“Libero Quotidiano”: «Nel caso di Luigi Di Maio onestà non sempre fa rima con austerità. Secondo i dati riportati dal settimanale Panorama, in quasi 5 anni in Parlamento il candidato premier del Movimento 5 Stelle è costato in rimborsi spese più di 400mila euro, vale a dire 7.310 euro al mese. Soldi, ovviamente, dell'elettore-contribuente. Non tutti i grillini sono così spendaccioni: Roberto Fico (per molti mesi l'anti-Di Maio, prima del riavvicinamento elettorale) in questa legislatura ha speso un terzo. 
Tra gli scontrini di Di Maio spiccano le voci "attività ed eventi sul territorio" (191mila euro), "missioni non ufficiali" (50mila euro) e "spese logistiche per la partecipazione agli eventi" (73.985 euro). Il grande attivismo di Di Maio in giro per il Paese si riscontra anche nei dati sulle sedute in Parlamento: il grillino è risultato presente l'83% delle sedute, eppure ha partecipato a poco più del 30% delle votazioni. Nei restanti casi, infatti, era in missione.»