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In questo intervento assemblo tre interventi sulle pagine FB del Movimento riguarda la situazione dei Curdi siriani. Abitualmente il processo va in senso opposto e questo spazio è adibito a disamine più approfondite e sofisticarte e non si citano brani interi di altri scritti. Ma la sofferenza e la situazione di pericolo di un popolo eroico merita un'eccezione e una chiara presa di posizione del Movimento.


Gli USA si ritirano dal nord della Siria. Apparentemente una buona notizia, in realtà pessima. In questo modo lasciano soli i Curdi. la popolazione che ha sostenuto con maggior forza ed eroismo la lotta contro lo stato islamico, l'unica che lo aveva bloccato e sconfitto prima degli arrivi degli aiuti russi ai lealisti siriani. In realtà così Washington abbandona i Curdi contro la probabile invasione della Turchia. Ambienti del Dipartimento di Stato e della Difesa infatti sono contro questa decisione che porta con se conseguenze molto gravi: espande la Turchia in zone siriane che potevano sperare, dietro intavolazione di trattative con il governo siriano in una larghissima autonomia, quasi indipendenza, rende inaffidabile la parola e l'impegno degli Stati Uniti verso i propri alleati. Chi da ora si potrà fidare di una politica americana coerente e stabile? (e qui ci siamo anche noi per quanto riguarda il Mediterraneo) Spinge i Curdi a cercare protezione con la Russia e di fatto lascia mano libera alla Russia stessa in quella parte di medio Oriente(ma come si porrà la Russia che sta progredendo con un'alleanza di fatto con la Turchia?) Esalta l'egocentrismo muscolare di Erdogan che chiederà, visto il successo, sempre di più ( la situazione ricorda molto l'invasione tedesca dei Sudeti e dell'Austria, anche se Erdogan ovviamente non è Hitler) Erdogan quindi attuerà nel Mediterraneo orientale una politica sempre più aggressiva convinto di uscirne indenne e minaccerà le nostre concessioni ENI di gas in quella zona, che sono enormi .https://www.movimentoroosevelt.com/news/per-dipartimento/geopolitica/la-nuova-guerra-di-troia-per-l-energia.html Ma soprattutto lascia beffardamente soli i Curdi, li tradisce dopo averli usati,ed esaltati nella loro eroica resistenza, che ricorda per certi versi una guerra civile spagnola finita con successo. Se a questo associamo il salto di campo degli USA stessi in Libia che da un tiepido appoggio al governo legittimo di Sarraj è passato ad Haftar, chi si può più fidare degli USA? E' meglio che, pur nel rispetto delle alleanze occidentali, ci abituiamo all'idea che potremmo anche essere costretti, geopoliticamente parlando, fare da soli e attrezzarci di conseguenza 

 Onu, "ci prepariamo al peggio"
L'Onu ha dichiarato di "prepararsi al peggio" alla luce dell'offensiva sul nord della Siria annunciata dalla Turchia. E' in corso il ritiro delle truppe americane dall'area per fare spazio all'invasione di Ankara, a danno delle milizie curde che avevano combattuto contro il sedicente Stato islamico.

I curdi: difenderemo il territorio a tutti i costi
E accuse arrivano agli americani dalle Forze democratiche della Siria, l'alleanza curdo-araba delle Fds, dopo le ultime notizie sull'imminente nuova operazione militare turca nel nordest del Paese arabo. "Nonostante l'accordo sul meccanismo di sicurezza - si legge in un tweet di Mustafa Bali, portavoce delle Fds nel nord della Siria - le forze americane non hanno rispettato i loro impegni e hanno iniziato a ritirarsi dal confine tra Siria e Turchia, lasciando che l'area si trasformi in una zona di guerra". "Ma - aggiunge il tweet - le Fds sono determinate a difendere il nordest della Siria a tutti i costi"

Per far capire quanto questo passo americano, quanto la paventata invasione del nord della Siria da parte delle forze turche, vada contro gli ideali di Democrazia, autodeterminazione e libertà e promozione dei Diritti dell'Uomo che il Movimento Roosevelt ha sempre propugnato e difeso.

Come una nazione che si professa democratica e che ha visto nascere nel suo seno la carta dei Diritti dell'Uomo, può accettare tutto questo? Dove sta l'orgoglio democratico dei paesi occidentali? Come si può permettere l'invasione da parte di uno stato che accusa di terrorismo i curdi siriani quando lui stesso si comporta da terrorista? (vedi eastmed, le contiguità con i Lupi Grigi, la teoria dell'EGGAYDAK, le persecuzioni interne ed esterne, l'eccidio degli Armeni)

Ricordiamo che alcuni italiani, come è avvenuto durante la guerra civile spagnola, sono morti per la causa curda e per difenderli dallo stato islamico.

Per capire cosa sono i Curdi Siriani ho preso questo articolo dell'Huffinghton Post proprio perché non può essere accusato certamente di estremismo , a parte una certa accondiscendenza verso teorie economiche neoliberiste.

Ecco alcuni passaggi:

curdi, il popolo più grande al mondo senza uno Stato. Repressi ma mai domi. Sono le milizie dell'Ypg ad essere accorse per prime a difesa dei yazidi sterminati dai nazi-islamisti dell'Isis. Sono loro, i curdi in armi ad essersi opposti per primi all'avanzata dei miliziani di al-Baghdadi in Iraq e a condurre l'assedio alla "capitale" siriana del Califfato, Raqqa. Nel nord della Siria, l'obiettivo è quello di "creare un sistema sociale autonomo", come ha detto all'agenzia di stampa curda Firat, Nesrin Abdullah, comandante dell'unità femminile delle Ypg, che hanno portato avanti una dura lotta contro il Califfato Eppure, per il presidente della Turchia, Recep Taayp Erdogan, restano il nemico principale, ancor più di Bashar al-Assad.

Un nemico da annientare, con o senza il via libera di Washington. E ciò che spaventa gli autocrati e ai teocrati mediorientali non è la forza militare dei curdi (poca cosa rispetto all'esercito turco, il secondo, dopo quello americano, quanto a dimensioni in ambito Nato) ma la capacità attrattiva del modello politico e istituzionale che propugnano: un Confederalismo democratico che ridefinisca in termini di autonomia (in particolare in Turchia e in Siria) gli Stati centralistici ed etnocentrici. In un Grande Medio Oriente segnato da una deriva integralista o da controrivoluzioni militari, il "modello curdo" va in controtendenza. Perché si ispira all'idea che più spaventa califfi, sultani, teocrati e generali: l'idea della democrazia. Una idea per la quale vale ancora la pena battersi. Almeno per gli uomini della "Brigata internazionale". Almeno per "Hiwa Bosco".

In una intervista, Karim, spiega il perché della sua scelta: "Perché guardavo questi uomini e donne che resistevano all'ISIS e mi riconoscevo nei loro valori. Nella loro causa ho trovato i valori della nostra democrazia, della Costituzione italiana, valori che ho ereditato da mio padre che è stato partigiano. Parlo dei valori della resistenza e della libertà".

Non si va lì solo per i curdi, sconfiggere i regimi è una lotta che riguarda tutti e ovunque". Le donne, nel processo di riforma democratica, hanno un ruolo determinante. "Le unità di protezione del popolo, Ypg, sono composte da uomini e donne che combattono e godono di grande autonomia, nella società e nel movimento. Nella società mediorientale, la centralità del ruolo della donna e la lotta al patriarcato sono davvero un fatto rivoluzionario". "La prima cosa che ti spiegano - dice - è che il fine della lotta è l'autodifesa del popolo, c'è un'etica alla base di ogni azione, nessuno va a combattere solo per uccidere, al primo posto c'è la sicurezza dei civili".

Ripeto una frase il "modello curdo" va in controtendenza. Perché si ispira all'idea che più spaventa califfi, sultani, teocrati e generali: l'idea della democrazia.

Quindi, quando sentirete suonare le campane a lutto, non chiedetevi per chi suoneranno, suoneranno anche per voi, e ogni individuo che si sente vicino ai valori democratici, e vicino alla carta dei Diritti dell'Uomo non può volgere lo sguardo dall'altra parte. M.R sarà sempre vicino a chi lotta per questo

Roberto Hechich

Segretario Dipartimento Esteri e Difesa Movimento Roosevelt.

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