Intanto ho letto e divulgato quello che sarebbe il suo netto pensiero rispetto all’idea che il “reggente” e i suoi amici vorrebbero mettere in pratica.
Il “reggente” e i suoi amici, in sostanza, nonostante la “demolizione elettorale”, vogliono continuare a restare in sella “impoltronandosi” con gli “stellati”.
Lei, invece, fortunatamente per lei, ha tutt’altra idea: “Hanno impostato una trattativa violenta, con minacce e ultimatum. Vogliono mettermi con le spalle al muro: o dico sì al Governo con i grillini o c’è il muro, cioè le elezioni. Ma io scelgo il muro, cioè le elezioni…”
Alla corazzata del “reggente” e dei suoi amici, a quanto pare, si è aggiunta anche la “combriccola boldriniana” della “cosa grassa” di D’Alema (a breve entreranno in scena anche i “boniniani”).
Il capogruppo LEU alla Camera, Federico Fornaro, all’Adnkronos: «Non tutti si sono resi conto che siamo in una democrazia parlamentare, in cui la ricerca delle alleanze è la regola e non l’eccezione».
Intanto Le sottopongo la riflessione di Marcello Veneziani (riflessione che condivido alla lettera e che “ESTENDO” anche a LEI…): «Caro Matteo, un’alleanza coi grillini, in un ruolo di minoranza, le farebbe perdere il credito, forse la faccia, certo molti consensi che ha conquistato. E sarebbe ad alto rischio di rottura a breve termine, con accuse reciproche e col risultato di andare con un fallimento alle spalle alle elezioni. So che non s’intravedono altre soluzioni meno infami, so che solo un Governo purchessia, in grado di disegnare una appena decente legge elettorale e poi tornare a votare è oggi forse l’unica strada che resta. Ma non ci sono alternative…»; ed il passaggio che considero fondamentale di una riflessione di Enrico Mentana: «Alla fine aver messo sullo stesso piano Lega e Pd si rivelerà la mossa sbagliata del M5S. Non si può essere europeisti o euroscettici, per la Fornero o contro, per la FLAT TAX o l'imposizione progressiva (e la lista sarebbe lunga) a seconda dell'alleato che ti dà i voti per andare a Palazzo Chigi…»
Torno al titolo… Secondo me LEI dovrebbe mettere in pratica una “DOPPIA ROTTAMAZIONE”: quella di quel che ritengo essere un “impossibile” accordo tra 5S e PD e quella della parte del PD che fa capo al “reggente” e i suoi amici… Questo perché, come LEI ha affermato: «Io in Parlamento torno, Franceschini non so…»
Costruisca la “SUA Sinistra” e lasci alla “combriccola boldriniana” della “cosa grassa” di D’Alema ed al “reggente” e i suoi amici le restanti briciole.
Secondo me: meglio “perdere bene”, piuttosto che accontentarsi delle “briciole indigeste”… (portateci al voto con una legge “NORMALE” che assegna un “PREMIO” a chi prende un voto in più... prima possibile!).
Il “reggente” e i suoi amici, in sostanza, nonostante la “demolizione elettorale”, vogliono continuare a restare in sella “impoltronandosi” con gli “stellati”.
Lei, invece, fortunatamente per lei, ha tutt’altra idea: “Hanno impostato una trattativa violenta, con minacce e ultimatum. Vogliono mettermi con le spalle al muro: o dico sì al Governo con i grillini o c’è il muro, cioè le elezioni. Ma io scelgo il muro, cioè le elezioni…”
Alla corazzata del “reggente” e dei suoi amici, a quanto pare, si è aggiunta anche la “combriccola boldriniana” della “cosa grassa” di D’Alema (a breve entreranno in scena anche i “boniniani”).
Il capogruppo LEU alla Camera, Federico Fornaro, all’Adnkronos: «Non tutti si sono resi conto che siamo in una democrazia parlamentare, in cui la ricerca delle alleanze è la regola e non l’eccezione».
Intanto Le sottopongo la riflessione di Marcello Veneziani (riflessione che condivido alla lettera e che “ESTENDO” anche a LEI…): «Caro Matteo, un’alleanza coi grillini, in un ruolo di minoranza, le farebbe perdere il credito, forse la faccia, certo molti consensi che ha conquistato. E sarebbe ad alto rischio di rottura a breve termine, con accuse reciproche e col risultato di andare con un fallimento alle spalle alle elezioni. So che non s’intravedono altre soluzioni meno infami, so che solo un Governo purchessia, in grado di disegnare una appena decente legge elettorale e poi tornare a votare è oggi forse l’unica strada che resta. Ma non ci sono alternative…»; ed il passaggio che considero fondamentale di una riflessione di Enrico Mentana: «Alla fine aver messo sullo stesso piano Lega e Pd si rivelerà la mossa sbagliata del M5S. Non si può essere europeisti o euroscettici, per la Fornero o contro, per la FLAT TAX o l'imposizione progressiva (e la lista sarebbe lunga) a seconda dell'alleato che ti dà i voti per andare a Palazzo Chigi…»
Torno al titolo… Secondo me LEI dovrebbe mettere in pratica una “DOPPIA ROTTAMAZIONE”: quella di quel che ritengo essere un “impossibile” accordo tra 5S e PD e quella della parte del PD che fa capo al “reggente” e i suoi amici… Questo perché, come LEI ha affermato: «Io in Parlamento torno, Franceschini non so…»
Costruisca la “SUA Sinistra” e lasci alla “combriccola boldriniana” della “cosa grassa” di D’Alema ed al “reggente” e i suoi amici le restanti briciole.
Secondo me: meglio “perdere bene”, piuttosto che accontentarsi delle “briciole indigeste”… (portateci al voto con una legge “NORMALE” che assegna un “PREMIO” a chi prende un voto in più... prima possibile!).