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Segue un articolo dal titolo “Goldman Sachs: 'Rifate il Referendum Brexit'. Primo voto degli inglesi non conta” (La prima decisione degli inglesi non conta. Il Ceo di Godman Sachs suggerisce a Teresa May di rifare il Referendum. L'UE tace. In Italia nessuno ne parla), pubblicato da “Affari Italiani”: http://www.affaritaliani.it/esteri/goldman-sachs-rifate-referendum-brexit-primo-voto-degli-inglesi-non-conta-511047.html   

Antonio Amorosi: «Loyd Blankfein, Ceo per gli investimenti finanziari americani della Goldman Sachs, il 16 novembre scorso, ha utilizzato twitter per lanciare una bomba, un commento su Brexit così dirompente per la finanza internazionale e i media da far impallidire l’Unione Europea che rimane ancora in silenzio.
Blankfein in sostanza propone di far rivotare gli inglesi sulla Brexit visto che l’entità delle conseguenze che porta il referendum sono pesanti ed irreversibili per gli affari inglesi. "Qui nel Regno Unito, un sacco di tormentoni da parte dei CEO su #Brexit ... Tanta posta in gioco, perché non assicurarsi che il consenso sia ancora lì?" e continua: "Migliore senso della difficile e rischiosa strada da percorrere, riluttante a dirlo, ma molti desiderano un voto di conferma su una decisione così monumentale e irreversibile.” I giornali inglesi così come la BBC e la Reuters hanno danno grande risalto alla notizia.
Più che ai cittadini inglesi il Ceo di Goldman Sachs sembra pensare alle banche.
Gli istituti di credito temono che in mancanza di un buon accordo commerciale tra l’Unione Europea e la Gran Bretagna, con l’uscita di quest'ultima dall'UE, perderanno i "diritti di passaporto" e quindi la possibilità di vendere i propri servizi finanziari oltre confine.
L'Unione Europea non reagisce. Ma non è sola. A differenza dei media inglesi in Italia la notizia di un referendum Brexit bis non sembra neanche riscuotere reazioni da parte della stampa. A parlarne sul suo blog è Alessandro Montanari, ex autore della trasmissione televisiva “La Gabbia” condotta da Gianluigi Paragone e in onda su La7 di Urbano Cairo. Le banche e la finanza sono sempre stato tra i temi centrali del programma.
Ma il twitt di Blankfein non è l'unico messaggio del Ceo di Goldman Sachs ad aver messo in agitazione gli investitori. Nei giorni precedenti, in occasione di una visita d'affari a Francoforte ha twittato: "Appena lasciato Francoforte, grandi incontri, bel tempo, mi sono davvero divertito. Bene, perché passerò molto più tempo lì. #Brexit". E in un altro riferendosi alla city di Londra: "A Londra, GS (Goldman Sachs, ndr) sta ancora investendo nel nostro nuovo grande quartier generale in Euro. Aspetta / spero di riempirlo, ma così fuori dal nostro controllo. #Brexit".
Goldman Sachs, riporta The Telegraph, “impiega 6.000 dipendenti nel Regno Unito e in precedenza ha detto che potrebbe dover spostare i dipendenti dal Paese verso gli hub europei se la chiarezza sul futuro status commerciale della Gran Bretagna con l'UE non è imminente. La banca di Wall Street ha recentemente firmato un contratto di locazione per un piano nella torre Marienturm nel distretto finanziario di Francoforte, con spazio per un massimo di 1.000 dipendenti. Attualmente ha solo 200 dipendenti in città”».

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