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elezioni 6df1b
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Segue un articolo dal titolo “Sul voto”, pubblicato da “Goofynomics”: http://goofynomics.blogspot.com.mt/2018/01/sul-voto.html

Alberto Bagnai: «...un argomento sul quale torneremo spesso. Oggi lo faccio in modo particolarmente succinto, perché il tempo è poco e ho molto da studiare (anche per preparare le lezioni, che iniziano fra esattamente due settimane). Mi limito quindi a un'unica osservazione. Nelle tante lettere che ricevo, praticamente tutte di consenso, ricorrono frasi come "purtroppo non potrò votarla perché sono a Milano (o Palermo, o Udine, o wherever)", oppure "la voterei volentieri se capitasse nel mio collegio".
Devo dire che ho qualche difficoltà a capirne il senso. Lette così, queste frasi, pare dicano che sareste disposti ad aiutare me, ma non la squadra che mi sono scelto.
Ora, capisco che fra noi è maturato, lungo sette anni e quasi duemila post, un rapporto personale molto stretto. Io sono entrato nelle vostre famiglie (spesso nel modo sbagliato: i mariti si sono innamorati di me, e le mogli quindi, giustamente, mi odiano), e voi siete entrati nella mia. Abbiamo condiviso non solo le esperienze di lotta, i successi e gli insuccessi nell'impari tenzone con gli obnubilati "de sinistra", quelli che "sanno di sapere", quelli che hanno il coraggio delle idee altrui, e le difendono ultra vires sprezzanti del ridicolo, ma anche le esperienze di vita quotidiana, le foto delle vacanze, le gioie e le apprensioni per i nostri figli, i lutti, gli amori. Il legame che ci unisce fa di questa comunità un luogo speciale, e capisco quindi quale potrà essere la soddisfazione di chi troverà il mio nome sulla scheda. Molti sono miei amici, corrispondo con loro quasi quotidianamente, e sono lieto di aver dato loro questa gioia, la speranza di poter fare qualcosa di costruttivo: per questo dico che quale che sia l'esito, per me questa esperienza è già un successo.
Tuttavia, a me sembrano abbastanza chiare due cose, sulle quali magari tornerò con maggiori dettagli.
La prima è che avremmo comunque dovuto tutti votare Lega, per il semplice fatto che il potere che avversiamo perché ci opprime ci aveva chiaramente, se pure indirettamente, detto che questo era quanto gli faceva più paura (so che non ve ne siete accorti, quindi su questo senz'altro torneremo). La seconda è che, se veramente avete fiducia nella mia persona, allora dovete metterla in condizione di lavorare con efficacia, facendo qualsiasi cosa possa rafforzare il peso politico della squadra in cui ho deciso di schierarmi.
Roberta ieri sera mi diceva: "Ma sai, la gente non riesce a compiere uno strappo così lacerante con la propria storia politica: se tu sei sulla scheda, può giustificare ai propri occhi, e magari anche a quelli altrui, una scelta altrimenti incomprensibile".
Può darsi che sia così, mi rendo conto, ma allora, perdonatemi, per dimostrarvi che io non sono esattamente un politico (quindi...), vi dico una cosa, con umiltà e serenità: se proprio dovete vergognarvi nel votare Lega, l'unico partito che ha offerto un concreto spazio politico alle nostre idee più scomode e più urgenti, se proprio questa cosa vi fa sentire a disagio, bene: non fatelo, ma allora non votate nemmeno me! Voi non dovete rendere conto del vostro voto a niente e a nessuno, nemmeno alla vostra storia: il voto è libero e segreto, e dovete darlo guardando avanti. Voi non dovete metterci la faccia: la faccia ce l'ho messa io perché non doveste mettercela voi, e l'ho fatto intuendo i costi che avrebbe avuto. Siate prudenti come serpenti e semplici come colombe: inutile discutere con care persone che decenni di propaganda hanno trasformato in invasati pericolosi a se stessi e agli altri, perché ebbri di odio ideologico e presaghi di una meritata sconfitta che li consegna a un panico irrazionale e autodistruttivo. Io non mi vergogno per nulla della scelta convinta che ho fatto, per le tante motivazioni che discuterò con voi, e senza vergogna vi chiedo di sostenerla integralmente non solo votando me dove sono candidato, ma votando comunque la mia squadra anche nei collegi in cui non sono candidato. Se certe squadre scelgono certe persone, e se, di converso, certe persone rispondono alla chiamata di certe squadre, un motivo ci sarà pure, no? Qualcuno ha mostrato di capirlo, e spero proprio di non deluderlo (deludere una persona che scrive bene sarebbe un lutto difficile da elaborare).
Aggiungo un dettaglio tecnico.
Dato il meccanismo piuttosto complesso della legge elettorale, sappiate che in ogni caso, cioè anche per votare me laddove io sia presente, dovrete mettere la vostra X sul simbolo della squadra (la Lega) e non sul mio nome. Infatti il voto sulla lista (Lega) va alla lista e al candidato della coalizione all'uninominale (quindi a me se siete a Firenze, o ad altri, magari non della Lega, in altri collegi), mentre il voto al candidato uninominale non va alla sua lista, ma alla coalizione. Per rafforzare il peso negoziale della Lega, e sperare quindi in un atteggiamento meno passivo e più costruttivo del nostro paese nei riguardi delle istituzioni "europee", c'è quindi un'unica cosa da fare: barrarne il simbolo.
Seguirà disegnino, a ridosso del momento cruciale.
E ora, pensateci bene. La mia scelta è convinta, e così deve essere la vostra. So che lo sarà e che non mi abbandonerete, che io sia, o non sia, nel vostro collegio.»

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