Il presidente del Movimento Roosevelt: anche se il M5S non se ne rende conto, dimezzare deputati e senatori riduce la democrazia (come voleva la P2, in ossequio alla massoneria internazionale reazionaria)
"Ho sempre difeso il Movimento 5 Stelle dall'accusa di "gatekeeping": tuttora non credo che i pentastellati siano nati con l'intento di incanalare il malessere sociale solo per deviarlo verso forme di protesta innocue", afferma Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt. "Oggi, però, con l'ossessione di voler ridurre i parlamentari (peraltro ottenendo un risparmio finanziario risibile), Luigi Di Maio si comporta come un neo-piduista, esaudendo i desideri di Licio Gelli riassunti nel "Piano di Rinascita Democratica" della Loggia P2".
"Ho sempre difeso il Movimento 5 Stelle dall'accusa di "gatekeeping": tuttora non credo che i pentastellati siano nati con l'intento di incanalare il malessere sociale solo per deviarlo verso forme di protesta innocue", afferma Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt. "Oggi, però, con l'ossessione di voler ridurre i parlamentari (peraltro ottenendo un risparmio finanziario risibile), Luigi Di Maio si comporta come un neo-piduista, esaudendo i desideri di Licio Gelli riassunti nel "Piano di Rinascita Democratica" della Loggia P2".
Autore del bestseller "Massoni" (Chiarelettere, 2014) che svela il ruolo-chiave di 36 superlogge sovranazionali nel back-office del potere mondiale, Magaldi spiega che il piano di Gelli testimoniava l'adozione "casereccia" delle tesi contenute nel saggio "La crisi della democrazia", promosso nel 1975 dalla Commissione Trilaterale su impulso della superloggia reazionaria "Three Eyes". La tesi del saggio, firmato da Samuel Huntington, Joji Watanuki e Michel Crozier, era la seguente: "Curare con ancor più democrazia l'eccesso di democrazia equivale a tentare di spegnere un incendio gettando benzina sul fuoco". Meglio dunque tagliare i parlamentari, per ridurre gli spazi di rappresentatività a tutela degli eletti.
"In Italia – ricorda Magaldi – fu Gelli l'interprete di questa direttiva della massoneria internazionale oligarchica. Ed è sconcertante – aggiunge – che oggi ad attuare l'operazione sia proprio Di Maio, cioè l'esponente di un movimento sorto per dare più voce ai cittadini". Gatekeeping? Di nuovo, no: questa riforma, ieri appoggiata anche dalla Lega, ora avrebbe il favore del Pd e dei renziani. "Dietro – dice Magaldi – ci vedo essenzialmente insipienza e incapacità politica. Ed è singolare che sia proprio il Movimento 5 Stelle a cavalcare questa battaglia, che restringerebbe gli spazi di democrazia in Italia".
Alessio Altieri
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(Articolo del 2 ottobre 2019)
sapere è potere. Le persone non sanno e non hanno potere.
sapere dà la consapevolezza di cosa si vuole e cosa fare per ottenerlo.
Non sapere da solo insicurezza su cosa si vuole e cosa fare per ottenerlo.
Il Tavistock è una realtà che inculca tramite primo, secondo, terzo e quarto potere il germe dell’insicurezza che è l’elaborato del non sapere.
Eppure la realtà è sotto gli occhi di tutti ma a chi ha occhi il primo, il secondo il terzo e il quarto potere gli tagliano la lingua…
detto questo, il sapere è anche condivisione (come la moneta è circolazione) e un sapere che è sotto gli occhi di tutti non circola (e i motivi sono senz’altro quelli di sopra… o altri ancora) non può dirsi affermata né la libertà di espressione e meno ancora la condivisione/circolazione.
Bene sapere che è un vecchio progetto piduista e chi sopra loro (in ogni caso era già evidente a tutti che né Di Maio, né Renzi né altri a loro simili hanno, a mio avviso, intelligenza per concepire simili piani).
In maniera semplice si tratta di “pecore” laddove dieci pecore (che puoi pure selezionare) sono più facili da controllare che cento (fosse già così neanche ci sarebbe la timidissima “fronda” interna al m5s, timidissima anche per attaccamento alla poltrona)… non è un caso è una scelta del partito trasversale: M5s si allea con Renzi che col referendum del 04.12.2016 mirava allo stesso risultato (rectius: la camera soggetta al governo e 100 senatori scelti tra gli eletti nelle amministrazioni locali) e pure lui speculava sulla creduloneria del risparmio. Pure la lega è d’accordo e se si guarda bene anche l’alleato Berlusconi aveva mire di stravolgere la rappresentanza…
La domanda è “che fare”? mettere in circolo e dare valore (come la moneta) alle idee e ai fatti, a tutte le idee e fatti eretici e indigesti al primo, secondo, terzo e quarto potere.
Ripropongo quanto già scritto: nell’impossibilità la rivoluzione è nel credere, creare e lavorare per una nuova narrativa che fissi in maniera semplice e intelligibile i termini e la concretezza del conflitto.
Personalmente posso dire che dopo quanto scritto a questi signori il venerdì 27 settembre 2019 sto ricevendo solo conferme di indigestione da chi è direttore del traffico di queste cose …
saluti
su questa conta di pecore e pecorai il genio ultimo del sig. Di Maio dice che “chi non vota (la conta e/o la riduzione dei parlamentari) sceglie la poltrona” repubblica.it/.../... . Lo dice chi alla poltrona è attaccato col vinavil e anche in ciò è uguale all’altro zombie che diceva che il fronte del no al referendum è un’accozzaglia. www.google.com/.../
fino a quanto abuseranno della nostra pazienza… (Cicerone a Catilina)
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