La campagna elettorale interna al MR è iniziata!
Con questo articolo vorrei indicare le ragioni percui suppongo che Patrizia Scanu sia la persona ideale per coordinare questo ambizioso progetto meta-partitico nel prossimo, importantissimo, mandato. Ma chi sono i contendenti ?Chi era a Roma il 4 Novembre 2017 ha avuto il piacere di ascoltarli, chi live chi via etere, ed essi sono: Nino Laudani, Paolo Mosca e Patrizia Scanu. Andiamo a conoscerli più da vicino.
Il primo precisa che più che una candidatura vera e propria, la sua, si tratta di una dichiarazione di disponibilità a supporto dei candidati. Il che non lo esclude dalla corsa, piuttosto rende chiara la priorità assoluta, all’infuori di chi sarà poi a incarnarla: far si che il MR non si auto-confini nei limiti virtuali, ma che riesca a sfociare, radicarsi e articolarsi nel territorio. Da questo punto di vista tutti i candidati condividono questo fondamentale obiettivo e proprio per questo sembra che Nino Laudani si presenti anche come potenziale ‘spalla destra’ dell’eventuale vincitore. E’ stato stimolante ascoltare la metafora nautica: “Chi ha avuto esperienza di navigazione, sa benissimo che in mezzo al mare la prima cosa che bisogna fare è il ‘punto nave’. Cioè, se non sai dove stai, non puoi andare da nessuna parte.” Parlando di ‘focalizzazione’ Nino Laudani alludeva alla necessità di capire quali siano le nostre peculiarità affinché si eviti la dispersione delle risorse sia materiali che umane. E non è un caso: egli infatti, ci ha raccontato seduto sul palco, è stato prima medico e poi amministratore delegato di una multinazionale che opera nel settore medicinale. Ecco quindi che inizia ad emergere la particolare prospettiva laudiana: quella manageriale, consapevole di quello che Marco Moiso, a inizio lavori, chiamò ‘Core business dello Stato’, e quella medica, consapevole della complessità semantica del termine ‘salute’. Insomma, nonostante egli non abbia ancora presentato un chiaro programma, è utile sapere che ci sarà e che si è presentato nella sua persona e nelle sue competenze.
Dal canto suo anche Paolo Mosca ha ben chiara la priorità del MR di radicarsi nel territorio e fare un salto di qualità in tutto ciò che concerne la dimensione comunicativa. E chi meglio di lui poteva fare queste osservazioni? Egli è infatti un professionista del mondo della comunicazione e della creatività: autore tv, scrittore e fine osservatore del mondo dei media (digitali e non), preme l’accelleratore sul punto forte del MR: i Diritti. Essi, dice, sono infatti molto ‘vendibili’. Cioè, chiariamoci. Non intende dire che potrebbe diventare un business, ma che la riaffermazione dei diritti universali dell’Uomo sono ciò che può essenzialmente parlare sia al cuore che alla testa delle persone per cambiare i paradigmi consapevolmente. Più giovane degli altri due candidati e dalla prospettiva particolarmente ‘mercuriana’, Paolo vuole chiarire cosa sia il MR, nella qualità di meta-partito, e quindi in cosa si contraddistinguerà dal futuro nascente PDP. Un altro aspetto pregevole del suo programma è la volontà di parlare anche di temi scabrosi per il cittadino medio, come la prostituzione e le droghe. Ma i punti che più mi hanno stuzzicato sono quelli che ruotano intorno alla promozione di circuiti culturali, occasioni essenziali per alimentare spazi di pensiero, nonchè la creazione di osservatori che monitorino l’evolversi delle tematiche di interesse rooseveltiano. Insomma sembrerebbe il candidato perfetto, o come suggerisce Vincenzo Bellisario in un suo articolo: “perché Iui è l’applicazione pratica dell’Articolo 3 dello Statuto, perché lui è l’unico che, ad oggi dopo tre anni di Movimento Roosevelt, parla dell’applicazione pratica di quello che era ed è ‘Il Progetto’; perché lui è l’unico che, ad oggi, dopo tre anni, ha compreso che il Movimento può avere un presente e soprattutto un futuro esclusivamente se si parla e si parte dalla ‘valorizzazione pratica’ - quindi della ‘crescita pratica’ - degli ‘interni’”.
Ma proprio in base a ciò che han detto gli altri due candidati, ossia della necessità di capire quale sia il nucleo essenziale della nostra proposta, e in base a ciò che io penso sia tale nucleo, ebbene io credo che sia la terza candidata, Patrizia Scanu, la persona migliore per l’ investitura di Segretario Generale. Tale consapevolezza può essere colta nelle parole della candidata, oltre che nel suo background culturale, professionale e politico. Citerò adesso alcuni passi, a mio avviso fondamentali, di un’intervista rilasciata a Marco Moiso per il canale Youtube qualche mese fa: “Il Movimento Rossevelt è nato come una fucina di progetti politici da proporre al dibattito pubblico.” – “Il compito principale del Movimento è un compito pedagogico, fondamentalmente dev’essere un fermento di cambiamento per l’intera società”. – “Il compito del Segretario è il compito non facile di tenere aperta la tensione fra i diversi punti di vista”. – “ Il compito del Segretario è quello di raccogliere le proposte e condividere la responsabilità attraverso la collaborazione.” – “Il compito principale: la visione di sintesi. (...) E’ una scommessa difficile in un contesto sociale che è degradato, avvelenato, nel quale appare intollerabile la divergenza di opinioni, nel quale l’avversario viene deleggitimato”. Queste citazioni vogliono essere una cornice al programma vero e proprio che la candidata ha già presentato in vari punti. Qui la video-presentazione estratta dall’evento del 4/11 - qui invece in forma scritta dal blog del MR la prima parte, seguono le altre quattro.
Possiamo quindi dire, dal mio punto di vista, che a tutti i candidati appartiene la passione politica necessaria per mandare avanti il progetto rooseveltiano, ma che solo la terza incarna quella particolare vision pedagogica, lungmirante, umana, meta-partitica necessaria per farlo prosperare nel tessuto sociale. E’ solo infatti chi dispone della vocazione pedagogica che può assumersi questo delicato duplice ruolo di coordinatore politico e conoscitore dell’animo umano. Riporto infine le ultime parole di Patrizia Scanu che ho trovato e che meglio possono giustificare la mia scelta: “ (...) ritengo se non altro che il nostro compito sia quello di risvegliare le coscienze, di mantenerle attente ai temi fondamentali, generare consapevolezza (...) perchè in questo momento è ciò che manca di più. Ho l’impressione che molte persone non riescano assolutamente a fronteggiare questa enorme complessità e non abbiano neanche i mezzi per avvicinarsi a comprenderla e quindi sono alla mercè della propaganda.”
Ciò che mi piacerebbe davvero vedere è la creatività di Paolo Mosca, messa la servizio della progettualità di Patrizia Scanu, affinché si possano creare le condizioni per liberare l’Uomo da quella che Nino Laudani chiamò ‘malattia cronica’.
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- Postato da Mattia Di Mento