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Questo che segue è quanto avrei voluto domandare al dr. N. Galloni il 21 novembre 2019.

Premesso che in Italia per l’art. 52-54 “la difesa della patria è sacro dovere del cittadino e ogni cittadino ha il dovere di essere fedele alla Repubblica e osservane la Costituzione…”
La moneta unica in Europa ha comportato da parte di chi l’ha accettata, a nome di un inconsapevole popolo, la piena consapevolezza del differenziale (di crescita etc.) tra i paesi del nord e quelli cd PIGS (che per quelli nordici sono PORCI per davvero).
La moneta unica vede Keynes come il diavolo vede l’acqua santa. Il globalismo lo stesso.
Si deve, quindi, dedurre che il Keynesismo non sia per la globalizzazione e che riconosca che ogni paese (o gruppo omogeneo) ha peculiarità che non sono di altri (ciò che invece non ha consapevolmente considerato chi ha imposto l’€). Questo per sovranismo e globalismo.

 

In Italia dire Keynes è lo stesso che dire Federico Caffè, la via italiana al Keynesismo.

La domanda prende spunto dal libro ISBN 88-06-13142-7 edizione del 1992 di Ermanno Rea dal titolo “L’ultima lezione” e sottotitolo “la solitudine di F. Caffè scomparso e mai più ritrovato”.
All’epoca lo lessi un paio d’anni dopo come sul Manifesto (prima che lo riconoscessi un “giornalaccio”) leggevo con piacere ciò che scrive un allievo di F. Caffè dallo pseudonimo di “Galapgos”.
Sinceramente non ha sedimentato niente… per fattori miei e perché la vita allora, con tutte le brutture che angustiavano l’Italia, era più leggera (almeno questo vale certamente per me).
Ma non ho dimenticato di possedere questo libro e me lo sono rieletto un anno fa e ha sedimentato perché, forse per la visione condizionata dalla mia specifica condizione, l’Italia, e il suo popolo, sta scivolando sempre più nel punto di non ritorno.

Un giovane F. Caffè ha partecipato come sottosegretario di qualche ministero economico (ricostruzione, approvvigionamenti) del Governo Parri.
Chiusa quell’esperienza in malo modo (più di qualcuno pensa però che le premesse del boom degli anni 60 del secolo scorso sono nel governo Parri) F. Caffè lascia definitivamente la politica pur avendo i mezzi per una brillante carriera.
Scrive Rea che quando tra la notte del 14-15 aprile 1987 scomparve lasciò sul tavolo gli oggetti personali e in quanto estimatore di Sciascia il fratello dice che il libro su Majorana… scomparve dalla libreria lo stesso giorno che scomparve F.

L’ultima lezione è stata tenuta su Francesco Ferrara un economista del secolo scorso (1810-1900) liberista puro che era agli antipodi del riformismo Keynesiano, ma che F. Caffe riteneva studioso serio (forse ancora Sciascia e le categorie umane – uomini, ominicchi, quaquraquà e pigliainculo- che don Mariano spiega a Bellodi in “Il giorno della civetta”?).
E veniamo finalmente al dunque: Ferrara ha scritto che «… se un tristo avvenire è serbato all’Italia i veri autori responsabili della sua rovina saranno i suoi economisti… quelli che ritengono importante la “Questione sociale”, che analizzavano l’oppressione dell’operaio… quelli che si ispiravano a un principio etico.
Domanda Rea (e la domanda è legittima perché lo stesso F. Caffè lo evidenziava nella sua ultima lezione) «L‘Italia è stata rovinata da uomini come Caffè? C’è chi lo pensa… (pag. 53).
Detto tutto ciò a premessa e in due soli esempi la domanda

1)
L’Italia è stata rovinata perché sul “Panfilo Britannia” (e ciò che esso ha comportato) c’è salito lo “spirito” di Federico Caffè, oppure “Galapagos” oppure Nino Galloni?
C’è salito l’economista Draghi e poiché pure lui è stato allievo di F. Caffè Draghi ha forse rappresentato tutti quelli che in spirito e in carne non ci sono saliti?
2)
L’Italia è stata rovinata perché la parità di Bilancio Costituzionale è stata voluta da economisti in spirito come F. Caffè, come “Galapagos e Nino Galloni? Solo l’Italia lo ha fatto dimostrando così di avere una classe "dirigente" serva per natura non per costrizione. E si ritorna a Sovranismo e Globalismo.
Servi sono stati l’economista Mario Monti e a incitarlo c’era l’altro economista di nome Draghi.
(per inciso ho messo in discussione la possibilità di un ricorso per cancellare per palese incostituzionalità la “Parità di Bilancio”… ma non c’è stata discussione anche se Keynes lo richiede).

Quindi la domanda è se un tristo avvenire è serbato all’Italia (e più triste del presente "lutto della speranza") i veri autori responsabili della sua rovina saranno i suoi economisti ovvero, F. Caffè e la via Italiana di Keynes?

Ma l’assemblea non c’è stata.

Caro Magaldi, fossi morto avreste potuto agitare povera patria per eliminare M5s e Renzingaretti e comodamente, poi, proporre Draghi, l‘economista che ci salverà da quelli come F. Caffè e veri traditori ex art. 52 e 54 cost., prima come capo del governo poi come garante della Repubblica e della Costituzione.  
Caro Magaldi, per far fuori M5S e Renzingaretti avresti avuto totale e incondizionato concordia mia e di tanti.
Ma sarei e saremmo totalmente contro Draghi e quanto sopra spiega il perché.

La discussione si è portata in pizzeria (e ringrazio per il cibo) ma frammentata e non sui temi Odg.  È in un abbozzo di dialettica che il laureato in scienza della comunicazione (mi scuso se non ricordo il nome, è un mio limite) disse che “la comunicazione è diretta verso l’alto per poi discendere alla “pancia” del basso... ciò mi ha dato da pensare che chi è in alto possiede la “critica” per valutare e capire al volo la proposta “sociale”, “etica” “libertaria”… e se non lo fa è per DISONESTÀ (ovvero Draghi sceglie Ferrara, altri scelgono il proprio tornaconto).
Un ONESTO, e porto l’esempio di Fassina, dice grazie e lavora per la proposta “sociale”, “etica”…
La “pancia” non sempre, o quasi mai, ha la conoscenza della “critica” motivo per cui è la “pancia” che va aiutata affinché inizi a ragionare col cervello. Aiuta ancora Sciascia quando fa dire a un maresciallo che con la vedova di Nicolosi sentiva ragionare Bellodi e pensò “ciò che la mente non intente lo intende il cuore”. Questa è l’Italia che di sentire sente ma con la “pancia” e tutto CONGIURA affinché mai si evolva a sentire con la mente.
E alla fine, a meno di un colpo di stato manu militari, è il popolo, e il “basso” è la stragrande maggioranza che sente con la “pancia”, che vota e decide chi vince o chi perde (o decide anche di non votare, e ciò non può essere ignorato). Se poi chi vince le elezioni non fa ciò per cui è stato votato… è la frattura per demolire il credo di una partitocrazia incostituzionale.

Un’ultima cosa quando ho detto di essere il socio n. 440 l’ho detto solo per dire, e lo dico qui, che in fondo siamo meno di una goccia in una bacinella…
Ma può essere solo un mio punto vista che ancora non ha chiaro se il fine è Ottriato o Popolo?

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