Segue un articolo dal titolo “Centrosinistra unito, Fassino avvia gli incontri. Ma D’Alema dice di no” (L’ex sindaco di Torino, incaricato da Renzi di mediare per la costruzione di una coalizione intorno al Pd, ha visto i presidenti delle Camere. Grasso: io non rappresento nessuno. Sì dei socialisti e dell’Italia dei valori), pubblicato dal “Corriere della Sera”: (http://www.corriere.it).
“Corriere della Sera”:: «Dopo il mandato ricevuto dalla Direzione del Partito democratico, Piero Fassino ha avviato mercoledì mattina una serie di colloqui con gli esponenti delle forze di centrosinistra, incontrando Riccardo Nencini del Psi, Ignazio Messima di Italia dei valori e Andrea Olivero di Democrazia solidale. «A tutti - ha dichiarato l’ex sindaco di Torino - ho ribadito la sincera volontà e la determinazione del Pd di lavorare per realizzare un’alleanza di centrosinistra larga, unita e inclusiva. Dai miei interlocutori ho ricevuto piena disponibilità a lavorare insieme per quell’obiettivo e da ciascuno ho raccolto considerazioni e proposte. Nel corso della mattinata ho incontrato i presidenti del Senato Pietro Grasso e della Camera Laura Boldrini, con i quali ho avuto uno scambio di opinioni e valutazioni, nel rispetto del loro ruolo istituzionale».
La precisazione del presidente del Senato
L’incontro con il presidente del Senato, Pietro Grasso, in realtà, non ha sciolto alcun nodo, come è stato fatto trapelare da ambienti di Palazzo Madama. La seconda carica dello Stato ha «ascoltato con interesse», viene riferito, ma ha fatto presente che lui «non rappresenta alcun soggetto politico e quindi non ha titolo per parlare di alleanze e coalizioni». Parole che possono essere lette come una risposta alle accuse di maggiorenti del Pd come Ettore Rosato, che sollevano una questione di opportunità sull’impegno politico di Grasso e Boldrini per la costruzione di un soggetto unitario della sinistra. Dopo Grasso, Fassino ha visto anche la presidente della Camera Laura Boldrini e, poi, Riccardo Nencini, leader del Psi, con cui il Partito democratico già governa. «Un incontro lungo e fruttuoso» dal quale si procederà verso la costituzione di «una lista riformista», ha spiegato il sottosegretario Nencini. Nei prossimi giorni, l’ambasciatore di Renzi a sinistra incontrerà anche l’ex presidente del Consiglio, Romano Prodi.
La telefonata con D’Alema
Nel pomeriggio c’è stata poi una telefonata con Massimo D’Alema, per sondare la disponibilità ad un’intesa elettorale. L’ex ministro degli Esteri ha detto all’ex segretario Ds di affrontare l’argomento con il coordinatore di Mdp Roberto Speranza, aggiungendo che, a suo avviso, il percorso è ormai tracciato. Con Mdp l’opera di mediazione di Fassino - incaricato da Matteo Renzi di curare i rapporti con la sinistra e di provare a riportare nel perimetro della sua coalizione anche il partito dei bersaniani e dei dalemiani - parte in salita. Il rapporto tra Fassino e gli ex compagni di partito si è mantenuto buono anche negli ultimi mesi di tensioni successivi alla scissione nel Pd. L’ex sindaco di Torino è intervenuto più volte pubblicamente a gettare acqua sul fuoco delle polemiche tra la segreteria dem e lo stato maggiore degli scissionisti. La riuscita dell’operazione però è appesa a un filo: Mdp teme che un apparentamento con il Pd prima delle elezioni porterebbe meno voti e in più, nel solco di una lista unitaria di sinistra, è già stata fissata la data per il battesimo il prossimo 2 dicembre.
Bersani a «Otto e mezzo»
Sul no di D’Alema a Fassino ha detto la sua Pier Luigi Bersani, nella puntata di Otto e mezzo che andrà in onda stasera su La7 : «Io non mi appassiono mica a questa storia qui, questo è teatro. Tutti dicono uniti, uniti. Io sono il più unitario di tutti, ma uniti si vince o cambiando si vince? In questi anni uniti si è perso, perché c’è stata una frattura profonda».
Il sì dell’Idv
Dopo i socialisti, un altro sì è arrivato dall’Italia dei valori: «È stato molto costruttivo l’incontro di oggi con Piero Fassino finalizzato a verificare la partecipazione dell’Idv alla coalizione in vista delle prossime elezioni - ha detto il segretario il segretario Ignazio Messina. Siamo soddisfatti per l’apprezzamento di Fassino in merito alla nostra richiesta di estendere anche agli over 35 gli sgravi fiscali e contributivi per le assunzioni a tempo indeterminato, alla battaglia contro la piaga sociale del gioco d’azzardo, alla nostra ferma posizione sull’importanza di legalità e giustizia».
Il no di Civati
È intervenuto anche Pippo Civati, leader di Possibile: «Ieri ho ricevuto un sms di Fassino, erano tanti anni che non lo sentivo, e io gli ho risposto su WhatsApp... - ha detto a un Giorno da Pecora, su Rai Radio1 - Mi ha risposto che ci saremmo sentiti oggi. Fassino è una persona gentile e io gli rispondo allo stesso modo, ma quello che è successo in questi anni è una cosa insormontabile per molti di noi. Mi pare ci sia la stessa idea anche da parte di Fratoianni e Speranza. Penso che Fassino lo sappia, per me la risposta è no. Io sono uscito dal Pd perché non ne condividevo le politiche. E i “richiamini” sono insopportabili». Civati conferma la data del 2 dicembre come giorno di presentazione di una lista unitaria della sinistra: «Ci sarà l’assemblea, faremo una lista, ci sarà un nome nuovo, che unifichi tutti, un simbolo ed un leader». Il nome non è stato ancora deciso ma - assicura Civati - «se la cosa dovesse funzionare, Mdp, Possibile e Si potrebbero anche chiudersi».