Segue un articolo di “Libreidee” http://www.libreidee.org/2018/02/magaldi-come-liberarci-degli-ipocriti-che-faranno-linciucio/ dal titolo “Magaldi: come liberarci degli ipocriti che faranno l’inciucio”, che riprende un intervista che Gioele Magaldi (Gran Maestro del Grande Oriente Democratico, Presidente del Movimento Roosevelt e autore del bestseller “Massoni. Società a responsabilità illimitata” - Chiarelettere: http://www.chiarelettere.it/libro/principio-attivo/massoni-9788861901599.php), ieri, lunedì 05 febbraio, ha rilasciato a David Gramiccioli, per “Colors Radio”: http://www.colorsradio.net/
“Libreidee”: «Per favore, basta ipocrisie: tutti giurano che non stringeranno alleanze e invece sono già pronti a farle, ben sapendo che nessuno vincerà. La soluzione? Un taglio netto alla palude della Seconda Repubblica, vassalla dei super-poteri neoliberisti di Bruxelles. Primo passo, il ritorno al sistema proporzionale puro: obiettivo, piena rappresentatività del Parlamento. Seconda mossa: presidente della Repubblica non più eletto dai partiti, ma direttamente dagli italiani. E’ il piano sul quale Gioele Magaldi (Movimento Roosevelt) intende impegnarsi per il dopo-elezioni, già contando sull’esito deludente della consultazione del 4 marzo, anticipato da una campagna elettorale imbarazzante in cui si alternano promesse “impossibili” e “liste della vergogna”, con candidati che vengono additati come semi-delinquenti. «No alle liste di proscrizione, innanzitutto: non esistono gli “impresentabili”, è la legge a stabilire chi può concorrere alle elezioni, e dopodiché decidono gli elettori chi è “presentabile” e chi no, votandolo o meno», dichiara Magaldi a “Colors Radio”. «Finiamola, con questo clima da caccia alle streghe, che ammorba la politica dopo aver travolto il mondo dello spettacolo, mettendo alla berlina e rovinando chiunque sia stato anche solo sospettato di abusi sessuali, magari riferiti a trent’anni fa».
Strano moralismo «di stampo neo-maccartista», insiste Magaldi, con donne che arrivano a criminalizzare altre donne per l’uso del loro corpo: «E’ pieno il mondo di paesi autoritari dove le donne non possono esibire e valorizzare la propria bellezza fisica, perché vivono in condizioni di sottomissione: possibile che tante ex femministe non se ne rendano conto, quando denunciano il presunto sessismo maschilista del nostro sistema?». Dai vari sexgate – veri o presunti – il passo che conduce alla politica è breve: stesso piglio sommario e “squadristico”, anche quando si tratta di screditare avversari. «Si arriva in un attimo alla presunzione di colpevolezza, in base alla quale negli anni ‘90 è stata fatta fuori un’intera classe politica, in Italia: arrivava l’avviso di garanzia e bastava a bollarti per sempre, anche se poi magari venivi assolto». Errori e orrori, da non ripetere: «Siamo in uno Stato di diritto, liberale, e quindi siamo tutti innocenti fino a prova contraria: l’onere della colpevolezza spetta solo alla magistratura». Siamo anche uno Stato in avaria, con una classe politica arrivata al capolinea: scontiamo un problema immenso alla base della devastante crisi economica - la revoca della sovranità nazionale da parte dell’Ue - e nessuno dei candidati, tra i partiti maggiori, che lo denunci chiaramente, proponendo uno straccio di soluzione.
Elezioni inutili, dunque, e fallimentari anche sotto l’aspetto aritmetico: «Non ci sarà probabilmente nessuna maggioranza possibile, nel prossimo Parlamento: nulla che tenga veramente, né un “governo del presidente” con tutti dentro salvo le ali estreme, né un asse “immaginifico” tra Lega e Movimento 5 Stelle: non ci sarà una maggioranza». Qualcuno potrà dire: è stato riportato in auge il proporzionale, ed ecco che si prepara l’ingovernabilità. Errore: il Rosatellum è un sistema elettorale misto, perfetto per «l’ipocrita propaganda di questi giorni». Come smontare questa ipocrisia “sistemica” di alleati-ombra? «Immaginando una riforma proporzionale pura, senza sbarramenti e senza quest’altra cosa verminosa della raccolta firme, per cui alcuni fanno i furbetti e non le raccolgono perché hanno mezzo parlamentare di una qualche lista di cui utilizzano il simbolo, mentre gli altri le firme se le devono raccogliere». No, o tutti o nessuno: «Facciamo che ci si confronta una volta sola, così non ci sono ricorsi e accuse di brogli». E poi, aggiunge Magaldi, «riformiamo anche il sistema mediatico nell’accesso ai mezzi di informazione, consentendo ai piccoli partiti di presentare i loro programmi».
Denuncia Magaldi: «C’è un discrimine, nei sondaggi e nell’accesso ai media, che rende difficile l’emergere di nuove forze politiche: il che è un male, dato che questo impedisce a una parte della società di essere rappresentata». E poi, soprattutto, il sistema di voto: «Facciamo una bella legge proporzionale in cui non si dica “io con quello con andrò mai”, per poi riprodurre tutta la pantomima truffaldina che si sta facendo oggi, per cui alcuni sono già pronti a fare gli inciuci ma dicono “con quello non ci andrò mai, con quell’altro neppure”». Molto meglio se i partiti dicessero: «Può darsi che, sulla base di programmi, una volta in Parlamento troveremo un accordo con questo e con quello: sarebbe una comunicazione più leale». Dobbiamo tornare al proporzionale, insiste Magaldi, perché tutte le istanze della società devono essere rappresentate: «E’ sbagliato tenerle fuori dal Parlamento, è bene che siano rappresentate tutte». Infine, aggiunge, «credo vada introdotto il tema dell’elezione diretta del presidente della Repubblica, perché un Parlamento forte e finalmente rappresentativo, insieme a un presidente eletto direttamente dagli italiani, potrebbe aiutare sia la rappresentatività che la governabilità del paese.»