Segue un articolo dal titolo “Guerra in Libia, Sarkozy aveva ricevuto milioni di euro da Gheddaffi: l'accusa in un libro francese”, pubblicato da “Libero Quotidiano” (http://www.liberoquotidiano.it).
“Libero Quotidiano”: «Anche da morto, Muammar Gheddaffi continua a tormentare le notti insonni dell'ex presidente francese Nicolas Sarkozy. Il sospetto che l'attacco militare del 2011 da parte dei caccia di Parigi contro la Libia nascondesse un enorme scandalo politico trova nuove certezze in un libro-inchiesta pubblicato in Francia dai giornalisti Fabrice Arfi e Karl Laske.
Da Tripoli a Parigi ci sarebbe stato il trasferimento di borse piene di banconote, bonifici sospetti e documenti che mettono in dubbio i reali motivi di quell'attacco che aveva spiazzato non solo tutti i capi di Stato europei, compreso Silvio Berlusconi all'epoca premier, ma anche lo stesso Gheddaffi. Tra il dittatore libico e il presidente francese infatti c'era un rapporto molto intimo, almeno stando alla trascrizione di una telefonata poco dopo l'elezione all'Eliseo nella quale Sarko lo ringrazia "delle sue preghiere". I due, riporta Repubblica, avevano un rapporto che andava oltre le buone relazioni istituzionali: "La conversazione fa capire che esiste un'estrema intima tra i due", rivela Arfi.
Nel giro di un anno però tutto cambia. Nel corso delle primavere arabe in Tunisia ed Egitto erano emersi diversi documenti riservati, dopo che gli insorti avevano saccheggiato gli archivi segreti. Un pericolo che Sarkozy non avrebbe voluto correre: "Forse in quegli archivi aveva qualcosa da nascondere. Forse non voleva che Gheddaffi si salvasse, non doveva parlare".
E qualche documento compromettente emerge già nel libro, come una lettera di un dirigente libico, Moussa Koussa, che parla di "50 milioni di euro" da versare per la campagna elettorale di Sarkozy. L'ex capo dei servizi segreti libici, Bagdadi al Mahmoudi, parlava del pagamento di 5 milioni. Il faccendiere Ziad Takieddine aveva confessato ai magistrati di aver portato personalmente una valigia piena di contante al capo della campagna elettorale di Sarkozy, Calude Guéant. Proprio lui era stato trovato morto nel Danubio viennese, appena dopo il sequestro da parte della polizia olandese del diario dell'ex ministro libico, Choukri Ghanem. Su quel diario era stato riportato il pagamento di 6,5 milioni proprio al candidato all'Eliseo della destra.
Da parte sua Sarkozy respinge ogni accusa definendo tutto un'enorme campagna di calunnie dei dirigenti dell'ex regime. Dal 2013 i magistrati francesi indagano, ma con le armi spuntate, visto che i principali testimoni di quelle vicende sono scomparsi.»