Riga 2015 come Monaco 1938
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- Postato da Francesco Toscano
L’Eurogruppo svoltosi a Riga il 24 Aprile scorso presenta qualche inquietante analogia con la famigerata Conferenza che si tenne a Monaco nel lontano 1938. All’epoca, di fronte alla irragionevole e violenta protervia di Hitler, tutte le nazioni cosiddette “responsabili” decisero di fatto di fiancheggiare la Germania. Oggi la storia si ripete con la povera Grecia costretta a vestire i panni già tristemente indossati dalla Cecoslovacchia. Le “mancate riforme di Tsipras”, al pari delle presunte angherie subite dai “sudeti”, costituiscono solo un espediente retorico utilizzato con spregiudicata disinvoltura da chi, come il Venerabile Maestro della Ur-Lodge “Der Ring” Wolfang Schaeuble, ha già deciso di mandare nuovamente l’Europa in frantumi. Nel ’38 i rappresentanti della Cecoslovacchia non vennero neppure invitati a partecipare all’incontro; oggi, in omaggio al politicamente corretto, i nuovi barbari non hanno potuto fare a meno di convocare anche il ministro delle finanze ellenico Varoufakis, salvo naturalmente riservarsi il diritto di insultarlo ripetutamente. Varoufakis è odiato perché dice la verità. Come si fa, d’altronde, a negare il fallimento delle politiche di austerità? E’ impossibile farlo senza coprirsi di ridicolo. Non potendo quindi discutere nel merito, i membri della ex Troika hanno pensato bene di farne una questione personale. E’ più comodo d’altronde far credere che lo stallo dei negoziati dipenda dalla presunta eccentricità di Yanis Varoufakis anziché da una legittima divergenza di natura politica. Credo sia profondamente sbagliato derubricare il “caso Grecia” a vicenda perlopiù periferica e marginale. Anche la questione dei “sudeti” sembrava allora secondaria agli occhi di chi, come Chamberlain e Daladier, avrebbero presto avuto modo di ricredersi. Come era ovvio fin dall’inizio l’umiliazione della Cecoslovacchia non saziò affatto le brame di Hitler, rafforzandone al contrario le convinzioni più infami e profonde. Barattando la giustizia con un malinteso concetto di quieto vivere, le grandi nazioni europee aprivano infatti inconsapevolmente la strada al rapido deflagrare del secondo conflitto mondiale. Allo stesso modo, offrire nel 2015 lo scalpo di Atene al Venerabile Maestro Wolfang Schaeuble, non basterà per sopirne la furia. Dopo avere cacciato e isolato greci, i massoni contro-iniziati Draghi e Schaeuble punteranno il loro lugubre mirino contro altre nazioni europee, al fine di alimentare antichi e mai sopiti risentimenti nazionali indispensabili per impiantare nel cuore dell’Europa una versione riveduta e corretta del fascismo novecentesco. Varoufakis, che non è affatto uno stupido, ha perfettamente compreso la vera posta in palio. Non a caso il ministro ellenico ha preso in prestito le parole di F.D. Roosevelt per rispondere alle gratuite e volgari offese ricevute: “Sono unanimi nel loro odio contro di me ed io dò il benvenuto la loro odio” (clicca per leggere). Come tutti sanno fu proprio Roosevelt a liberare l’Europa dalla morsa nazista, onde per cui la scelta di Varoufakis non sembra niente affatto casuale. Purtroppo oggi la Casa Bianca non ospita un degno erede dell’inventore del New Deal ma uno scialbo Barack Obama, presidente oggettivamente mediocre e inadeguato. Da Hitler e Mussolini ci salvarono gli americani, da Schaeuble e Draghi dovremo salvarci da soli.