Segue un articolo dal titolo “Noam Chomsky: il principio della rana bollita e il popolo senza nessuna opposizione”, pubblicato da “La Crepa nel muro”: https://crepanelmuro.blogspot.com.mt/2017/12/noam-chomsky-il-principio-della-rana.html
“La Crepa nel muro”: «Il principio della rana bollita, utilizzato dal filosofo americano Noam Chomsky, fa riferimento alla Società, ai Popoli che accettando passivamente, il degrado, le vessazioni, la scomparsa dei valori, dell'etica, ne accettano di fatto la deriva.
Questo principio può essere usato anche per il comportamento delle persone inerti, immobili, remissive, rinunciatarie, noncuranti, che si deresponsabilizzano di fronte alle scelte.
Per tutte le persone che credono ancora che questa crisi sia momentanea e non strutturale, per quelli che sperano ancora che le soluzioni arrivino dall'alto, per quelli che nonostante tutto delegano esternamente la loro felicità, speriamo che questo video vi dia uno scossone e se non siete come la rana, già mezzi bolliti, date un colpo di zampa per saltare fuori dalla pentola, svegliatevi prima che sia troppo tardi! ...
Il principio della rana bollita
Immaginate in un pentolone pieno d'acqua fredda, nel quale nuota tranquillamente una rana.
Il fuoco è acceso sotto la pentola, l'acqua si riscalda pian piano.
Presto l'acqua diventa tiepida. La rana la trova piuttosto gradevole.La temperatura sale. Adesso l'acqua è calda, un pò più di quanto la rana non apprezzi.
La rana si scalda un pò tuttavia non si spaventa.Adesso l'acqua è davvero troppo calda, e la rana la trova molto sgradevole.
Ma si è indebolita, e non ha la forza di reagire.
La rana non ha la forza di reagire, dunque sopporta. Sopporta e non fa nulla per salvarsi.
La temperatura sale ancora, e la rana, semplicemente, finisce morta bollita.
Ma se l'acqua fosse stata già bollente, la rana non ci si sarebbe mai immersa, avrebbe dato un forte colpo di zampa per salvarsi.
Ciò significa che quando un cambiamento viene effettuato in maniera sufficientemente lenta e graduale sfugge alla coscienza, e non suscita nessuna reazione, nessuna opposizione.»