PAOLO MOSCA è uno dei tre candidati ufficiali per la carica di Segretario Generale del Movimento Roosevelt...
Esattamente come per la presentazione del suo Programma (“Ripartire dall’Articolo 3 dello Statuto MR”), PAOLO si presenta in maniera “netta”, chiara e senza troppi giri parole: «Assieme all'amica e socia Rooseveltiana Monica Soldano ho ideato “Gli AMMAZZACaffè Roma/Milano”, trasmissione radiofonica in onda su Radio 100 passi. Una delle proposte del MR è introdurre nella Costituzione il Diritto al Lavoro.
“Gli AMMAZZACaffè Roma/Milano” parla proprio dello stato del lavoro oggi. Quali rischi corre, come sta cambiando, a che punto sono i Diritti dei lavoratori.
Le puntate sono tematiche e giocano su un collegamento live tra Roma e Milano».
PAOLO è autore, scrittore e “Ghost Writer” (il “Ghost Writer” - o scrittore ombra - è un autore professionista).
È “titolare” del blog “MOSQUICIDE”, dedicato alle serie televisive e al cinema.Scrive per la rivista “Mistero” ed è autore televisivo da quasi vent'anni.
Ha lavorato con quasi tutti i maggiori canali e le maggiori case di produzione.
Con “Bompiani” ha pubblicato il libro “Reality” e, tra le varie, ha partecipato all'operazione “Bulzoni”.
Pochi giorni fa ha pubblicato il libro “Passeggeri Oscuri: Piccola guida filosofica alle serie TV: https://www.amazon.it/Passeggeri-Oscuri-Piccola-guida-filosofica/dp/1985127695/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1518254356&sr=8-1&keywords=passeggeri+oscuri .
Cosa si propone di fare, nello specifico, per il Movimento Roosevelt?
Di seguito il Programma di PAOLO, in breve…
Punto 1: Diritti e Metapartito
«Non occupandoci di leggine e senza bisogno di poltrone e di consenso siamo totalmente liberi di portare avanti battaglie ampie con accordi trasversali…
In questo periodo storico liberticida, per esempio, c’è molto rispetto e molta apertura anche da parte degli ambienti più tirannici verso le “Istanze LGBT”. È il caso di approfittarne appieno. Così come è il caso di creare un nuovo corpo di leggi che regoli la prostituzione e il suo mercato. Anche su questo tema credo che un “Metapartito” potrebbe creare un’amplia convergenza in forze politiche totalmente diverse tra loro».
Punto 2: Creare una Fondazione o una Charity
«La mia idea è di creare una Fondazione Movimento Roosevelt o una Charity. Sto studiando con alcuni soci quale può essere l’opzione migliore (Leni Remedios e Giulio Grilli in particolare), che possa contemplare un lavoro doppio, italiano, ma anche europeo…
L’iniziativa è volta a creare un movimento di capitali attorno e all’interno del Movimento Roosevelt, sia in un’ottica di raccolta di fondi pubblici, sia in una prospettiva di sponsorizzazioni…
Una Charity o una Fondazione creerebbero un flusso economico che ci permetterebbe:
1) Di avere soldi per la Roosevelt Communications e quindi fondi per la pubblicazione di libri, film, fumetti, giornali, riviste, siti web targati MR.
2) Di avere denaro per le iniziative sul territorio: seminari, convegni, manifestazioni.
3) Di dare lavoro ai soci rooseveltiani più attivi e meritevoli, uscendo dalla logica del “dopo-lavorismo” e del volontariato. Mi piacerebbe cioè creare una struttura con delle figure fisse stipendiate, nei ruoli per esempio di ufficio stampa, gestione sito web e social, promozione, raccolta fondi, comunicazione etc».
Punto 3: La Voce Rooseveltiana
«Credo sarebbe opportuno redarre settimanalmente un editoriale che potremmo chiamare “La Voce Rooseveltiana”. In questo editoriale potremmo esprimere la posizione ufficiale del Movimento Roosevelt in merito ai fatti della settimana…
Il Movimento Roosevelt esprime un livello di preparazione nettamente superiore ai tradizionali.
Potremmo ragionare partendo dall’esempio degli interventi settimanali di Gioele Magaldi su “Colors Radio”, ma ampliando il numero delle firme, proprio per dare fondo alla nostra ricchezza di personalità. A seconda degli argomenti da trattare ogni settimana possiamo scegliere il Rooseveltiano più adatto per la scrittura dell’editoriale (Nino Galloni se si parla di Economia, Sergio Magaldi se si parla di Costituzione, Monica Soldanose il tema è il giornalismo, Leni Remedios per la geopolitica, Patrizia Scanu se si parla di istruzione e così via...). Questi editoriali sarebbero un invito anche verso chi si affaccia sulle nostre pagine per la prima volta: non solo potrebbe leggere tante suggestioni eterogenee, ma anche una voce ufficiale che, come una bussola, ne aiuti l’orientamento».
Punto 4: Gli Obiettivi
«Propongo di essere molto pragmatici: scegliere un obiettivo per volta e lavorare per raggiungerlo attivando tutte le strade percorribili, dalla raccolta firme (si veda l’esempio di change.org), alla proposta di legge, al coinvolgimento dei soggetti politici che possano dare il giusto supporto parlamentare alle nostre iniziative…
A tale proposito è già stata intavolata una discussione dallo stesso Gioele Magaldi nei più recenti incontri lombardi e da quella discussione si potrebbe partire.
Punto 5: Organizzare a Milano un convegno sulla “NET NEUTRALITY”
«Gran parte della vita del Movimento Roosevelt si svolge on line tramite i Siti e i Social. Se non ci fosse internet avremmo molte più difficoltà a creare un tessuto sociale con cui condividere azioni e punti di vista. Oggi il tema della libertà della rete è sempre più sotto osservazione e il tema della “Net Neutrality” ha riportato al centro del dibattito i rischi che sta correndo il WEB…
Perché non organizzare con il Movimento Roosevelt un convegno sulla libertà della rete invitando anche referenti di Wikileaks, magari la stessa Laura Poitras e giornalisti come Glenn Greenwald? Potremmo darci da fare per la prossima estate. I Diritti hanno un valore che travalica i confini e la diffusione dei Diritti sarà strettamente legata all’evoluzione che avrà il WEB nei prossimi anni».
Punto 6: Movimento Roosevelt e PDP
«La nascita del PDP ad opera di alcuni soci rooseveltiani credo sia una buona occasione per far prendere al Movimento Roosevelt una strada più netta e meno equivoca. L’esistenza di un Partito a se stante permetterà al Movimento di incidere e prosperare in chiave metapartitica: senza schierarsi per questa o quella formazione, senza entrare nell’arena elettorale, il Movimento Roosevelt potrà davvero rivelarsi come una forza trasversale che agisce su proposte e battaglie, cercando di costruire ponti e convergenze ad ampio raggio. In quest’ottica è fondamentale garantire identità indipendenti a Movimento e Partito».
Punto 7: “Droga e tossicodipendenze, informare e legalizzare”
«Parlare di Diritti nel Mondo contemporaneo non si può fare prescindendo dal problema del traffico e del consumo di stupefacenti…Lavorare per una legalizzazione progressiva e controllata del mercato significa lavorare per togliere i finanziamenti ai più grandi nemici della Democrazia…Sul tema della droga, su come informare seriamente i ragazzi, su come attuare una progressiva legalizzazione di produzione e traffico (creazione di posti di lavoro, movimentazione di risorse, controlli medici sui fruitori e controlli sanitari sui prodotti) dovremmo creare un gruppo di studio per poi presentare le nostre proposte prima in un convegno e poi alle forze politiche nazionali».
Punto 8: “Rilanciare un circuito di cultura underground”
«La cosa che mi piacerebbe fare è partire da un evento annuale, una 3 giorni targata MR che promuova la cultura underground e i nostri valori. Concerti, proiezione di film con dibattiti (se ne parlava già in Commissione cultura), presentazione di libri e fumetti. Diventerebbe un importante momento d’incontro e un’occasione per renderci utili facendoci conoscere e per rilanciare i tesseramenti.
Potremmo organizzare la 3 giorni in date simbolo, intorno al 21 marzo, per esempio, per ricordare la fondazione del Movimento Roosevelt, oppure intorno al 10 dicembre per l’anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani».
Punto 9: “COME LAVORARE”
«Come spiegato al Punto 2 del mio Programma elettorale il mio obiettivo da Segretario sarà quello di creare una Fondazione o una Charity MR che permettano di attivare un flusso di denaro per rendere più forte la strutturazione del Movimento, riuscendo a coprire ruoli fondamentali con figure che possano lavorare nel Movimento a tempo pieno e con uno stipendio.
Allo stesso tempo vorrei organizzare da subito i lavori in due prospettive: creare degli OSSERVATORI e dei GRUPPI DI LAVORO PER L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA, uno per ogni Punto…
Piccola nota: c’è un giusto clima di attesa nei confronti delle elezioni che verranno. Credo però che si possa già lavorare a prescindere da chi sarà il Segretario, portando avanti piccole iniziative che siano in linea con i Principi del Movimento. Insomma, l’attesa della creazione di un Segretario credo non debba diventare una scusa per sonnecchiare».
Punto 10: “European Control Immigration Project”
«Il decimo ed ultimo punto del mio Programma elettorale, elaborato nei dettagli da Gianfranco Carpeoro, intende mettere mano ai flussi migratori spostando, metaforicamente, la frontiera: stipulando accordi con Stati, ad esempio nord africani, che accettino di avere sul loro territorio dei Centri di raccolta per il Controllo dell’Immigrazione gestiti direttamente da una Istituzione europea.
Dall’emergenza e i Centri
Non v’è alcun dubbio che l’immigrazione come fenomeno europeo, come del resto avviene da secoli, ad esempio oltre Atlantico per i messicani rispetto agli USA, sia un fenomeno estremamente localizzato come problema di frontiera.
La nuova logica può essere quella di spostare la frontiera stipulando accordi con Stati, ad esempio nord africani, che accettino di avere sul loro territorio, debitamente supportati economicamente a livello europeo, dei Centri di raccolta per il Controllo dell’Immigrazione gestiti direttamente da una Istituzione europea, costituenda (Il Project nella sua prima fase) col pieno coinvolgimento delle ONG che abbiano le seguenti funzioni:
1) ricevere i migranti riaccompagnati dai barconi o provenienti dagli sbarchi abusivi ad opera delle navi delle ONG;
2) identificare i migranti e rilasciare a tutti un documento provvisorio di identità non valevole all’accoglienza in uno Stato Europeo:
3) valutare requisiti per l’accoglienza in uno stato europeo anche secondo quote prestabilite rilasciando un ulteriore documento valido per la residenza;
4) per i migranti non collocabili in ambito europeo deve essere contestualmente elaborata una proposta alternativa secondo progetti industriali condivisi con gli stati che ospitano i centri o altri.
L’Agenzia
Entro sei mesi dalla costituzione dei Centri essi devono essere trasformati in Agenzie Europee per il Controllo dell’Immigrazione gestiti nello stesso modo ma con lo sviluppo pieno oltre che della funzione emergenziale anche della funzione strutturale che è quella di creare i presupposti, tramite una nuova progettualità economica, artigianale e industriale su nuovi territori che, per creare nuove risorse in moto che tutto concorra a diminuire le premesse stesse dell’immigrazione per necessità vitale sostituendo ad essa l’immigrazione per scelta, minore per quantità e sicuramente più utile socialmente e meno problematica per gestione.
Le agenzie, cogestite con le ONG, avranno, oltre che le stesse funzioni dei centri, anche la funzione stabile di stipulare, impegnando l’Unione Europea, accordi di cooperazione economica con Stati, onde creare nuove risorse e richieste di lavoro con cui esaurire i migranti dei centri, ma anche le richieste di collocazione e lavoro degli stessi Stati dell’Unione creando oltre frontiera premesse di integrazione culturale e progresso. L’obiettivo oltre frontiera deve essere il medesimo entro frontier; garantire a tutti casa e lavoro, e ciò è possibile solo sviluppando risorse in modo coordinato secondo strategie innovative e sinergie finora non praticate.
Il Control Immigration Project
Entro un biennio dalla partenza del progetto ci sarà lo sviluppo pieno dell’iniziativa, sin dall’inizio gestita da una Istituzione europea denominata Control Immigration Project. Appena creata, l’Istituzione, assorbirà le seguenti risorse finanziarie:
1) tutti i fondi destinati dall’Unione Europea alla gestione dell’immigrazione;
2) tutti i fondi allo stesso scopo destinati dai singoli stati europei;
3) quota parte dei fondi strutturali per lo viluppo economico. Con tali risorse verrà creato il Project che avrà una strettissima collaborazione, fino ad una collaborazione con le ONG che accetteranno di partecipare all’iniziativa in tutte le tre fasi».
La Pagina Facebook di PAOLO MOSCA: https://www.facebook.com/Paolo-Mosca-candidato-Segretario-Generale-Movimento-Roosevelt-2004914676433915/
Il suo primo video di presentazione: https://www.youtube.com/watch?v=AZb8ybUmGOw&t=73s