Monica Soldano: «L’Amore consapevole di Sergio Magaldi potrebbe essere definito un romanzo in 4D...
L’incipit è quello di un thriller: una storia enigmatica ed intrigante che prefigura un mistero da svelare. Una prima pagina da strillo, dunque, come si direbbe con un lancio di giornale, ma anche qualcosa di più. Con i suoi multiformi spunti colti come “religione millenaria”, “pergamena in pelle di cammello”, “mercante libanese”, “manoscritto in aramaico” si presenta subito come un' opera complessa ma adrenalinica. Entriamo in un vortice di colori e di mondi, tutti collegati tra loro che ci catapultano in un viaggio mentale, culturale e geografico alla ricerca della verità. Si, ma quale? Dal pretesto per la ricerca della prova inconfutabile dell’esistenza storica di Lord Jesus Christ, ci perderemo ognuno per la sua strada in un nostro viaggio esperienziale, dove ciascun troverà cose a lui familiari o del tutto sconosciute. Una cosa è certa, il lettore una volta giunto all’ ultima pagina non sarà più lo stesso, perché, nel corso della lettura, siatene certi, apprenderete un metodo. Vivrete nel dubbio ed avrete una sorta di trasformazione, inciampando qua e là in indizi e moniti, come quello che ci ricorderà la mission massonica a pagina 13: ”come massone non avrei permesso che andasse perduta la testimonianza della verità ..” oppure, come l’altro, che ci dice che alla voglia di conoscere spesso fa da ostacolo la paura di sapere. Ambigui ed ondivaghi avremo reazioni diverse per ogni capitolo ed incontreremo figure e personaggi reali e visionari. Così, nel corso della lettura, ognuno di noi potrebbe avere il suo amaracord o déjà-vu. A me, ad esempio è capitato di pensare ad Aleksandra Kollontaj, una rivoluzionaria e diplomatica russa che negli anni’ 20 si era schierata con Lenin, ma che poi entrò in collisione tanto da essere stata estromessa dalle cariche politiche ed avviata ad una carriera diplomatica. Ho pensato a lei perchè nel 1923, Aleksandra scrisse un manifesto “Largo all’eros alato” in cui interrogandosi sul cambiamento sociale e politico, scoprì lAmore come motore della rivoluzione e lo indagò nelle sue diverse accezioni e dinamiche psico-sociali. Insomma, nella ricerca dell'Amore consapevole, potremmo trovare soluzioni politiche!! Una sindacalista russa degli anni 20 lo aveva capito. Aleksandra, ad esempio, aveva capito una cosa semplice: l’ amore tra i sessi e la sua ricerca era in cima agli interessi materiali delle donne e degli uomini ed al contempo così potente da dare più frutti della stessa lotta di classe. in tempi di difficoltà e di lotta di classe non si possono disperdere energie morali e spirituali per le gioie ed i tormenti dell’ amore. Così, concluse la mia antenata russa si finisce con il consumare solo l’eros senz’ ali, che è l’ istinto sessuale che brucia e passa mentre l eros alato è l Amore, che è intessuto di svariatissime emozioni di ordine spirituale e morale ed è rinviato ad una fase di ricostruzione post-rivoluzionaria. L'Amore, dunque, è un elemento di coesione e di ri-organizzazione! Ed è così, come vi dicevo, cari amici, che, a questo punto, dopo aver deviato per riaprire il manifesto Largo all'eros alato della Kollantaj, sono tornata sull'Amore consapevole di Sergio Magaldi e rientrata ad inseguire l'intrigo del romanzo e ad ognuno la sua ricerca. Buon viaggio e buona lettura! Grazie Sergio.»