Il presidente del Movimento Roosevelt: senza programmi solidi e credibili, anche Salvini (che oggi incassa un "voto di speranza") rischia di fare la stessa fine di Di Maio e Renzi
Come da copione: Bonaccini si tiene l'Emilia, grazie anche alle Sardine coccolate in televisione a reti unificate. Salvini perde, ma fa comunque avanzare la Lega. E intanto i 5 Stelle si eclissano. «Nessuna sorpresa, davvero, per l'esito delle regionali emiliane». Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt, l'aveva ampiamente previsto: «Semmai, la novità è che il leader leghista è riuscito a mettere paura, per la prima volta, al blocco di potere che ha in mano l'Emilia ininterrottamente, da decenni». Il guaio? «La crisi del Movimento 5 Stelle - sostiene Magaldi - ripropone purtroppo l'apparente bipolarismo centrodestra-centrosinistra: una alternanza solo formale che, negli ultimi vent'anni, ha permesso ad attori diversi di recitare il medesimo copione neoliberista, in cui la politica si limita ad eseguire le direttive di potentati finanziari privati».
Nessuna luce in vista, tantomeno dalle Sardine: «Da quei ragazzi sponsorizzati da Prodi solo slogan privi di proposte politiche, e addirittura la tentazione autoritaria di imporre il bavaglio ai ministri, vietando loro il libero accesso alla comunicazione via web e social». Magaldi critica anche la Lega: «Se davvero vuole proporsi come alternativa di governo dovrebbe innanzitutto archiviare i vecchi tradizionalismi conservatori che sopravvivono nell'ex Carroccio». Il presidente del Movimento Roosevelt è contrario anche all'ipotesi di legge elettorale maggioritaria caldeggiata da Salvini: «Molto meglio restituire piena rappresentatività al Parlamento, con un sistema proporzionale puro, magari accompagnato dall'elezione diretta del Presidente della Repubblica».
Anche la tornata elettorale emiliana, aggiunge Magaldi, non fa che confermare - con il crollo verticale dei pentastellati - l'estrema mobilità dell'elettorato. «Ma attenzione, vale per tutti: oggi cresce rapidamente Salvini, ma anche quello dato alla Lega è un voto essenzialmente di speranza, come lo era stato quello accordato ai 5 Stelle e, prima ancora, allo stesso Renzi». Ascese rapidissime e declini altrettanto repentini. «Gli italiani scommettono su un possibile cambiamento, che però non arriva mai, mentre il paese cade a pezzi», sottolinea il presidente del Movimento Roosevelt: «Renzi ci aveva illuso di rivendicare più peso per l'Italia in Europa, Di Maio aveva promesso un vero reddito di cittadinanza e lo stesso Salvini, finora, non è andato oltre i proclami. Qui si tratta invece di contestare radicalmente la governance europea - conclude Magaldi - liberando risorse per investimenti strategici di tipo keynesiano, verso la piena occupazione e il rilancio dei consumi».
Fonte: "Gioele Magaldi Racconta", su YouTube il 27 gennaio 2020