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Celebriamo, in quanto appartenenti al Movimento Roosevelt (soggetto politico metapartitico né massonico né paramassonico) la Giornata della Memoria proponendo le seguenti riflessioni e la meditazione di alcune enunciazioni, irrinunciabili oggi come 70 anni fa:

“Non fu però l’esoterismo genericamente teosofico, né quello specificamente nazista, a prevalere alla fine della Seconda guerra mondiale.
A vincere, dopo un conflitto spaventoso e devastante, fu (con il concorso esterno del segretario generale del Partito comunista russo, quel Iosif Vissarionovic Dzugasvili detto Stalin che in gioventù era passato anch’egli per l’iniziazione liberomuratoria) la strana alleanza tra i massoni progressisti guidati dal confratello Franklin Delano Roosevelt e i massoni conservatori e moderati contingentemente rappresentati da Winston Churchill. […]
In fondo, a distanza di circa due secoli, si ripeteva quella saldatura tra ambienti massonici di diversa Weltanschauung nella prospettiva di un nemico comune da abbattere.
A metà circa del XVIII secolo, questo nemico era l’Ancien Régime, negli anni dal 1939 al 1945 sarebbero state l’ideologia e la prassi nazifasciste, entrambe ispirate a una spiritualità non soltanto antidemocratica e liberticida, ma anche razzista in senso biologico, inumana e di rara ferocia.
A prevalere fu dunque l’esoterismo massonico - nella sua versione progressista - il quale si fondava significativamente su una spiritualità di natura egualitaria, liberale, libertaria e democratica.
E sarà ancora l’esoterismo massonico progressista a ispirare una soluzione finale per la governance planetaria del dopoguerra che vedesse nella neocostituita (24 ottobre 1945) Organizzazione delle nazioni unite […] il fulcro di un mondo più giusto, pacifico, libero e democratico.
Parimenti, furono gli ambienti massonici progressisti di tutte le latitudini a sostenere e ad affiancare i confratelli statunitensi che, sotto la regia della libera muratrice Eleanor Roosevelt (moglie dell’ormai defunto Franklin), promossero la redazione e poi l’approvazione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (firmata a Parigi il 10 dicembre 1948 sotto l’egida dell’Onu).
Il documento traeva ispirazione generale dalle elaborazioni dei rivoluzionari/costituenti statunitensi e francesi di fine Settecento, cosi come dal patrimonio giuridico-costituzionale libertario e democratico distillato lungo tutto l’Ottocento e i primi decenni del Novecento, ma era anche riconducibile in modo clamoroso al famoso discorso contro le dittature nazifasciste che il 6 gennaio 1941 il massone Franklin Delano Roosevelt aveva tenuto al Congresso degli Stati Uniti a proposito delle “quattro libertà fondamentali: libertà di parola e di espressione, ovunque nel mondo: libertà di culto, ovunque nel mondo; libertà dal bisogno, ovunque nel mondo; libertà dalla paura, ovunque nel mondo”. (citazioni da: Gioele Magaldi- con Laura Maragnani- “Massoni. Società a responsabilità illimitata. La scoperta delle Ur-Lodges”, Chiarelettere, Milano 2014, pp. 76-77 ).

In definitiva, nulla come i seguenti principi enunciati specialmente nel Preambolo e nei primi 9 articoli della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani - se scrupolosamente osservati, il problema è tutto li... - potrà garantire meglio che eventi orribili e inumani come l’Olocausto degli ebrei e altre forme di genocidio non debbano ripetersi:

Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo
adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 Dicembre 1948

Preambolo
Considerato che il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali ed inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo;
Considerato che il disconoscimento e il disprezzo dei diritti dell'uomo hanno portato ad atti di barbarie che offendono la coscienza dell'umanità, e che l'avvento di un mondo in cui gli esseri umani godono della libertà di parola e di credo e della libertà dal timore e dal bisogno è stato proclamato come la più alta aspirazione dell'uomo;
Considerato che è indispensabile che i diritti dell'uomo siano protetti da norme giuridiche, se si vuole evitare che l'uomo sia costretto a ricorrere, come ultima istanza, alla ribellione contro la tirannia e l'oppressione;
Considerato che è indispensabile promuovere lo sviluppo dei rapporti amichevoli tra le Nazioni;
Considerato che i popoli delle Nazioni Unite hanno riaffermato nello Statuto la loro fede nei diritti fondamentali dell'uomo, nella dignità e nel valore della persona umana, nell'eguaglianza dei diritti dell'uomo e della donna, ed hanno deciso di promuovere il progresso sociale e un migliore tenore di vita in una maggiore libertà;
Considerato che gli Stati membri si sono impegnati a perseguire, in cooperazione con le Nazioni Unite, il rispetto e l'osservanza universale dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali;
Considerato che una concezione comune di questi diritti e di queste libertà è della massima importanza per la piena realizzazione di questi impegni;

L'Assemblea Generale
proclama

la presente Dichiarazione Universale dei Diritti Dell'Uomo come ideale da raggiungersi da tutti i popoli e da tutte le Nazioni, al fine che ogni individuo e ogni organo della società, avendo costantemente presente questa Dichiarazione, si sforzi di promuovere, con l'insegnamento e l'educazione, il rispetto di questi diritti e di queste libertà e di garantirne, mediante misure progressive di carattere nazionale e internazionale, l'universale ed effettivo riconoscimento e rispetto tanto fra popoli degli stessi Stati membri, quanto fra quelli dei territori sottoposti alla loro giurisdizione.

Articolo 1
Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.

Articolo 2
  1. Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciati nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione.
  2. Nessuna distinzione sarà inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico o internazionale del Paese o del territorio cui una persona appartiene, sia che tale Paese o territorio sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi altra limitazione di sovranità.
Articolo 3
Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona.

Articolo 4
Nessun individuo potrà essere tenuto in stato di schiavitù o di servitù; La schiavitù e la tratta degli schiavi saranno proibite sotto qualsiasi forma.

Articolo 5
Nessun individuo potrà essere sottoposto a trattamento o punizioni crudeli, inumani o degradanti.

Articolo 6
Ogni individuo ha diritto, in ogni luogo, al riconoscimento della sua personalità giuridica.

Articolo 7
Tutti sono eguali dinanzi alla legge e hanno diritto, senza alcuna discriminazione, ad un'eguale tutela da parte della legge. Tutti hanno diritto ad un'eguale tutela contro ogni discriminazione che violi la presente Dichiarazione come contro qualsiasi incitamento a tale discriminazione.

Articolo 8
Ogni individuo ha diritto ad un'effettiva possibiltà di ricorso a competenti tribunali nazionali contro atti che violino i diritti fondamentali a lui riconosciuti dalla costituzione o dalla legge.

Articolo 9
Nessun individuo potrà essere arbitrariamente arrestato, detenuto o esiliato.

[leggi il testo integrale della Dichiarazione Univerdale dei Diritti Umani]



REDAZIONE MOVIMENTO ROOSEVELT (www.movimentoroosevelt.com)



(Articolo del 27 gennaio 2018)

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