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Gioele Magaldi: «Assertività in senso rooseveltiano significa avere la risolutezza e la perspicacia del Lupo. Il Lupo è attento, vigile su di sé e sull'ambiente, riflessivo, e anche per questo è arduo per i cacciatori catturarlo e per le prede sfuggirgli; è fedele alla sua natura interiore: non nuoce più del necessario, difende il suo territorio e protegge i suoi cuccioli.
Al pari del Lupo, lo stratega rooseveltiano sa che, in certe situazioni, il successo può essere anche una questione di ben governata aggressività/assertività.
Ciò significa non dissipare il tempo in faccende inessenziali, ma rimanere consapevoli di se stessi e del proprio ambiente, osservare i movimenti degli altri nascosti al loro sguardo e, giunto il momento di agire, farlo senza indugio. L'assertività/aggressività concepita in questo senso è il segreto di un successo duraturo, sostanziale e non effimero.
D'altra parte, “...il Lupo ignorato e dimenticato nelle profondità del nostro essere vive e si rinvigorisce alimentato dal rancore e quando ritorna allo scoperto si trova senza controllo e distrugge se stesso e chi gli sta intorno”, invece: “Più si è abili e consapevoli di poter colpire in modo distruttivo, più si abbassa la propria soglia di sregolata aggressività; poiché è la paura che rende malamente aggressivi, mentre la sicurezza di sé e la piena padronanza della propria forza assertiva favoriscono la serenità interiore e una micidiale capacità di incidere all'infuori di sé”.
Buon Ferragosto a tutti i rooseveltiani di oggi e di domani, mentre in Italia, in Europa e nel Mondo si preparano le battaglie decisive del nostro Tempo.
Qualcuno si faccia Volpe, altri Leoni con pelli di Agnello, ma nessuno dimentichi la gentile e temperata sapienza sobriamente aggressiva del Lupo...»