Caso Grecia: per Tonia Mastrobuoni Draghi e Schaeuble contemplano l’ipotesi colpo di stato
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- Postato da Francesco Toscano
Giorni fa è uscito su La Stampa un articolo, a firma Tonia Mastrobuoni, che caldeggia apertamente il ricorso all’eversione. Nel commentare lo stallo fra i negoziati intercorrenti fra la Troika e la Grecia, la Mastrobuoni scrive testualmente: “Mentre da Atene trapelano notizie sull’accelerazione impressa dal governo alla formulazione del piano di riforme, tra Berlino e Francoforte si intensificano i ragionamenti a voce alta sui «piani B». Una delle ipotesi cui si sta lavorando è un default senza uscita dall’euro, con l’introduzione di una sorta di mini assegni ad uso interno, combinato con «piano umanitario», un programma di emergenza della Ue, che scongiurerebbe un prevedibile collasso delle banche e garantirebbe aiuti per la popolazione. Ma che presupporrebbe un cambio di governo o, addirittura, un esecutivo tecnocratico…”. (clicca per leggere). Quindi la Mastrobuoni, con un certo invidiabile candore, ci sta informando del fatto che Schaeuble (“a Berlino”) e Draghi (“a Francoforte”) stanno di fatto preparando un colpo di Stato finalizzato alla sostituzione di Tsipras con un tecnocrate fantoccio etero-diretto dall’esterno. Certo che il mondo è cambiato. Una volta i massoni reazionari avevano almeno la decenza di preparare il Golpe nel buio delle segrete stanze, oggi invece lo pre-annunciano ai quattro venti tramite la fedele penna di qualche svampita giornalista allergica alla democrazia. La Mastrobuoni, purtroppo, non è nuova a simili “sparate”, avendo già nel recente passato offerto importanti perle di saggezza (clicca per leggere). Cari amici, potete quindi stare tranquilli: la Grecia sarà salvata. Resta solo da capire come cacciare i vari Tsipras e Varoufakis, sfortunatamente arrivati alla guida del Paese ellenico in virtù di un chiaro mandato popolare. La democrazia però, come direbbe pure il nostro premier Renzi, è un retaggio del passato che non ci possiamo più permettere. Non è forse vero che i mercati ci guardano? Allora, a voler essere coerenti e consequenziali, Mastrobuoni dovrebbe ora scrivere un pezzo per precisare meglio gli atti preparatori già individuati da Draghi e Schaeuble per insediare prossimamente ad Atene un nuovo “governo tecnico”. Il “modello Colonnelli”, già utilizzato con successo dalla loggia Three Eyes di Mario Draghi negli anni ’70 del secolo scorso, rientra forse nel novero delle possibilità vagliate a “Berlino” e a “Francoforte”? Mastrobuoni farebbe bene a tornare sull’argomento, magari indicando pure con largo anticipo le strutture militari e paramilitari eventualmente già ingaggiate con l’obiettivo di rinverdire le gesta del sanguinario Georgios Papadopoulos. Chissà che nei prossimi giorni non esca sulla Stampa un nuovo articolo, sempre a firma Mastrobuoni, così ipoteticamente titolato: “ La Grecia è libera, i militari nelle stanze del governo”. Possibile svolgimento: “Dopo mesi trascorsi nella paura e nell’incertezza, il popolo greco ha finalmente ritrovato la serenità e la speranza in un futuro migliore. Grazie alla lungimiranza di Mario Draghi e Wolfang Schaeuble, generosi fino al punto da organizzare direttamente un colpo di Stato pur di non impedire alla Grecia di essere estromessa dal consesso europeo, la moneta unica è salva. Come saprete infatti, i pericolosi provocatori Tsipras e Varoufakis, propugnatori incalliti di politiche economiche irresponsabili e dannose, sono ora stati opportunamente messi nella condizione di non nuocere. I due, già alla guida di un governo di estrema sinistra, chiedevano temerariamente l’abbandono delle politiche di austerità, vaneggiando circa l’opportunità di pianificare al più presto un “New Deal europeo”. Una idea semplicemente folle, considerati gli immani sforzi profusi da un quarantennio a questa parte da una ristretta e occulta èlite composta da contro-iniziati nemici della democrazia liberale e dei diritti umani. Fortunatamente la cinesizzazione del Vecchio Continente può ora proseguire a passo spedito, con contestuale e benvenuto rapido aumento del livelli di povertà, disoccupazione e indigenza”.