Gioele Magaldi: «Stiamo per definire (ormai ci siamo) la partenza di una campagna per un'Italia e un'Europa autenticamente democratiche e social-liberali. Si parte da un grande evento a Milano, ma si proseguirà con altre iniziative italiane ed europee a tappeto. Prima di partire, è bene chiarire i presupposti ideologici di questa partenza...
Presupposti che non possono non mettere insieme la nota tradizione del socialismo democratico nord-europeo rappresentata da Olof Palme con la grande (e sin qui meno valorizzata) lezione del socialismo liberale propugnato dall'italiano e mediterraneo Carlo Rosselli, significativamente assassinato da sicari fascisti a Parigi nel 1937, mentre altri esponenti socialisti e comunisti di ispirazione marxiana, al massimo, venivano destinati da Mussolini e camerati al confino e al carcere. Carlo Rosselli, con il suo Socialismo liberale, negli anni Trenta faceva più paura di altri ai fascisti, ai comunisti, ai conservatori oligarchici e ai capitalisti iperliberisti. Come ha scritto di recente Serge Audier, del resto, "Le prospettive filosofico-politiche del socialismo liberale e del liberalsocialismo, ancor più della dottrina marxista, hanno messo seriamente in discussione l'immaginario capitalista" (inteso in senso dogmaticamente liberista o neoliberista). A noi rooseveltiani non interessa mettere in discussione il capitalismo in assoluto, ma una sua specifica declinazione "integralista e fanatica". Infatti, se per capitalismo intendiamo una libera economia di mercato (senza monopoli e oligopoli) dove capitali privati abbiano la facoltà di investire perseguendo un legittimo profitto, in dialettica complementare con istituzioni pubbliche in grado di fare altrettanti investimenti strategici per infrastrutture materiali e immateriali al servizio della collettività, del diritto costituzionale all'occupazione per tutti e per ciascuno e del welfare system, allora avremmo la versione specificamente rooseveltiana, keynesiana e rawlsiana del libero mercato: qualcosa di perfettamente congruente con le esigenze di giustizia sociale, democrazia sostanziale, uguaglianza delle opportunità, prosperità generale, che un Socialismo democratico e liberale nel XXI secolo deve propugnare e realizzare in Italia, in Europa e a livello globale. Ed è proprio per opporsi a un simile capitalismo keynesiano, rooseveltiano, democratico e social-liberale, che i burattinai di sistemi politico-economici antidemocratici/post-democratici come il Fascismo, il Comunismo e il Neoliberismo hanno a suo tempo disposto la condanna a morte di eroi come Carlo Rosselli ed Olof Palme. Ed è proprio per questo che noi del Movimento Roosevelt (cosi come i rooseveltiani che vogliono costruire il PDP- www.partitodemocraticoprogressista.it -) intendiamo ripartire dal loro esempio, dalle loro idee, dai loro sogni».
Un interessante articolo/lettera aperta: https://blog.movimentoroosevelt.com/home/1581-nel-segno-di-olof-palme-e-di-carlo-rosselli.html
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