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Riassunto  di Povera Patria… del 30 ottobre 2019 (sembra un secolo fa).

Renzi/Boschi volevano la cancellazione del senato eletto su base nazionale per un senato ridotto a 100 da cooptare su base territoriale. In ciò hanno commesso DISCRIMINAZIONE laddove se per l’art. 1 Cost. “il Popolo è Sovrano” tale sovranità il Popolo la esercita a suffragio universale ex art. 56 e 58 Cost. … ma non avrebbe potuto più farlo perché il “Senatore” Renziano non sarebbe stato eletto come senatore ma come Amministratore Locale… e la domanda sarebbe stata: in quale circoscrizione andrò ad eleggere il “mio” Senatore?
Di Maio è invece ORWELL perché tu voterai il tuo senatore nella circoscrizione indicata.
Dato che sapeva (e lo sapeva anche la Lega) della DISCRIMINAZIONE, Di Maio ha in tal modo bypassato il problema e la Lega gli è andata dietro.
Se il primo tagliava 324 senatori il secondo ne taglia 335 parlamentari.
La cifra è “pari e patta” ma il secondo è più “democratico” (sic!).
https://blog.movimentoroosevelt.com/blog/2165-povera-patria.html
NB:Per Renzi/Boschi è un mix di stupidità, di incommensurabile arroganza e sicurezza di impunità. Quanto repertato in foto è successo una sola volta e avrebbe mai potuto accadere (o mai essere repertato): in questo caso sarebbero ipotesi (e quante ce ne sono) e non, come l’evento dimostra, certezza del Golpe Bianco (anche se sventato) a danno del Popolo Italiano.
Il documento-foto è reale, è vita e per descrivere un fatto la vita vale più di cento libri.

 

In prima parte si è sbagliato a dire che nel post Di Maio aiuta la P2 ci fosse la foto col “miliardo” per i cittadini ….
La foto è pure qui e altrove, è un fatto nazionale e il comunicato di MR non è il solo ad aver parlato di un fatto cruciale per la Repubblica e la Democrazia.
Ma l’errore porta a qualcosa confermativo di quanto scritto: il giornale è “La Repubblica” (quindi tutto meno che un giornale contrario all’assetto politico istituzionale) e definisce Maggioranza Bulgara il voto che ha reso legge il taglio di 335 parlamentari.
Ora in Buggaria c’era il Partito Unico e un’obbedienza granitica dei parlamentari alle direttive del cit. Partito Unico.
Ma prima della Buggaria siffatte maggioranze c’erano in Italia quando il Partito Unico era il “PNF” (Partito Nazional Fascista). Gelli era semplicemente un nostalgico.
Quello del Taglio del 335 non è parto di un Partito Unico ma del Partito Trasversale, ma la maggioranza è sempre quella del Partito Unico che sia PNF o Buggaro.
Quindi dov’è lo scandalo ad averlo documentato? O si deve dire che “La Repubblica” è più realista del re? Con tutto il rispetto, dov’è lo scandalo per oscurarlo con tanti e tanti post ripescati come se quanto ripescato fosse la cosa più impellente per decifrare la realtà e soprattutto l’oggi, il presente dell’Italia? È «Spazio aperto di discussione» tutto ciò?

Si è scritto che oltre al referendum è doveroso il Ricorso alla Corte Costituzionale.
Pubblicizzato sulla prima pagina del sito della Corte Costituzionale c’è “un piccolo libro” (ora alla ottava edizione mentre la prima edizione è del 2002).
Si potrà obbiettare che tale piccolo libro non è ufficiale? Allora che ci sta a fare sul sito dei “Giudici delle Leggi”? A che pro, di edizione in edizione, il Presidente di turno ci fa la sua bella presentazione e ci mette il suo ritratto fotografico che sostituisce quello della precedente edizione? 
Al paragrafo 5, «La Corte e la libertà del legislatore» tra pag.39/40 è scritto
«Più rari, anche se di maggiore risonanza, sono i casi in cui il Parlamento fa una scelta legislativa discutibile e controversa, e su di essa viene provocato da qualche giudice, chiamato ad applicarla, il controllo di costituzionalità della Corte. È allora che si deve trovare il delicato equilibrio fra il ruolo di controllo della Corte (che deve garantire l’osservanza dei princìpi costituzionali, anche contro la maggioranza parlamentare) e il rispetto del diritto del legislatore di fare le scelte politiche che ritiene più utili al paese, e che la Corte non ha il potere di ostacolare anche se, in ipotesi, possa considerarle inopportune.
La Corte non è una terza istanza legislativa, a cui si possa fare ricorso per contestare o modificare, con una valutazione politica di opportunità, le scelte fatte dai rappresentanti eletti in Parlamento. Essa sta a guardia dei “confini”»
.
Detto che l’evidenziazione è di chi scrive, si legge, ed è chiarissimo, che la Corte Costituzionale deve garantire l’osservanza dei princìpi costituzionali, anche contro la maggioranza parlamentare Ora la riforma costituzionale è passata direttamente a legge avendo raggiunto al secondo voto di entrambi i rami del parlamento il quorum dei due terzi che anzi i due terzi sono stati superati con una maggioranza bulgara.
Ma le scelte politiche del legislatore sono superiori all’osservanza di principi costituzionali?
Si domanda: i confini sono o non sono stati superati? Le scelte del legislatore sono utili al paese?
il parlamento (=l’insieme degli eletti) esercita in nome del popolo… ma l’insieme degli eletti non ha, al di là della formalità del voto, nessun rapporto col popolo.
O forse che il rapporto di 1 deputato ogni 187000 elettori e 1 senatore ogni 320000 elettori (elettore è cosa diversa dall’insieme dei cittadini) è migliore di quanto il rapporto tra eletto e elettori era la metà di quello della riforma? è migliore per rappresentare l’Italia definita degli “Ottomila Comuni e/o Campanili”?
Da una settimina ad oggi sono 49 le firme di senatori (gli stessi che prima hanno votato a favore) per richiedere un Referendum (ma ci sono sempre “pennivendoli” che li accusano di esser attaccati alla poltrona e tra gli stessi promotori c’è chi chiede il referendum per avere la conferma popolare che il taglio dei parlamentari da loro votato è stato cosa giusta e democratica).
E se si dovesse arrivare alla “roulette” del referendum guasta, forse, un ricorso alla Corte Costituzionale?  

La verità non è una tesi precostituita, è il suo opposto.
La verità è rivoluzionaria.
La verità non è bella né brutta ma ha la freschezza di una giovane donna.
A differenza della tesi precostituita la verità non entra mai in contraddizione con sé stessa.
La verità è aria fresca che rigenera lo spirito.
La verità non piace ai bugiardi e alle tesi precostituite.
A volte è ben celata e mai squarcia il velo di Maja… ma se attecchisce tutto ne resta contagiato.
Il precostituito è aria viziata, una vecchia signora che sopperisce alla mancanza di naturalezza ricorrendo al trucco.

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