Dal 2005 al 2010 è stata inoltre collaboratrice scientifica del Laboratorio di Ecologia Umana dell’università di Firenze, dove tra l’altro si è dedicata, come ricercatrice a contratto, a un progetto di ricerca – in cooperazione con diversi partners istituzionali – sulla rinuncia alla maternità delle donne immigrate nella provincia di Firenze. Nel 2006 si è specializzata in “sviluppo sostenibile” presso il Centro di Ecologia Umana e Scienze dell’Ambiente dell’università di Ginevra, in Svizzera. Contestualmente ha iniziato una collaborazione in ambito Onu, prima con l’Undp (United Nations Development Program) e poi con l’Unitar (United Nations Institute for Training and Research), diventando consulente per diversi programmi. Obiettivo: ideare nuove metodologie d’approccio per lo sviluppo sostenibile, strutturando sistemi complessi per l’attuazione dell’Agenda 2030.
«Gli anni trascorsi nel contesto internazionale – afferma – mi hanno permesso anche di estendere le mie conoscenze alla cooperazione internazionale, alle strategie di comunicazione e alla pianificazione strategica per lo sviluppo sostenibile». Proprio questa esperienza, insieme ai contatti internazionali nel frattempo sviluppati, consentirà ad Alessia Muccio di tracciare le linee-guida delle proposte del Movimento Roosevelt in una materia delicata e scottante come quella che riguarda i migranti: la polemica politica sugli sbarchi, infatti, oscura una realtà neo-coloniale come quella che opprime l'economia africana. Inoltre, l'impegno di Alessia Muccio nel Movimento Roosevelt non si esaurirà con la direzione del Dipartimento per le Politiche del Mediterraneo e per i fenomeni migratori: Alessia sarà anche la coordinatrice dello Staff di Segreteria, con l'incarico di Assistente organizzativa del Segretario generale per gli eventi nazionali e internazionali.