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Draghi SchaeubleLa strategia dei nazisti tecnocratici, da tempo egemoni su un piano globale, comincia a mostrare la corda. I vari Merkel, Schaeuble, Draghi, Monti e compagnia cantante hanno sbagliato i conti, sottovalutando la capacità di reazione delle forze progressiste e democratiche. I massoni reazionari hanno dormito fino ad oggi sonni tranquilli, dedicandosi perlopiù  alla costruzione mediatica di finte emergenze, tipo lo spread, pensate con l’obiettivo di distruggere il welfare e impoverire il ceto medio. Vinto però da una provvidenziale sindrome di onnipotenza (Dio acceca quelli che vuole perdere), il gotha massonico/nazista raccoltosi intorno alla Ur-Lodge “Der Ring” ha recentemente commesso una serie considerevole di errori. Una cosa è soffiare sulle paure dei cittadini per far digerire loro il veleno dell’austerità; un’altra è tentare in maniera sfacciata e arrogante di commissariare un governo espressione della sovranità popolare. Tsipras ha detto chiaramente che non si lascerà corrompere dai cosiddetti “creditori internazionali”, anteponendo le esigenze del suo popolo rispetto a quelle dei soliti strozzini. Come farà ora il Maestro Venerabile Wolfang Schaeuble a giustificare la cacciata della Grecia dall’euro? Con quale faccia l’altrettanto Venerabile Mario Draghi continuerà a riempirsi la bocca circa “l’irreversibilità della moneta unica”? Il velo di Maya che ha fino ad oggi coperto e nascosto le malefatte dei vari Draghi e Schaeuble è finalmente caduto.  Come ha giustamente sottolineato la dirigenza di Syriza in un comunicato diramato qualche giorno fa, alcuni finti europeisti lavorano in realtà per rinfocolare e dare forza ai tanti rigurgiti fascisti che attraversano il Vecchio Continente. Fino a ieri in pochi credevano che l’obiettivo finale della strategia elaborata fra Bruxelles e Francoforte prevedesse per davvero  la scomposizione caotica della zona euro con relativa e capillare instaurazione di regimi di stampo neonazista. Oggi, invece, in molti hanno dovuto ricredersi. Chi può ancora negare l’esistenza di un nesso di causalità fra la prosecuzione delle politiche di austerità e il ritorno della destra estrema? Delle due l’una: o Draghi e Schaeuble sono così ciechi da non vedere la realtà; o, cosa assai più probabile, entrambi lavorano in maniera felpata e dissimulata per consentire il riemergere della croce uncinata. Fortunatamente non siamo i soli ad avere “mangiato la foglia”. Molti componenti delle èlite trans-nazionali, fino ad oggi remissivi e solidali con i “fratelli” che guidano direttamente il processo di cinesizzazione  dell’Europa, si stanno velocemente riposizionando. Nessuno vuole per davvero contribuire al ritorno in Europa dello spirito di Adolf Hitler, incautamente rievocato da alcuni noti apprendisti stregoni  Chi assumerà su di sé la responsabilità della cacciata della Grecia dall’area euro dovrà presto renderne conto. Draghi e Schaeuble si dimostreranno temerari fino in fondo? La mancata messa in riga dei “descamisados ellenici” val bene la frantumazione del mito europeo? Staremo a vedere. Di sicuro la partita si fa di ora in ora più avvincente. Intanto, chi ha occhi per vedere, avrà notato come da una parta all’altra del globo si moltiplichino i segnali incoraggianti. Jeb Bush, candidato alle presidenziali americane, è stato recentemente spernacchiato da una giovane studentessa brava nel ricordare le responsabilità di George W. Bush in merito all’ esplosione del Califfato (clicca per leggere). Evidentemente il libro di Magaldi, il primo a svelare le gesta della Ur-Lodge Hathor Pentalpha, non è stato letto solo in Italia. In Inghilterra, poi, sulla scia della disfatta di Ed Miliband, si è già aperta la successione per la guida del labour party. Le primarie per l’elezione del nuovo leader si terranno il 12 settembre prossimo. La data appare oltremodo suggestiva. L’11 settembre ricorda tristemente la famosa strage delle Torri Gemelle, organizzata e pianificata proprio dalla Ur-Lodge Hathor Pentalpha, officina sanguinaria che annovera fra i suoi più illustri affiliati anche l’ex premier inglese Tony Blair. Chi non crede nel caso potrebbe pensare che si tratti di un preciso messaggio, volto a palesare al mondo il desiderio di “superare” una volta per tutte una stagione politica infame, quella del New Labour per l’appunto, che affonda le sue radici nel fango, nel sangue e nella imperitura vergogna. L’improvviso e misterioso ritiro dalla corsa del principale candidato “blairiano”, Chuka Umanna, chiude infine il cerchio (clicca per leggere). Da segnalare inoltre alcune buone notizie che arrivano direttamente dagli Stati Uniti d’America, Paese nel quale il banchiere centrale Janet Yellen ha appena bastonato alcune grandi banche d’affari specializzate in frodi d’alto bordo (clicca per leggere), mentre in molte importanti città a stelle e strisce aumenta di molto la previsione del salario minimo per la gioia di tipi alla Massimo Gaggi (clicca per leggere). Insomma cari Draghi e Schaeuble, la pacchia è finita. Gli uomini intelligenti colgono i segnali ed agiscono di conseguenza. L’arroganza e il Superomismo lastricano una strada che, oggi come ieri, conduce sempre nello stesso posto: Norimberga. Meglio non ripetere gli errori del passato.