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Assange 3e5e1
Assange 3e5e1
Risorgimento socialista e Movimento Roosevelt: «Immaginate di vivere da 6 anni in un piccolo palazzo, scuro e senza altri ambienti che poche stanze, senza poter mai mettere un piede all'esterno...
Immaginate di trovarvi lì per aver rivelato alcune delle più grandi bugie che la Storia ricordi, e di avere la proibizione anche solo di menzionare quello che sta accadendo nel mondo, giorno dopo giorno.
Immaginate di passare ogni vostra giornata con un'accusa infamante che vi pende sul capo, senza che la magistratura abbia mai nemmeno iniziato ad indagare.
Immaginate di dipendere, in tutto e per tutto, dalla benevolenza di qualcun altro, che in ogni momento potrebbe cacciarvi: e a quel punto, basterebbe un passo fuori dalla porta per essere arrestato, e portato in un paese in cui discutono senza troppi problemi di ammazzarvi o sbattervi in carcere a vita. In poche parole, una situazione che è stata definita dall' Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani con un nome ben preciso: detenzione arbitraria.
Questa è una giornata tipo di Julian Assange, l'uomo che alla guida di Wikileaks ci ha permesso di scoprire cosa davvero si nasconde dietro al Potere: per esempio la verità dietro le belle parole del Governo USA tra spionaggio, colpi di Stato, falsi pretesti per scatenare guerre. Ma che ha avuto anche il coraggio di dire la sua apertamente e senza remore - così come ogni giornalista indipendente dovrebbe sentirsi di poter fare - su altri scenari internazionali, come la repressione ordinata contro gli attivisti catalani dal governo spagnolo di Rajoy.
Julian Assange vive dal 2012 rinchiuso nell'ambasciata dell’Ecuador a Londra: un uomo coraggioso, il Presidente socialista Rafael Correa, ha voluto ospitarlo lì perché convinto che fosse in pericolo e che la sua battaglia per il nostro diritto di essere informati su ciò che fanno i nostri governi fosse giusta.
Una vita dura, ma con la garanzia almeno di difendere la libertà e la dignità di Assange, lasciandolo libero di scrivere e parlare.
Ma i tempi cambiano: il successore di Correa, Lenin Moreno, ha deciso che la coraggiosa politica di Correa era un fastidio di troppo per quei gruppi di potere, negli USA o in Spagna, che avevano il potere di concedergli prestiti e fargli favori.
E così, dopo aver travolto Correa e i suoi sostenitori con accuse improbabili e sempre più infamanti, Moreno sembra aver deciso di fare l’ultimo passo richiesto all’Ecuador per smetterla di essere un modello di successo di socialismo indipendente, e tornare sotto l'ala protettrice di Washington.
Riconsegnare Assange a coloro che vogliono ridurlo al silenzio una volta per sempre e permettergli di farci capire che le nostre vite, la nostra privacy, il concetto stesso di verità, sono a loro disposizione.
Come socialisti, democratici e libertari italiani, come progressisti e strenui sostenitori dei diritti umani vogliamo alzare la voce e dire, con la massima convinzione: Assange non si tocca e non si tocca il diritto alla libertà di parola. Non si tocca il diritto di criticare i potenti e di conoscere la verità su ció che fanno i nostri governi a nostra insaputa.
Non solo Assange va difeso nella sua situazione attuale, ma dobbiamo lavorare per farlo uscire da questa prigionia, facendolo tornare ad essere un cittadino libero e protetto.
Chiamiamo a raccolta tutti coloro che vogliono difendere la libertà dall’abuso di governi, multinazionali e servizi di sicurezza, per difendere uno degli uomini che, insieme a Edward Snowden e Chelsea Manning, merita la nostra riconoscenza.
A tutti chiediamo di mobilitarsi contro il rischio che le pressioni di Londra e Washington spingano l’Ecuador a piegarsi e a consegnare Assange.
A tutti chiediamo di sottoscrivere queste nostre righe, e di dire di nuovo forte e chiaro a Governi, militari e multinazionali che la Verità è più forte anche di soldi e cannoni.
Libertà per Julian Assange, libertà per tutti noi».


N.B. Il Movimento Roosevelt si schiera con convinzione dalla parte di Julian Assange e della sua lotta per la libertà di informazione ed espressione. Chiediamo che i mezzi di informazione, i giornalisti e i singoli cittadini si uniscano a noi in questa lotta per un'informazione senza barriere e senza gate keeper per garantire ad Assange la tutela e la libertà di cui ha diritto. Vi invitiamo a leggere il comunicato che pubblichiamo qua sotto.
Firmatari: Patrizia Scanu, segretario generale del Movimento Roosevelt, “Sezione William Beveridge di Londra”, Paolo Mosca, Vincenzo Bellisario, Leni Remedios, Alessandro Strino, Gabriella Toma…

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