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Vogliamo essere estremamente chiari.
La prospettiva del Partito Democratico Progressista - PDP, su cui alcuni rooseveltiani stanno investendo, ha i suoi tempi e i suoi modi, non necessariamente coincidenti con le tempistiche spicciole e contingenti delle imminenti scadenze elettorali.
Sul PDP e i suoi rapporti con l’MR, si veda il sintetico ma finemente esplicativo:
D’altra parte, il Movimento Roosevelt, in quanto soggetto politico metapartitico, ha per statuto la facoltà di contribuire alla creazione e al supporto di larghe coalizioni elettorali (nazionali, regionali, cittadine) per conseguire specifici obiettivi di interesse collettivo.
In queste ore e in questi giorni, mentre i due sedicenti “campioni di scacchi” (con l’ormai famigerata Mossa del Somaro) e autoproclamatisi leader della Lista del Popolo somaro, cioè Antonio Ingroia e Giulietto Chiesa, cercano disperatamente di raccogliere adesioni al proprio traballante progetto elettorale, altre persone più serie tentano di ripartire dallo spirito costituente, unitivo ed egualitario con cui quest’estate erano stati realizzati degli incontri potenzialmente molto fecondi.
Per un verso, appare sempre più evidente agli occhi di tutti come al “canto delle sirene” di Chiesa e Ingroia accorrano soprattutto gruppetti, movimentini e singoli personaggi marginali e inconsistenti, attratti dal miraggio di chissà quali prospettive mediatiche che “la strana coppia” si suppone sia in grado di offrire alla precaria operazione in corso.
Non viene in mente, a questi servili adepti in pectore del duumvirato Chiesa-Ingroia, che un quarto d’ora di visibilità mediatica – nel mezzo di mille altre suggestioni elettorali su tv, giornali e riviste – non è in grado di assicurare alcun reale consenso elettorale, di per sé.
La propria potenziale visibilità mediatica (molto superiore a quella del fondatore di Pandora TV e dell’ex magistrato) non è stata sufficiente a motivare Luca Cordero di Montezemolo, a suo tempo, ai fini di una possibile discesa in campo della sua creatura “Italia Futura”.
E Corrado Passera, già ministro e top manager, nonostante abbia speso milioni e milioni di suoi denari personali in marketing e pubblicità per la sua iniziativa, nonostante sia stato ospitato per mesi e mesi dalle principali testate televisive e cartacee e dai più gettonati programmi di approfondimento politico a presentare e ripresentare la sua “Italia Unica”, alla fine ha dovuto chiudere i battenti per palese mancanza di riscontri presso i cittadini elettori.
Qualche comparsata in tv o sui giornali (con una tendenza generale allo sfottò e alla presa per i fondelli, sin qui) non garantirà affatto a Chiesa-Ingroia ed eventuali (servili) portatori d’acqua dignitosi risultati elettorali.
Ci vuole ben altro. Ci vuole radicamento sul territorio e presso la società civile e occorre offrire dei testimonial plurali in grado di rendere credibile un progetto che sostenga di andare oltre il centrosinistra, il centrodestra e il M5S. Testimonial principali che non possono essere soltanto due personaggi percepiti dal grande pubblico come criptocomunisti, complottisti e prevalentemente anti-questo o anti-quello, con il contorno di qualche carabiniere in pensione dalle pulsioni illiberali, di qualche giurista clericale e di qualche intellettuale tradizionalista.
E poi, se ci si presenta invocando la restituzione di sovranità e prosperità al Popolo, l’uguaglianza di opportunità per i cittadini e la rigenerazione della democrazia in Italia, occorre procedere con un metodo che sia altrettanto ugualitario e democratico.
Altrimenti si perde in credibilità prima ancora di partire per la sfida elettorale vera e propria.
Ecco perché il Movimento Roosevelt, qualora qualcuno (e più di uno ci sta provando, in queste ore) riesca a far ragionare per tempo tutti i potenziali aderenti a una simile iniziativa, sarà disponibilissimo a partecipare ad una “Assemblea Costituente per un Quarto Polo” dove tutti possano collaborare con pari dignità alla costruzione di un soggetto politico-elettorale meno effimero, narcisistico e velleitario della Lista del Popolo scaturita dalla Mossa del Somaro.
Naturalmente, riteniamo che a questa Assemblea Costituente debbano essere invitati anche Giulietto Chiesa e Antonio Ingroia con rispettivi amici, seguaci e collaboratori.
Non avremo alcun problema a riprendere il filo della collaborazione interrotta unilateralmente e slealmente da costoro, sia perché non portiamo rancori, sia perché li riteniamo – a patto che ciascuno sia consapevole delle proprie virtù, ma anche dei propri limiti – comunque utili alla costruzione di qualcosa che vada al di là della gratificazione narcisistica di questo o di quello, ma che si ponga invece seriamente al servizio dell’interesse collettivo del Popolo italiano.

Se invece Chiesa, Ingroia e qualche somaro disposto a seguirli servilmente vorranno perseverare nella loro tragicomica impresa (che si annuncia come l’ennesima disfatta per Ingroia e come la definitiva tomba per le ambizioni politiche di Chiesa), rimarranno valide e utili le osservazioni fatte in:


PRESIDENZA MOVIMENTO ROOSEVELT (www.movimentoroosevelt.com)



(Articolo del 30 novembre 2017)

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