Segue un articolo dal titolo “Apple fa rientrare i capitali dall'estero: pagherà 38 miliardi di tasse. Trump gongola: ‘Visto che avevo ragione?’…"(Apple pagherà circa 38 miliardi di dollari di tasse per riportare i fondi trattenuti all'estero negli Usa. Cook: "Creeremo 20mila nuovi posti di lavoro". E Trump gongola: "Una grandissima vittoria grazie al taglio delle tasse"), pubblicato da “Il Giornale”: http://www.ilgiornale.it/news/mondo/apple-fa-rientrare-i-capitali-dallestero-pagher-38-miliardi-1484408.html
Raffaello Binelli: «Con una dichiarazione pubblicata sul proprio sito Apple fa sapere che pagherà circa 38 miliardi di dollari di tasse per riportare i fondi trattenuti all'estero negli Stati Uniti, come richiesto dalle recenti modifiche alla legge fiscale.
"Un pagamento di queste dimensioni è probabilmente il più grande del suo genere mai realizzato", scandisce il colosso di Cupertino. Prosegue ricordando che intende usare parte delle scorte di liquidità estera, che ammontano a oltre 250 miliardi di dollari, per investire in nuovi progetti, con 75 miliardi di dollari di investimenti stimati negli Usa, creando 20.000 nuovi posti di lavoro. E spiega ricordando che ''unendo i nuovi investimenti alle attuali spese di Apple per i produttori e i fornitori nazionali, il contributo diretto all'economia americana sarà di oltre 350 miliardi di dollari in cinque anni''.
Il ceo Tim Cook con malcelato orgoglio ricorda che la propria azienda "crede profondamente nel potere dell'ingegno americano e sta concentrando gli investimenti in aree in cui possiamo avere un impatto diretto sulla creazione di posti di lavoro. Abbiamo un profondo senso di responsabilità nel voler restituire al Paese e alle persone che ci hanno aiutato a rendere questo successo possibile". E sottolinea che "Apple è una storia di successo che poteva accadere solo in America e siamo orgogliosi della nostra lunga storia di sostegno all'economia statunitense". Parole che sono di miele per le orecchie del presidente Donald Trump, che fin dalla sua discesa in capo ha fatto del ritorno degli investimenti (e dei posti di lavoro) in America il proprio mantra. "Avevo promesso che le mie politiche avrebbero consentito alle società come Apple di riportare in America un enorme quantità di denaro. È bello vedere ora Apple dare seguito, grazie ai miei tagli alle tasse. Un’enorme vittoria per i lavoratori americani e per gli USa". Il presidente ha commentato così la notizia che Cupertino pagherà 38 miliardi di dollari sui profitti guadagnati all’estero, come diretta conseguenza della recente riforma fiscale voluta da Trump. La riforma fiscale offre alle società statunitensi l’opportunità di rimpatriare gli utili conseguiti all’estero a un tasso dell’8% per le attività non liquide e del 15,5% per i contanti.»