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Il presidente del Movimento Roosevelt avverte i fan italiani dell'ideologo russo vicino al Cremlino: certo ambiguo sovranismo, nutrito dai libri di Evola e Heidegger, è il prodotto di un raffinato gioco della massoneria neoaristocratica che detesta la democrazia e teme l'avvento di un capitalismo progressista, dopo aver introdotto il globalismo neoliberale

Vladimir Putin dichiara al "Financial Times" che il liberalismo sarebbe morto, mentre il suo amico filosofo Alexander Dugin viaggia per l'Europa predicando una Quarta Via per il nuovo millennio, in grado di superare fascismo, comunismo e democrazia liberale? Attenti agli equivoci, dice il presidente del Movimento Roosevelt: secondo Gioele Magaldi, quelle di Dugin – intervenuto a Gioia Tauro a supporto di Diego Fusaro, candidato sindaco – non sarebbero che "suggestive rielaborazioni di idee vecchissime, amate dalle dittature del Novecento". Le fonti del pensiero di Dugin sono Julius Evola, René Guénon, Carl Schmitt, Martin Heidegger, Edmund Husserl: "Un retaggio politico ed esoterico che è antidemocratico, illiberale, antimoderno e tradizionalista".

"Chi oggi simpatizza per Dugin e Putin deve riconoscere che sta facendo un gioco elitario e neoaristocratico", afferma Magaldi in un video su YouTube girato il 1° luglio a Rosslyn, in Scozia, dove la famiglia Sinclair contribuì a fondere templarismo e massoneria. "Le stesse fonti di Dugin – aggiunge Magaldi – non facevano mistero delle loro inclinazioni: Guénon, Evola, Schmitt e lo stesso Heidegger avevano un'idea del "cratos", il potere della forza, che dev'essere prerogativa di alcuni illuminati, i soli in grado di dare luce alla disprezzabile massa della plebe". Se la democrazia è in crisi, sarebbe questa la risposta? "Cioè: fallisce il liberalismo e quindi torniamo a un pensiero schiettamente e ferocemente aristocratico? Legittimo. Ma consigliamo ai seguaci di Dugin si scriverselo in fronte: "Sono un antidemocratico"".

Massone progressista e autore del bestseller "Massoni" (Chiarelettere) che svela i retroscena del potere massonico mondiale, Magaldi ricorda che lo stesso Putin appartiene al circuito neo-oligarchico incarnato dalla superloggia Golden Eurasia, e che anche Dugin è imbevuto di esoterismo. Secondo Magaldi, i simpatizzanti della teoria di Dugin – in parte declinata da Putin – non si accorgono che questo pensiero "ha le stesse fonti di ispirazione dei circoli oligarchici che hanno realizzato questa globalizzazione senza diritti". La verità, aggiunge Magaldi, è che "viviamo in un mondo dominato da idee post-democratiche". Da una parte il globalismo neoaristocratico e neoliberista, e dall'altra la Quarta Via di Dugin: "Un'idea post-democratica e peraltro applicata in Russia, dove una vera democrazia non c'è mai stata". Teorie che, secondo Magaldi, "hanno poco futuro: non vinceranno, così come non vinsero le teorie di Evola e Guénon, care a fascisti nazisti".

"Grattando dietro la barba di Alexander Dugin e dietro le dichiarazioni altisonanti di Putin si scoprirebbero trame massoniche: questo l'opinione pubblica dovrà imparare a capirlo", sottolinea Magaldi. "Per diradare la nebbia che avvolge certi personaggi, lanciati come nuovi guru, bisogna andare molto indietro nel tempo, perché c'è chi gioca a livello globale in termini molto raffinati, e quindi sguinzaglia personaggi che spesso fanno giochi quadrupli e quintupli". Apparenze fuorvianti, anche nella stessa intervista di Putin al "Financial Times": "Sbagliato leggerla come un segnale di forza: oggi Putin sta avendo reali problemi, in Russia". Di qui anche il ruolo "nebbiogeno" di Dugin, che ripudia la democrazia liberale: "Ciò che più teme la massoneria reazionaria – ribadisce Magaldi – è la rinascita di un capitalismo progressista, con Stati in grado di regolare la finanza e investire, in termini keynesiani, per il benessere diffuso: ricetta oggi rinnovata da autorevolissimi economisti come Joseph Stieglitz, Premio Nobel e massone progressista. Unica pregiudiziale: non si può limitare la libertà, perché solo la democrazia, oggi largamente incompiuta e svuotata, può tutelare i diritti di tutti, nessuno escluso".

 
 
UFFICIO STAMPA MOVIMENTO ROOSEVELT (www.movimentoroosevelt.com)
Alessio Altieri
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(Articolo del 3 luglio 2019)

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