Pubblichiamo volentieri questo articolo a firma Giorgio Cattaneo, socio rooseveltiano piemontese e benemerito ideatore e curatore del sito Libre Idee, che riporta alcune recentissime dichiarazioni di Gioele Magaldi, Presidente MR:
"Renzi twitta: «Prendo atto di quello che è successo ieri al secondo turno delle amministrative. È innegabile che dal 4 marzo, con tutto il rispetto per Maurizio Martina, manca una vera leadership al Partito Democratico, e per questo mi riprendo, mi riavoco la guida del partito». Che dire: "C'è del metodo, in questa follia", avrebbe affermato Shakespeare. Renzi segue una sorta di traiettoria di cupio dissolvi, dove l'unico a non rendersi conto della realtà è proprio lui (e quei pochi, sempre di meno, che gli vanno dietro). Probabilmente Martina è inadeguato a fare il reggente, ed era inadeguato anche come ministro. È inadeguato a rappresentare le istanze di milioni di persone che hanno creduto nella traiettoria del Pd così com'era. Poi sono rimasti disillusi e credono che da questo partito – rigenerandosi, o trasformandosi, o confluendo in qualcos'altro – possa nascere qualcosa di buono. Martina non era il testimonial adatto. È chiaro che tra lui e Renzi è meglio cento volte Renzi, ma per fare cosa? La responsabilità di questa débâcle alle amministrative non è di Martina: non poteva essere lui a risolvere il problema.
Di solito una crisi politica si risolve con una narrativa politica da proporre. La narrativa renziana è nota, è stata conosciuta nella teoria e della pratica. Io sono tra i pochi che hanno letto il libro "Avanti" di Matteo Renzi, rispedito in gran parte al macero: lì c'è una teoria largamente incongruente. Renzi è un personaggio che, con un po' di smalto comunicativo, ha coperto la continuità con i governi che da Monti a Gentiloni si sono susseguiti nella storia di questo paese. Matteo Renzi farebbe meglio a studiare, e a studiare con attenzione anche l'astrologia, che è un'antichissima scienza-arte utilizzata dai potenti di tutto il mondo anche oggi, nel 2018, e in tutti i secoli e decenni di questa contemporaneità, per capire cose complesse. Si basa, l'astrologia, sulla presunzione che "Dio", "l'Essere", abbia scritto dei codici per comprendere gli eventi e anche le nostre anime.
Invece di pubblicare libri mal scritti e di leggere poco (sia i libri che la realtà che lo circonda), Renzi dovrebbe avere la pazienza, l'umiltà di fare un approfondimento anche di queste discipline esoteriche. Invece ha avuto la pretesa di essere ammesso a cenacoli supermassonici senza avere una base di studi iniziatici: era davvero troppo! Se si impegnasse in questi studi, scoprirebbe che il suo quadro astrale è funestato da questa sorta di cecità e sordità. Non si rende conto di quanto lo circonda, vive in una sua dimensione parallela. L'unica cosa che Renzi potrebbe fare sarebbe dimettersi, magari anche da senatore, e passare un intenso periodo di studi. Io posso anche aiutarlo, convogliarlo in qualche bella location dove potrebbe ritirarsi per qualche anno ad imparare dai propri errori e a studiare, a migliorarsi, per poi tornare sulla scena politica. Invece lui si fa ridere dietro, perché "avoca a sé" che cosa? La raccolta delle prossime sconfitte: la gente lo ha bocciato, vede in Renzi il sigillo del perdente e dello sciagurato chiacchierone, che ha dissipato il consenso illusorio ottenuto a suo tempo. E non gli basta certo Martina per frenare tutto questo: ci sarebbe voluto un leader ricco di appeal, energico, e una classe dirigente con una nuova narrativa, una nuova prospettiva per interpretare le esigenze popolari.
Occorre una narrativa, per esempio, come quella che sarà offerta a Roma nella tavola rotonda sul "Partito che serve all'Italia" (Istituto Sant'Orsola, via Livorno 50/A, su cui vedi Il Partito che serve all’Italia: si comincia il 14 luglio 2018 a Roma......) dove il Movimento Roosevelt, in una data significativa – il 14 luglio, ricorrenza della Presa della Bastiglia e quindi dell'avvio della Rivoluzione Francese – radunerà politologi, economisti, politici, antropologi, sociologi, filosofi e psicologi. Costoro si interrogheranno sul "Partito che serve all'Italia”, naturalmente interrogando il meglio delle proprie competenze nel cercare di immaginare come debba caratterizzarsi questa nuova entità. Saranno persone interne ed esterne al Movimento Roosevelt, che oggi esprime la sua funzione meta-partitica nella necessità di supportare anche pedagogicamente il governo Conte e la maggioranza "gialloverde". È una funzione meta-partitica che svolgiamo volentieri, anche guardando allo scenario internazionale.
Questa prospettiva politica che abbiamo in mente noi, dovrebbero averla in mente anche altri. Renzi dovrebbe dire: va bene, abbiamo sbagliato, il povero Martina è incolpevole. Del resto, è stato Renzi a metterlo in quella posizione di reggente. Una personalità incolore. Poteva metterci la Mogherini e sarebbe stato lo stesso: sono tutti cloni subalterni. Tutte quelle di cui Renzi si circonda sono persone incolori. È tipico dei mediocri, al di là della brillantezza apparente: amano circondarsi di persone ancora più mediocri di loro, per risaltare un po'. Infatti, sta uscendo fuori il fondo vero di Matteo Renzi, pieno di limiti, in tutti i sensi. Adesso ci riprova e vediamo quali saranno i passaggi successivi. Magari qualcuno gli dirà: "Matteo calmati, prenditi qualcosa, vai in terapia". Ma alla fine dei conti, il destino di Renzi è ormai irrilevante.
Nel quadro politico delle grandi sfide che il governo Conte, questa nuova maggioranza e l'Italia si trovano ad affrontare nel quadro internazionale, ciò che fa o non fa Matteo Renzi è ininfluente, così come ciò che fa o non fa un centrosinistra che non voglia ripensarsi. Non solo nel Pd, ma anche in "Liberi e Uguali" e in altre aree del sedicente centrosinistra, ancora si ragiona in termini di rigenerazione della sinistra e del centrosinistra. E' una prospettiva sbagliata: sono cadute, queste categorie, di fronte al giudizio impietoso del popolo sovrano. Il popolo non vuole più sentir parlare di centrosinistra e centrodestra, perché entrambi lo hanno deluso, nello svolgimento della Seconda Repubblica. Vuole sentire più sostanza e meno etichette formali, che nascondo poi delle ambivalenze e delle ambiguità.
Perché è osceno che un partito e una coalizione di centrosinistra poi sposino le teorie neoliberiste che sono classiche dell'ultra-destra economica. Ed è strano, stravagante, che partiti accreditati "di centrodestra", come la Lega, si dotino di un paradigma economico e programmatico post-keynesiano, che è tipico, semmai, in termini novecenteschi, proprio dei partiti della sinistra socialista, democratica e liberale. Quindi c'è un rovesciamento, e la gente lo ripeto, vuole sentire parlare di sostanza, non di etichette vuote. Quindi, Matteo Renzi riposi in pace (con Martina e gli altri: vadano a farsi un giro di pista). Si lasci il Pd ad un dibattito interno forte e articolato. Purtroppo, le prime file attuali – che sono state le seconde, terze e quarte file fino a poco tempo fa – sono composte di modestissimi personaggi, che non hanno una sola idea valida e lungimirante per rilanciare il Pd. Io invito semmai gli iscritti e i dirigenti del Pd (anche di area rooseveltiana) a venire a ragionare con noi sul "Partito che serve all'Italia", magari per capire come si possa aiutare questo processo di "morte e resurrezione" del Pd, e in quale forma e direzione. L'Italia ha certamente bisogno di una rinascita: ci sono elettori che forse non si sentiranno mai rappresentati dal Movimento 5 Stelle e dalla Lega e che hanno bisogno di nuove "case" politiche. Credo che il MR faccia bene ad aiutarli, in questo percorso. Non li poteva aiutare Martina e non li può certo aiutare Renzi, tantomeno Grasso con Bersani e D'Alema".
(tratto da: Gioele Magaldi, dichiarazioni rilasciate a David Gramiccioli di Colors Radio nella diretta radiofonica Massoneria On Air del 25 giugno 2018, che si può ascoltare integralmente cliccando qui)
(Articolo del 25 giugno 2018)