosinare briciole a Bruxelles (o peggio, ricorrere al cappio del Mes) serve un cambio completo di paradigma: «La crisi-coronavirus legittima ulteriormente l'adozione di una moneta parallela, ripetutamente proposta da Nino Galloni», vicepresidente del Movimento Roosevelt. «Questa è un'apocalisse, in senso etimologico», insiste Magaldi: «E' una rivelazione di quanto siano inadeguati i governanti italiani, e di quanto sia facile azzoppare una nazione». Sul caso coronavirus, per il presidente del Movimento Roosevelt, ci sono troppi lati oscuri: «Questa storia è molto puzzolente».

Guardarsi indietro può essere utile: «Se la cura alle crisi economico-finanziarie è stata peggio del male (c'è stata una volontà dolosa di aggravarle, anziché risolverle), e se il terrorismo globale ha portato in molti casi alla restrizione di libertà, chi ama restringere la libertà e vuole trasformare il pianeta globalizzato in un mondo post-democratico e sempre meno libero, be', non può che guardare con grande interesse a questo grande strumento di disciplina sociale autoritaria». In altre parole: «Se fossi un gruppo di potere che ambisce a ridurre libertà e democrazia, osservando l'Italia di Conte penso che sarei tentato di sfornare un virus all'anno».

Quanto al problema sanitario, per Magaldi «bisognava lasciare che accadesse quello che comunque non si è potuto impedire, attrezzandosi per tempo ad assistere in modo adeguato i pazienti veramente bisognosi». E aggiunge: «Non si potrà impedire che il virus si diffonda e contagi molte altre persone, che in gran parte però non ne soffriranno. Per chi ne soffrirà, serviranno strutture meglio attrezzate. Quella era la strada da prendere, anziché dare la mazzata finale a un paese già in crisi economica». Certo, pesano i devastanti tagli inferti nel recente passato alla sanità. «Ma una grande potenza industriale come l'Italia, un grande paese moderno senza il quale l'Unione Europea non esisterebbe neppure - ribadisce Magaldi - invece di piagnucolare sul fatto che non ha le risorse, be', le risorse se le procura».

Questa crisi, letteralmente spaventosa per il sistema-Italia, sarà anche «l'occasione giusta per far capire a tutti che soltanto l'uso statuale, lungimirante e strategico della moneta, per il bene della collettività, può darci modo di risollevarci da questa tremenda crisi economica». L'Italia era in ginocchio, e adesso è a terra: «Anche con eventuali dimostrazioni pacifiche di disobbedienza civile - conclude Magaldi - questo è il momento di chiedere quello che già era normale pretendere in condizioni non straordinarie».

Fonte: Gioele Magaldi Racconta, su YouTube il 10 marzo 2020

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