Quando l’ex terrorista nero Massimo Carminati, durante un’ intercettazione telefonica, parlò del “Mondo di Mezzo” concretizzò a livello metacomunicativo e simbolico una dimensione strutturale della cultura italiana. Spesso gli antisociali e i criminali con buone facoltà intellettive possiedono quella sensibilità per leggere la realtà nei suoi aspetti più crepuscolari, riuscendo a definirne le caratteristiche più salienti.
Carminati rifacendosi all’opera del Signore degli Anelli di Tolkien prende a prestito il concetto del “mondo di mezzo” per farne il suo regno ideologico e operativo a cui corrisponde una realtà fatta di faccendieri, fiancheggiatori, inconsapevoli protagonisti e comparse, ecc… In questo gioco Carminati sembra svolgere il ruolo di Sauron, monocolo malvagio, presenza immateriale, bandita e nello stesso tempo presente con la sua influenza nefasta.
Il Sauron- Carminati attraverso il suo anello (metafora delle basse ambizioni egocentriche) sembra in grado di corrompere tutti, ma il suo limite sta proprio nella sua visione monoculare, ciclopica quindi limitata della realtà e dell’esistenza che porta sempre verso la rovina, e così è stato.
La questione del “mondo di mezzo” però non si ferma solo all’esperienza romana, ma può essere estesa a tutta la realtà nostrana che sembra fare dell’Italia una “Terra di Mezzo”. Dopo la Seconda guerra mondiale sembra che nella società italiana si sia aperta una profonda ferita, mai curata e mai suturata da alcuno, ed è proprio dalla cronicizzazione di questa lesione che, a mio avviso, sarebbe nato il cosiddetto “mondo di mezzo”. Come nella saga de Il Signore degli Anelli il nostro paese è diventato terra di contesa tra varie forze di dominio, sia per fini strategici- geopolitici, che per contraddizioni interne e mancati riconoscimenti. Una terra sempre in bilico priva di una identità di nazione, perché sovraccarica di più identità spesso in conflitto perenne tra di loro; infatti chi se la comanda davvero sono le Sette, le Bande, le Mafie, le Fazioni, le Appartenenze di partito e sindacato che fanno dell’Italia una terra in cui manca una visione globale e dove ognuno sembra rispondere solo a se stesso e ai suoi compari. Cosi come accade nel Signore degli Anelli coloro che sono destinati a compiere le imprese eroiche non sono mai uomini comuni, ma personaggi illuminati, pronti a fare i conti con i propri limiti per poi superarli con le proprie virtù, forse si potrebbe parlare di avanguardie ? Prendere coscienza che l’Italia sia una “terra di mezzo” anche da un punto di vista della fraseologia politica metacomunicativa e simbolica credo sia importante soprattutto per dissipare l’illusione narcotica che siamo una Nazione e un Popolo. La nostra società è ferita e sarà proprio da questa antica ferita, ormai in cancrena, che potrà germogliare la speranza e la ricostruzione. Per questo il mondo di mezzo non va temuto, ma va compreso e penetrato con il coraggio di una Idea, con l’organizzazione di un Progetto e la fisicità di una Struttura Operativa così da portarvi la luce, dando senso al “non senso” di una politica fatta da apprendisti stregoni senza storia. Perché come ci ricorda Tolkien nel mondo di mezzo non ci sono solo i “cattivi” ma anche i “buoni” e alla fine, solo coloro che hanno valori forti…vincono.
Stefano Pica
(Articolo del 18 Marzo 2016)
ITALIA, Terra di Mezzo
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