Nell'imminente definizione dell'epocale evento (a sua volta ouverture in grado di scatenare una serie di iniziative analoghe in Italia e in Europa, con la regia MR) illustrato in Convegno MR "Nel segno di Olof Palme: per un'Europa davvero democratica e social-liberale": istituito il comitato organizzativo, pubblichiamo qui di seguito il testo della "Lettera Aperta" che il Movimento Roosevelt, su richiesta degli organizzatori, ha inviato lo scorso 24 marzo 2018 all'attenzione di diversi gruppi socialisti italiani, riuniti a Livorno per ricordare il XVII congresso del Partito Socialista Italiano, svoltosi nel gennaio 1921 proprio nella città toscana.
A tale riunione livornese di poche settimane fa, il MR era presente con propri rappresentanti.
Nel 1921 l'unità dei socialisti iniziò a frantumarsi, con la scissione di quei massimalisti che poi diedero vita al Partito Comunista d'Italia.
Il PSI continuò la sua vita novecentesca, che altrove andrà analizzata, in tutte le sue luci e le sue ombre, con i suoi grandi meriti ed alcuni limiti e ingenuità, sino a schiantarsi e dissolversi il 12 novembre del 1994.
Da allora, i socialisti italiani hanno conosciuto soprattutto frammentazione, disgregazione, conflittualità, litigiosità permanente e incapacità di ricostruire qualche soggetto politico ampio e unitario.
Il metapartitico Movimento Roosevelt, saldamente radicato in una weltanschauung social-liberale, democratica e progressista, ritiene che il punto di partenza per la ricostituzione di una autorevole ed efficace entità politico-partitica socialista in Italia possa e debba essere il richiamo ideologico-progettuale a due campioni del socialismo democratico e liberale europeo come lo svedese Olof Palme e l'taliano Carlo Rosselli.
Ed è con questa intenzione che riproponiamo in questa sede la seguente "Lettera Aperta", già pubblicata sul periodico "Democrazia socialista" e su varie testate e blog di ispirazione socialista (si vedano, tra gli altri: Socialismo Italiano 1892 e Felice Besostri il blog):
LETTERA APERTA DEL MOVIMENTO ROOSEVELT AI SOCIALISTI UNITI A LIVORNO IL 24 MARZO 2018
Anzitutto vogliamo ringraziare gli organizzatori di questa importante iniziativa: il Gruppo Volpedo di Torino.
Un ringraziamento speciale va poi ad Aldo Potenza, leader di Socialisti in Movimento, per averci proposto l'adesione e la partecipazione.
Il Sen. Felice Besostri, socialista da sempre e socio del metapartitico Movimento Roosevelt, ci rappresenterà in questa importante riunione, insieme ad altri eventuali rooseveltiani aderenti ai vari gruppi socialisti invitati.
L'Ufficio di presidenza e il Direttorio del Movimento Roosevelt intendono sottolineare la propria sintonia e disponibilità collaborativa con qualsivoglia progetto politico che intenda raggruppare il meglio della tradizione socialista italiana.
Vogliamo perciò evidenziare la nostra vicinanza all'odierno evento di Livorno, che intende rievocare il XVII congresso del Partito Socialista Italiano, svoltosi nel gennaio 1921, e che segnò una epocale frattura nella famiglia dei socialisti peninsulari.
A distanza di quasi un secolo da quel congresso e dopo le ulteriori diaspore di gruppi socialisti avvenute nel corso del Novecento, specie dopo la fine della Prima Repubblica, è certamente venuto il momento di ripartire simbolicamente da quei lontani giorni conflittuali che videro la nascita del Partito Comunista d'Italia, originata dalla decisione di alcuni massimalisti intransigenti che avevano chiesto (e non ottenuto) l'espulsione dal PSI dei cosiddetti "riformisti".
In questi inizi del XXI secolo, le istanze massimaliste, intransigenti, fanatiche e totalitarie dell'ideologia comunista sono state quasi ovunque sconfitte e sconfessate come incompatibili con la convivenza democratica tra popoli e cittadini.
Tuttavia, assistiamo a una libera circolazione planetaria di merci e capitali cui non si accompagna una adeguata globalizzazione di democrazia, giustizia sociale e diritti universali, tanto civili e politici che economici.
Ecco perché serve ripartire dal Congresso socialista livornese del 1921: per un salto simbolico nel passato che, rettificando la traiettoria conflittuale e dispersiva di quegli anni, preludio all'affermazione del Fascismo, possa invece dischiudere una nuova, entusiasmante rotta verso il futuro.
Ecco perché c'è bisogno più che mai oggi, all'alba del Terzo Millennio, in Italia, in Europa e nel Mondo, di una rinnovata proposta politica socialista.
D'altra parte, come dimostrano tanto la scissione di Livorno che i successivi conflitti tra massimalisti, rivoluzionari, riformisti e moderati, da circa un secolo si confrontano declinazioni differenti dell'ideologia socialista.
Il metapartitico Movimento Roosevelt ha scelto di ispirare la propria azione politica, civile e culturale ad una declinazione specifica e precisa del socialismo: quella liberale e democratica.
Si sente spesso affermare che le ideologie sono morte.
Sono senz'altro (e per fortuna) "moribonde" (anche se non del tutto defunte) l'ideologia fascio-nazista e quella comunista.
Ma è più che mai viva, vitale ed egemone a livello globale, da alcuni decenni, una ideologia neo-aristocratica, post-democratica e neoliberista che ha arrestato qualsivoglia prospettiva autenticamente progressista in Occidente e in ogni angolo del globo terracqueo.
Noi rooseveltiani riteniamo che ad un tale modello di pensiero ed azione vada opposta una ideologia radicalmente e sostanzialmente democratica e social-liberale o liberal-socialista.
In effetti, tra i punti di riferimento del Movimento Roosevelt non ci sono soltanto il New Deal di Franklin Delano Roosevelt, la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani di cui fu madrina Eleanor Roosevelt e la grande lezione macroeconomica di John Maynard Keynes, ma anche il formidabile contributo di Carlo Rosselli, che ha ispirato altri giganti progressisti del calibro di John Rawls e Amartya Sen.
La fondamentale opera di Carlo Rosselli, "Socialismo liberale" (prima edizione a Parigi, nel 1930) e il progetto politico che essa sottintendeva furono per gran parte del Novecento avversati tanto dal socialismo marxista e marxiano che da quella pletora di sedicenti liberal-liberisti cui doveva essere sfuggita la conclusione di John Stuart Mill secondo cui la finalizzazione democratica del liberalismo non poteva che contaminarsi di istanze socialiste.
Per queste e molte altre ragioni e affinità ideologiche con la tradizione socialista, noi rooseveltiani auspichiamo che, nel futuro, iniziative come quella odierna si moltiplichino e ci dichiariamo pronti a collaborare su ogni progetto utile alla rivitalizzazione della democrazia italiana.
E a beneficio di chi ancora non ci conosca molto bene, rammentiamo che il Movimento Roosevelt è un movimento politico meta-partitico ispirato da Gioele Magaldi ed istituito da 500 soci fondatori a Perugia il 21 marzo del 2015.
Per cosa si battono i rooseveltiani?
È evidente che il welfare system e la mobilità sociale di cui i Paesi occidentali, e l'Italia tra questi, hanno goduto dal dopoguerra ad oggi sono in grave pericolo. Dobbiamo quindi rigenerare le istituzioni repubblicane puntando ad una rinnovata partecipazione popolare a processi di democrazia sostanziale e non solo formalistica.
In un mondo in cui la disuguaglianza sociale continua ad aumentare in modo drammatico, occorre denunciare e combattere la "teologia dogmatica neoliberista" e promuovere valori e prassi di governo autenticamente social-liberali: gli unici strumenti in grado di garantire prosperità diffusa, autentica uguaglianza delle opportunità e giustizia, mobilità e pace sociale. Noi crediamo in un mondo libero che sia però attento alle questioni sociali.
Noi crediamo nella libera economia di mercato, ma anche nella preminenza della politica sull'economia e nel diritto-dovere delle istituzioni pubbliche di garantire equilibrio sociale.
Crediamo che non si possa garantire libertà agli individui, se non in una società giusta in cui vengano garantiti a tutti/e pari diritti ed opportunità.
Crediamo anche che non si possa creare una società di pari opportunità e diritti, se non per consentire alle persone di essere libere; libere dalla paura e dal bisogno; libere di seguire i propri talenti, le proprie passioni ed anche il proprio profitto.
Crediamo che la vecchia tassonomia politologica tra sinistra, centro e destra sia ormai del tutto anacronistica. Non solo: essa appare oggi un ostacolo per comunicare contenuti progressisti a coloro che, pur non provenendo da una tradizione "di sinistra" o "socialista" in termini novecenteschi, possono condividere con noi valori, intenzioni e iniziative.
In un mondo traboccante di ideologia neoliberista, bisogna promuovere un ambizioso progetto social-liberale volto a restituire sovranità monetaria al popolo italiano ed europeo, restituendo alla politica un ruolo sovraordinato rispetto a poteri economici e finanziari.
Infine, cerchiamo di analizzare il risultato di queste ultime elezioni politiche in Italia.
Il risultato è chiaro e davanti agli occhi di tutti: la Seconda Repubblica è morta, ma la Terza non è ancora nata.
Per propiziare una simile nascita e renderla utile all'interesse collettivo italiano ed europeo, è forse giunto il momento di dar vita un nuovo, grande partito politico "pesante".
Un partito pluralistico, ricco di contrappunti e di correnti (legittime e alla luce del sole) e in grado di assicurare formazione e dibattito politico permanente sia alla sua base che ai suoi dirigenti.
Un partito latore dell'unica ideologia che sia in grado di riavviare la grande onda progressista contemporanea interrotta tra anni '70 e '80.
Un partito radicalmente democratico, liberale, libertario e, ovviamente, SOCIALISTA.
Sulla scia di queste convinzioni, il Movimento Roosevelt sta organizzando un grande evento a Milano sulla figura di un altro gigante del socialismo democratico europeo: Olof Palme.
Rievocare alla memoria di tutti e spiegare alle nuove generazioni il senso della vita, della morte e della visione politica di un personaggio dello spessore di Palme potrà essere il punto di partenza per tracciare una nuova rotta (vincente) del socialismo tanto in Italia che in Europa.
È quindi con grande piacere che invitiamo tutti gli amici socialisti intervenuti a questa assemblea a partecipare attivamente sia all'imminente evento di Milano che a quelli, successivi, che da esso trarranno l'esempio, diffondendo la prospettiva di un paradigma ideologico alternativo rispetto a quello attualmente egemone presso le classi dirigenti italiane ed europee.
Firmato: PRESIDENZA e DIRETTORIO GENERALE DEL MOVIMENTO ROOSEVELT, con i saluti particolari e personali a questa Assemblea socialista di Livorno da parte del Presidente MR Gioele Magaldi, del Vicepresidente Daniele Cavaleiro e del Coordinatore Generale Marco Moiso.
(Articolo del 20 aprile 2018)