- Votare scheda bianca e manifestare cosi la scarsa rappresentatività dei partiti/movimenti attuali?
- Comunicato Stampa Movimento Roosevelt - No all'astensionismo, sì alla scheda bianca
Tuttavia, spesso tali commenti sono apparsi fuori luogo, fuori bersaglio e incapaci di recepire persino la lettera, oltre allo spirito, dei summenzionati comunicati aventi ad oggetto la possibilità di votare scheda bianca quale protesta provocatoria di grande spessore civile e politico di fronte al carattere truffaldino delle imminenti elezioni parlamentari italiane del 4 marzo 2018.
Ecco perché ci pregiamo di sottolineare quanto segue, a beneficio di chi abbia letto e interpretato con scarsa attenzione e perizia il testo dei contributi citati:
- nel primo intervento in questione (Votare scheda bianca e manifestare cosi la scarsa rappresentatività dei partiti/movimenti attuali?) veniva scritto: "Lo stesso MR, in alcuni specifici casi, darà un contributo per l’elezione di alcuni parlamentari (distribuiti sull’intero arco costituzionale) vicini ai principi e agli obiettivi rooseveltiani. Tuttavia, alcuni soci MR e lo stesso Presidente del Movimento, Gioele Magaldi, stanno meditando sulla possibilità che la comunità rooseveltiana si mobiliti per favorire non già l’astensione di coloro che sono disgustati e delusi dall’attuale menu dei politicanti italiani, bensì un fattivo e militante voto di scheda bianca, ponendo contestualmente il tema giuridico-costituzionale, morale e politico del diritto di rappresentanza per tale voto di consapevole e civica protesta. Un voto militante e consapevole (diverso dall’astensionismo) che non è giusto sia attribuito/ripartito in termini di seggi parlamentari tra i vari partiti/movimenti che i cittadini esprimenti scheda bianca hanno volutamente respingere e bocciare";
- nel secondo contributo/comunicato (Comunicato Stampa Movimento Roosevelt - No all'astensionismo, sì alla scheda bianca) veniva ribadito: "Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt, nel corso di una recente puntata di Massoneria on Air, in onda ogni lunedì alle ore 12:00 dalle frequenze di Colors Radio, lancia una provocazione che soprattutto vuole essere un forte spunto di riflessione: Visto che i partiti e le persone che si presentano a questa tornata elettorale non ci convincono appieno, sarebbe forse il caso di invitare il popolo italiano non a disertare le urne, bensì ad andare a votare in massa e votare scheda bianca. Questo tema della scheda bianca è già stato dibattuto più volte in passato da giuristi e costituzionalisti. In luogo di seguire la consueta prassi, con le schede bianche annullate e gli scranni parlamentari corrispondenti assegnati come se nulla fosse ai partiti non votati mediante tali schede, noi del Movimento Roosevelt iniziamo a pensare che tali poltrone di Camera e Senato non andrebbero assegnate. Non è esattamente una provocazione perché ci sono giuristi e costituzionalisti che hanno ritenuto la liceità di questa valutazione: un popolo non più soddisfatto di vedersi rappresentato da un'offerta politica inadeguata, votando intenzionalmente scheda bianca, chiede che la sua protesta sia visibile sugli spalti del parlamento; chiede che alcuni seggi non siano assegnanti perché c’è un voto di protesta che non può essere ignorato e devoluto ai soliti noti. Ecco perché discuteremo, nelle prossime ore, all’interno del Movimento Roosevelt se non sia il caso di lanciare una campagna netta a favore della scheda bianca, suggerendo ai cittadini di andare a votare, manifestando con la presenza nei seggi la propria affezione alla politica, all’esercizio del proprio diritto sovrano, ma anche di lasciare una testimonianza precisa mediante la scheda bianca";
- da quanto riportato sopra si evince anzitutto che è falso quanto inteso e osservato da alcuni commentatori dei gruppi Facebook MR secondo cui i vertici del Movimento si sarebbero arrogati la decisione di determinare un voto di scheda bianca come posizione ufficiale, unitaria e perentoria vincolante per tutti i rooseveltiani. Al contrario, nei comunicati citati si parla di meditazione di questa possibilità da parte di alcuni soci e della persona del Presidente e poi di discussione da aprire all’interno del MR. Meditare, valutare, discutere apertamente e pluralisticamente: il consueto e irrinunciabile metodo rooseveltiano. Chi, in buona o mala fede, ha invece parlato di assunzione dogmatica passibile di essere imposta a chicchessia con disciplina di metapartito, o ha mentito sapendo di mentire, oppure ha disarmanti disfunzioni cognitive. Di più: proprio all’inizio del primo contributo riportato si fa esplicita menzione dell’intenzione di dare appoggio politico MR per l’elezione di alcuni parlamentari vicini ai principi e agli obiettivi rooseveltiani;
- nel bel mezzo delle discussioni al riguardo e anzi stimolandone altre a catena, sul gruppo Facebook Movimento Roosevelt Italia è intervenuto tal Marco Rubino, già proclamatosi attivista di Possibile, fiero sostenitore di Pippo Civati e ora anche supporter di Liberi e Uguali, la formazione politica che esprime la leadership di Pietro Grasso. Questo è il post di Marco Rubino, pubblicato alle 12:10 del 30 gennaio 2018: "La mia personale opinione sulla scheda bianca. Lasciare scheda bianca alle elezioni non la vedo come un'azione di protesta, bensì è come rendersi vittime di un sistema che non ci piace, di una politica che ci ha delusi. Non la trovo una decisione forte ma una mancata volontà decisionale, quindi una debolezza. Dato che non esisterà mai un partito o un candidato che ci rappresenterà al 100% (dovrebbero esistere 60 milioni di partiti in Italia) la scheda bianca è una non scelta di pancia e non di testa. Alle elezioni del 2013 circa l'1% delle schede furono bianche, un numero così esiguo che pensare di cambiare qualcosa con questo metodo è impensabile. Poche migliaia di schede bianche non cambieranno il corso della politica nostrana. Non voglio sponsorizzare nessuno schieramento politico e nemmeno invogliare a votare il meno peggio, dico solo che se si vuole apportare un vero e significativo cambiamento bisogna mettersi in gioco e non stare in panchina a guardare. Tra l'altro lo status quo fa comodo proprio a quelli che hanno governato finora e l'astensione al voto permette molto più facilmente un mancato ricambio alla guida del paese. Se proprio vi fanno tutti schifo a questo punto meglio invalidare la scheda piuttosto che lasciarla bianca. Abbiamo troppe testimonianze di pratiche illegali ai seggi e una di queste è proprio l'apporre il voto in maniera truffaldina sulle schede consegnate bianche";
- è bene quindi ricapitolare e precisare l’attuale, provvisoria, posizione dell’Ufficio di Presidenza MR, anche a beneficio di chi, come codesto Marco Rubino, si intestardisce a non capire o a far finta di non capire;
- la Presidenza MR non ha deliberato su questa questione della scheda bianca alcuna posizione vincolante per i vari soci MR;
- la Presidenza MR, nondimeno, ritiene interessante, di fronte all’inconsistenza truffaldina di alcuni partiti e movimenti (pronti a smentire/tradire dopo il 4 marzo sia le proprie istanze programmatiche che le asserite alleanze o indisposizioni ad alleanze) e dinanzi all’insipienza velleitaria di altri soggetti e liste che si presentano alle Elezioni 2018, prendere in seria considerazione, come consiglio ai cittadini, di votare scheda bianca per manifestare il proprio disprezzo e disconoscimento di coloro che oggi si contendono il voto degli italiani;
- contestualmente, la Presidenza MR sta valutando di ricollegarsi alle proposte passate di alcuni giuristi, per considerare se non sia il caso di elaborare e proporre, come norma costituzionale vigente per il futuro, il principio di non trasferire i voti di scheda bianca o scheda annullata (da distinguere rispetto all’astensione dal voto) ai partiti/movimenti che entrano in Parlamento, ma di lasciare non assegnati gli scranni di Camera e Senato corrispondenti a questo voto di consapevole e civica ripulsa del menu politico-elettorale presentato alle urne. Infatti, la plastica ostentazione di tali poltrone vuote durante i lavori parlamentari e le riprese tv di esse potrà costituire un valido monito alla eventuale scarsa qualità della rappresentatività politica presente o futura;
- per quel che attiene alle Elezioni del marzo 2018, invece, l’ipotesi di votare scheda bianca o di annullare la scheda (magari scrivendoci: “voterei MR o PDP, se si fossero presentati…”) non può certamente produrre una rappresentanza in termini di seggi non assegnati, ma costituisce un buon modo per lanciare un segnale preciso e forte ai truffatori di regime che, a nostro parere, si apprestano a inaugurare il Parlamento più sleale, infido e verminoso della storia repubblicana;
- qualcuno (tra cui Marco Rubino) ha sollevato l’obiezione che, se si vota scheda bianca, ciò potrebbe indurre alla pratica di riempire quella scheda con il voto a qualcuno che sia caro a taluno degli scrutatori. Immaginare questo, però, come infatti ha osservato qualcun altro, equivale a dare per scontato che i seggi elettorali siano presidiati da delinquenti, che non vi sia alcun controllo incrociato dei rappresentanti di lista e degli stessi scrutatori e che vi siano persone disposte a rischiare la galera (quello prefigurato è un reato gravissimo) pur di tentare di aggiungere qualche voto ai propri beniamini;
- quindi, chi desideri praticare questo suggerimento, votare scheda bianca per le ragioni sopra esposte, lo faccia tranquillamente, fidando nei vari meccanismi che sconsigliano/impediscono a chicchessia di falsificare il voto. Ma se ci si sente più sicuri ad annullare la scheda, lo si faccia pure. Oltre tutto, in questo modo si può avere anche l’opportunità di testimoniare la propria protesta politico-civica in modo colorito e significativo, apponendo sulla scheda da annullare la frase: “voterei MR o PDP, se si fossero presentati...” o anche: “voterò il PDP o l’MR, quando si presenteranno...”;
- quello che invece la Presidenza MR sconsiglia è l’astensione dal voto tout-court (anche se comprende che alcuni rooseveltiani o simpatizzanti MR potrebbero battere anche questa strada, disgustati dallo spettacolo offerto dai partiti/movimenti in lizza e dalla narrazione mediatico-istituzionale che ne viene offerta), cioè il fatto di non recarsi proprio alle urne. Invitiamo invece ad andare ad esercitare il vostro potere sovrano pro-quota, ma di farlo magari votando scheda bianca o annullando la scheda;
- d’altronde, per quel che riguarda alcuni casi di candidati (di tutto l’arco costituzionale) palesemente vicini a principi e obiettivi rooseveltiani, l’articolata dirigenza MR (e dintorni) non farà mancare il proprio supporto a costoro;
- infine, vorremmo davvero rassicurare cittadini come Marco Rubino sul fatto che “se si vuole apportare un vero e significativo cambiamento bisogna mettersi in gioco e non stare in panchina a guardare”. Gentile Marco, stia tranquillo. Il Movimento Roosevelt, con il suo specifico stile di azione trasversale, civico, pedagogico e metapartitico non starà in panchina a guardare né prima del 4 marzo 2018, né tantomeno dopo, allorché organizzeremo iniziative varie, tra cui anche azioni di protesta popolare clamorose contro le eventuali derive truffaldine e slealmente "inciuciste" del prossimo Parlamento. E il Partito Democratico Progressista (PDP), quando sarà pronto a presentarsi a future competizioni elettorali (locali, regionali, nazionali o europee), semmai, con il suo limpido protagonismo battagliero, "lascerà in panchina" proprio i personaggi che oggi, da Liberi e Uguali a Fratelli d’Italia, dal PD a Forza Italia, dalla Lega al M5S, offendono con le loro menzogne elettorali proprio le sincere aspirazioni dei cittadini che hanno sin qui creduto in queste sigle e nei suoi attuali leader: per lo più "anime morte e farisaiche".
UFFICIO DI PRESIDENZA MOVIMENTO ROOSEVELT (www.movimentoroosevelt.com)
(Articolo del 3 febbraio 2018)