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Con questa metafora i media  italiani e mondiali tendono a focalizzare costantemente il  dibattito sull' emigrante-profugo e non sullo scenario generale.

O meglio banalizzano il discorso dicendo "che fuggono da fame e  guerre" senza approfondire di quale guerre si tratti o minimalizzare qualsiasi sventura abbia colpito tali profughi.

La nostra è una società mediatica che induce il Popolo a ragionare costantemente sull’effetto dei problemi e mai sulle cause. Quindi si interverrà per risolvere l’ effetto e non si risalirà alla causa e matematicamente il problema ritornerà più grande di prima.

Questa Unione Europea è maestra in questo modus operandi, ricordiamo solo il recente problema Greco.

In questo caso specifico l’ emigrante-profugo è l’ effetto ma le cause del problema sono da ricercarsi nelle attuali “regole di gestione Neoliberista della globalizzazione”.

Ormai possiamo dire con tranquillità (senza essere tacciati per complottisti) che determinate forze politiche (e non solo) di univoca visione Liberista-Conservatrice (per essere più schietti Aristocratica ) hanno conquistato il Potere sin dagli anni 80.

Appunto negli anni 80 si gettano le basi per l’ attuale Globalizzazione che ha già creato un insostenibile “Disuguaglianza strutturale” anche nel nostro vecchio continente, un tempo roccaforte del Welfare.

Dagli anni 80 una strabordante propaganda Liberista si insinua nelle nostre Istituzioni, nei nostri media, nelle nostre università. Ideologia pura del Mercato che degenerà nel Neoliberismo.

Per creare una società Aristocratica-Conservatrice (quindi con una classe media di sudditi senza diritti e pochi denari e aumento della povertà) occorreva che i “ Guadagni di Produttività” fossero ripartiti in modo diverso, che il Potere Politico si fondesse nel Potere economico-finanziario e quindi c’ era bisogno di determinate Riforme che possiamo sintetizzare in : abolizione della Sovranità Monetaria, abolizione della Scala Mobile, Liberalizzazione dei Movimenti di Capitale, Privatizzazioni selvagge di Aziende e beni pubblici, Liberalizzazione del Mercato del lavoro.

Proprio su quest’ ultima entra in gioco l’ emigrante-profugo. Poiché la guerra da cui fugge è stata creata a tavolino da determinati Poteri Aristocratici-finanziari.

Si crea una guerra a tavolino per vendere le armi, per poi giustificare un conflitto internazionale e impadronirsi del Potere favorendo una Democrazia formale nella quale impadronirsi di materie prime o altri beni di cui quel Paese dispone.

Determinati Poteri creano i profughi in giro per il mondo. Ed è giusto essere solidali con loro (ovviamente condannando il business dell’ accoglienza) anche se negli ultimi 20 anni, sempre determinati Poteri Aristocratici hanno indotto nei Paesi ospitanti del Primo Mondo una deriva sociale e culturale aberranti .

Il Potere Globale Aristocratico-finaziario ha vinto e detta agli “Stati formalmente Sovrani” le proprie regole economiche. Nelle quali non si può più emettere Moneta e la competizione si fa sul prezzo.

Le aziende per competere sul prezzo, limano i costi, ed il costo principale per la stragrande maggioranza delle Aziende del Primo Mondo è il costo del lavoro (come la Lamborghini c’è solo la Lamborghini, la nicchia, il lusso sono marginali)

Se prima le Nazioni Sviluppate per allinearsi alla competitività internazionale svalutavano in Cambio Monetario, ora per replicare tale risultato svalutano i salari, poiché il Grande Potere finanziario avrebbe danno anche da una minima svalutazione Monetaria.

Qui entra in gioco di nuovo l’ emigrante-profugo; liberalizzando il Mercato del lavoro e creando a tavolino una persistente disoccupazione strutturale saranno più competitive le aziende che pagano meno il dipendente.

Con tutti i contratti precari, o con la possibilità di licenziare senza giusta causa,o con la minaccia di de localizzare all’ estero, il datore di lavoro può scegliere il lavoratore che guadagna di meno e produce di più.

Così il mercato non è più in equilibrio, l’ imprenditore si trova in una condizione di forza-vantaggio che lo stesso padre del Liberismo Adam Smith condannava.

E se il lavoratore dipendente sta male, se i pensionati stanno male, gli stessi imprenditori o semplici commercianti stanno male. Ovviamente si riducono i consumi interni e si fa di tutto pur di occultare il fatto che la stagnazione italiana era cominciata già a fine anni 90.

Ragion per cui le aziende che possono cercano di esportare in Nazioni dove il Mercato interno è più florido. Ma se le regole dell’ attuale capitalismo Neoliberista sono queste, tutti gli Stati (chi più come l’ Italia, chi meno ) cercano disperatamente di competere sul costo del lavoro, accade che tutto il mondo contiene la Domanda interna. Quindi le aziende sono costrette a ridurre anche i profitti e ci si avvia alla lunga Stagnazione Globale accompagnata da deleterie Politiche Deflazioniste.

E in tutto questo sgomitare per un lavoro mal pagato e con future pensioni da fame, in una tensione sociale alle stelle dovute ai continui tagli alla carne viva dell’ umanità (sanità, forze dell’ ordine, sussidi di disoccupazione, scuole , trasporti e infrastrutture) entra in scena l’ emigrante-profugo e spaventa le menti meno illuminate e cosmopolite.

E le forze politiche strumentalizzano tale problema in un eterna retorica sterile e stucchevole: da un lato chi li osteggia con toni a dir poco beceri e dall’ altro chi tende la mano artefici di un falso buonismo che servirà ai reconditi scopi fin ora elencati ovvero diminuire i salari per competere sul costo del lavoro.

Ma non finisce qui; far abbassare i salari vuol dire anche far abbassare l’ inflazione, fornendo una arma invincibile al Grande Capitale.

Poiché i creditori pretendono inflazione bassa o nulla per poter ricevere tranquillamente il capitale prestato senza che si svaluti nel tempo. Mentre il lavoratore Debitore spera in un inflazione equa che significherebbe una decisa Domanda interna.

Se poi aggiungiamo un altro aspetto fondamentale: che l’ Europa (e non solo) e il resto dei Paesi sviluppati soffrono di un preoccupante calo demografico. Ma che soprattutto la Germania è affetta da uno spopolamento generalizzato da qui ai prossimi 30 anni. Questo dovuto al fatto di un invecchiamento della popolazione che ovviamente usufruisce della Pensione nettamente superiore ai nuovi ingressi nel mondo del lavoro (ma anche da un benessere generalizzato che spinge i Tedeschi fuori dalla cupa Germania). La conseguenza sarebbe un Deficit colossale nel sistema pensionistico Tedesco.

Quindi non ci si meravigli del repentino dietrofront della Merkel , la quale in una delle ultime conferenze stampe “esortava gli industriali ad assumere i Siriani”

A questo punto basta unire i puntini per capire che il disegno globale ha bisogno di un passaggio fondamentale. Ovvero fornire un vantaggio elettorale persistente alle forze Politiche che strumentalizzano promuovendo con falso buonismo l’ accoglienza dei Popoli. Nel futuro prossimo il passaggio fondamentale sarà quello di fornire la “cittadinanza” e quindi il “diritto al voto” a tutti gli stranieri che lavorano o nascono in Europa o resto del primo mondo. A quel punto nel delicato meccanismo del consenso politico i numeri penderanno nettamente a favore di tali forze politiche che negli anni hanno ingannato ed inganneranno le sterminate comunità straniere.

Ma questo è il futuro, e con la consapevolezza nulla è inevitabile, il tempo per cambiare è ora.

Le soluzioni sono facilmente intuibili, sono dettate dal buon senso: che la comunità internazionale risolva i conflitti e prevenga la Pace nel mondo. Che invece di sfruttare i Paesi poveri, si favorisca il loro sviluppo, dal quale anche i Paesi industrializzati ne trarrebbero beneficio con il fisiologico aumento dei commerci. Ma all’ attuale potere Globale il buon senso disgusta!!!

Domenico Pesce

( articolo del 25 settembre 2015 )
Commenti   
+3 # ChiosaDiego Carlucci 2015-09-25 02:09
A questa condivisibile analisi manca solo la considerazione che alzare qualsiasi tipo di muri è sempre e comunque un prendere a schiaffi lo spirito della Dichiarazione dei Diritti Umani.
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