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morto 117c7
morto 117c7
Gianfranco Carpeoro: «La sera si mangia la peperonata e poi la mattina dopo si immaginano, e si scrivono, cose assurde...
- Buongiorno, non vi dico come mi chiamo perché tanto non è importante.
Sono morto ieri, cadendo da un'impalcatura di un ponteggio, perché di lavoro facevo il muratore.
Un muratore vero, non come quelli che pensano che con l'aggettivo "libero" davanti si sia più importanti degli altri...
D'altro canto è dura camminare e muoversi sulle impalcature dei ponteggi a settant'anni, ma non c'è più la mia pensione perché un certo Salvini non ha fatto entrare l'immigrato che avrebbe dovuto pagarmela secondo un certo Boeri.
In aggiunta il ponteggio non era in sicurezza, e neanche io, perché il titolare dell'impresa edile, senatore leghista di Bergamo, si era aggiudicato la commessa al ribasso.
D'altro canto il lussuoso attico che stavamo ristrutturando apparteneva a un miliardario iscritto al Partito Democratico che voleva regalarlo al figlio come scannatoio e che, ovviamente, si era rifiutato di pagare la ristrutturazione al prezzo giusto con la conseguenza che il mio datore di lavoro, per fare la sua cresta che gli pagasse anche il BMW nuovo e la baita in Val Sassina, aveva dovuto tirare sull'unica voce di cui non gli fotteva un cazzo, cioè il costo del lavoro.
Ma per me il lavoro era il minore dei mali: quando ogni giorno partivo da Bergamo alle 4 del mattino nel furgone che ci portava chiacchieravo coi miei colleghi, ed ero contento...
Ero contento di non dover ciondolare a casa mia, con mia moglie sempre scontenta, al freddo e senza riscaldamento perché, dopo gli ultimi aumenti delle bollette elettriche, non ero riuscito a pagare le ultime tre.
Ora sono morto e sono in attesa di sapere dove andrò a finire.
Il prete ha detto che sono andato in cielo, ma io sono precipitato in terra da 8 piani e ho distrutto l'utilitaria di un altro povero disgraziato come me.
Se fossi un intellettuale farei una bella esposizione della dignità della vita e della morte con parole auliche, ma robuste e tutti quanti voi pensereste... però che bella persona.
Ma sono un muratore senza il "libero" davanti e sento di dirvi con animo sereno e senza alcun rancore:
"Andate tutti quanti a cagare!"-...»

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