Marco Rizzo, candidato premier e segretario del Partito Comunista: «La recente aggressione ad un militante di sinistra a Perugia segna un confine da non valicare. L’escalation di violenza va fermata. Il potere è in crisi e quindi ha bisogno di riproporre una stagione simile a quella degli anni ’70 dove un’intera generazione di giovani è stata sacrificata. Da militante del ’77 conosco molto bene le dinamiche che si possono scatenare e che il potere ha tutto l’interesse ad incentivare strumentalizzandolo a proprio favore. In quegli anni le provocazioni e la logica degli “opposti estremismi” servirono a fare il gioco del potere e a invocare la repressione. I giovani si scontravano e alla fine vincevano i padroni...
Oggi il fascismo si combatte riprendendo le lotte tra i lavoratori, portando le parole d’ordine della solidarietà e dell’uguaglianza nei quartieri e nelle periferie, rifiutando la guerra tra poveri e dando una reale alternativa di lotta alle classi popolari, e non certo con l’antifascismo di facciata di chi ha scelto le banche e l’Unione Europea. Oggi l’antifascismo è anticapitalismo». N.B. Segnalo l’azione FASCIO-ROSSA di oggi, a TORINO, denominata “STANIAMO DI STEFANO”… Gli unici veri fasci italiani, oggi (considerando i numeri impressionanti - svariati milioni -, i metodi, i toni e non solo…), i FASCIO-ROSSI, proveranno nuovamente a colpire, dopo la carica “suonata” da tal Boldrini, che ha auspicato lo “scioglimento” di quei gruppi che, sempre secondo tal Boldrini, sarebbero “neofascisti” (nonostante siano in piedi da svariati anni).
Cercare di prevenire è sempre meglio che “FASCISTONI-ROSSI curare”…