Diritti civili in prima pagina, tra giornali e radio: a Monica Soldano la direzione del Dipartimento Informazione e Media del Movimento Roosevelt
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- Postato da Giorgio Cattaneo
Una donna impegnata da sempre nella difesa dei diritti civili, partendo dalla trincea della comunicazione giornalistica: a Monica Soldano è affidata la direzione del Dipartimento per l'Informazione e i Mass Media nell'ambito della Segreteria generale del Movimento Roosevelt guidata da Patrizia Scanu. Dopo gli studi classici, Monica si è laureata in scienze politiche perfezionandosi in bioetica, con un approccio laico; quindi ha conseguito un master in direzione aziendale e gestione risorse umane e marketing, sempre con il massimo dei voti. Divenuta segretaria del movimento studentesco della Sioi (Società Italiana per le Organizzazioni Internazionali), dopo aver vinto una borsa di studio, con questa organizzazione ha viaggiato e visitato le principali istituzioni americane ed europee. Grazie ai suoi studi della lingua rumena è stata poi inviata in Romania dal ministero degli esteri italiano per monitorare le elezioni presidenziali rumene, dopo la caduta di Ceauceascu, Ha lavorato nelle istituzioni (Camera dei deputati e presidenza del Consiglio dei ministri) con contratti di collaborazione su progetti finalizzati.
Esperta di diritto e nuovi diritti, Monica Soldano ha una spiccata vocazione per la politica. Dal 1998 al 2004 ha lavorato anche al Formez ed è stata la responsabile della comunicazione per il dipartimento donne dei Ds, nella segreteria nazionale. Ha poi ideato e condotto con successo, a titolo volontario, battaglie civili per legalizzare e rendere equo l’accesso ai trattamenti medici per l’infertilità di coppia, sia come presidente di “Madre Provetta Onlus”, che come coordinatrice del comitato “No alla legge 40”. E' arrivata al giornalismo, la sua vera passione, nel 2003, quando ha iniziato a collaborare con il settimanale “l’Espresso”, poi il “Manifesto”; quindi ha firmato una rubrica di bioetica sulla rivista “Sapere” per alcuni anni (2003-2007), mentre più di recente ha firmato alcune video-inchieste per “Repubblica”. Ha collaborato a due ricerche universitarie e prodotto due volumi di studio sulle questioni giuridiche di inizio e fine vita, pubblicato decine di articoli su riviste scientifiche in ambito giuridico. Poi si è invaghita della radio e delle battaglie civili. Ha lavorato dal 2006 al 2015 a Radio Radicale.
Nel 2011, Soldano ha inventato modi diversi per raccontare i grandi temi. Ha iniziato a seguire l’effetto che fa il teatro che mette in scena temi civili come la condizione dei detenuti, il fine vita, l’infertilità di coppia, l’uso del corpo da parte della scienza medica e delle nuove tecnologie. Ha mescolato gli stili del racconto radiofonico, ideando la trasmissione “Caffettando” per il bibliocaffè di via Ostiense, con il patrocinio di Roma Capitale e delle biblioteche di Roma, che trasmette su “radio100passi”, diffusa via web e concentrata sull'impegno civile per la legalità, contro tutte le mafie. Recentemente, dal 2017, ha rielaborato in chiave contemporanea il racconto del mondo del lavoro, producendo “Gli AmmazzaCaffè Roma/Milano” (con il patrocinio della Camera di Commercio di Roma, della Cna e di Stampa Romana): è la “storia delle storie personali” sui diversi mestieri tra Roma e Milano, in un format che sottolinea l’aspetto creativo e gioioso dei mestieri ai tempi della crisi di sistema (lavoro, questo, svolto in coppia con un altro “rooseveltiano”, Paolo Mosca, autore radiotelevisivo lombardo).
Monica Soldano è anche rappresentante sindacale dei giornalisti del Lazio (Stampa Romana), eletta il 14 febbraio 2014. Ricchissima la sua esperienza nel settore dell'informazione: nel 2009 è anche diventata direttrice responsabile della testata web “Vita di Donna”. Autrice di ricerche e saggi specialistici sui diritti civili, nel 2011 il suo saggio “Nascere e morire, quando decido io?” è stato presentato nella sala del Mappamondo alla Camera dei deputati, con Stefano Rodotà, Emma Bonino, Livia Turco e Rosaria Villecco Calipari. Uno sguardo anche all'astrologia: nata sotto il segno della bilancia con «un ascendete di attacco, l’ariete», si considera «molto sfiduciata dal mondo degli uomini e delle donne», ma, aggiunge, «cerco di non pensarci troppo, perché non posso permettermelo». Le cose veramente importanti, nella vita? «La pazienza, la ricerca di una via d’uscita al degrado, il conseguimento della dignità per tutti. E poi l’amore per il prossimo (anche se non lo merita) e tanta tenace ironia».