Dalla Pagina “Senso Comune”: «100.000 bambine e bambini italiani in meno in soli 8 anni (dal 2008 al 2016). Soltanto fra il 2015 e il 2016, le nuove nascite diminuiscono di 12.000 unità (dati Istat). Dietro queste fredde cifre ci sono i drammi di migliaia di coppie italiane, di donne e di uomini costrette a rinunciare ad avere una famiglia per mancanza di soldi, tempo, salute, sicurezze, risorse, prospettive e protezioni sociali.
Per far fronte a questa tragedia nazionale quali misure adottano i nostri politicanti?L’anno scorso la Ministra della salute Beatrice Lorenzin sperperò soldi pubblici nell’orrida ed offensiva campagna per il Fertility Day. Quest’anno il governo di Renz… ops!, di Paolo Gentiloni aveva promesso un sostegno economico diretto alle famiglie con nuovi nati, il “bonus bebè”. Ma il bonus, già malaticcio, non ha superato la dura notte appena trascorsa: la commissione Bilancio lo ha mutilato nella culla.
Il bonus promesso passa da 2.880€ (80€ al mese per 3 anni) a 480€ (40€ al mese per un anno). Eppure sui grandi giornali si legge che “è stato dimezzato”: chi lo afferma o non sa la matematica o è convinto che tu non la sappia.
Il calo delle nascite non è una sventura biblica o un fenomeno atmosferico. È il risultato di politiche di austerità disumane ed antipatriottiche. Alle giovani coppie vengono tolte non solo possibilità e risorse economiche, ma spesso anche le speranze.
Risparmiateci le vostre retoriche e i vostri contentini. L’Italia ha bisogno di azioni serie di sostegno alle giovani famiglie: asili nidi pubblici gratuiti per tutti, sgravi fiscali, investimenti nel sistema sanitario nazionale e, soprattutto, LAVORO e STABILITÀ. Perché a un figlio bisogna dar da mangiare, per un paio di decenni. E va fatto prima dei 45 anni se possibile. Altro che fertility day.»