Il Movimento Roosevelt ha uno statuto piuttosto lungo e articolato, che probabilmente non tutti hanno letto, da cima a fondo, con la dovuta attenzione. Al suo interno si trovano numerose citazioni, suggestioni e ispirazioni direttamente tratte da tutti quei personaggi che, soprattutto dal XVII Secolo ad oggi, ma anche prima dell'Illuminismo attraverso la loro carica antidogmatica e libertaria, hanno portato a quella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani che oggi costituisce la base ideologica del movimento stesso.

Ma cosa dice in estrema sintesi il nostro Statuto? Ovviamente molte, molte, moltissime cose. Ritengo tuttavia opportuno mettere a fuoco, in alcuni punti fondamentali che tralasciano per un attimo il dettaglio per andare alla sostanza, quelli che sono i riferimenti appunto cruciali e gli obiettivi programmatici che caratterizzano in modo speciale e univoco il nostro pensiero politico.

1. In politica "sovranazionale", nel nostro caso soprattutto comunitaria, promuovere la formazione di una nuova morfologia funzionale di Comunità Europea, slegata una volta per tutte dai celebri e famigerati trattati e dai dictat neoliberisti propri di questi ultimi decenni, e improntata, al contrario, sull'idea democratica di una Costituzione degli Stati Uniti d'Europa, con paesi membri in grado di eleggere democraticamente i loro legittimi rappresentanti. Da questo punto di vista vengono seguite le idee già espresse nel Manifesto di Ventotene (1944) e ad oggi di fatto irrealizzate: un'Europa dei popoli e non dei ricatti.

2. In ambito nazionale, promuovere la realizzazione di un programma "meta-partitico" attraverso la costituzione di enti, associazioni, comitati, gruppi di studio, nonché ufficiali sezioni territoriali del movimento stesso e molte altre iniziative civili di attivismo, al fine di proporre e implementare contenuti conformi allo statuto stesso. In particolare, il tema che maggiormente risulta centrale è la realizzazione pratica e oggettiva dei (sopraccitati) "diritti", vero grande argomento del movimento, oggi di fatto compressi e offesi da un sistema che nelle sue espressioni più ampie risulta liberticida e antidemocratico.

3. Inserimento in Costituzione del diritto alla piena occupazione, intesa come fonte di un reddito congruo, continuativo, solido, e di un sistema altrettanto efficace in termini di welfare. Nello specifico, non si intende solo un mero inserimento in forma verbale e cartacea, ma un impegno legato all'istituzione di una vera e propria Alta Autorità per la Piena Occupazione, in grado di sostituire tutti gli inefficaci centri per l'impiego, il cui cronicizzato malfunzionamento è sotto gli occhi di tutti i cittadini.

4. Avviamento di una serie di misure atte a riconquistare la piena sovranità economica e monetaria dello Stato, con abolizione del pareggio di bilancio e di tutte le normative che, imposte da autorità non legittimate democraticamente, hanno trasformato l'appartenenza comunitaria in vincolo e ostacolo allo sviluppo interno.

5. Attuazione di un grande piano di ristrutturazione produttiva dello Stato, che da un lato intervenga con ampie politiche neokeynesiane di rafforzamento dell'economia pubblica, e dall'altro lato sottragga oneri e burocrazie che oggi impediscono alla libera impresa, specie in forma di PMI, il suo concreto sviluppo. Ampia ispirazione per questa forma di "new deal" deriva dalla vicinanza del movimento a modelli di natura "nordica" e socialdemocratica, che nel tempo hanno manifestato la loro capacità di realizzare concretamente l'ideale social-liberale, capace di garantire sia uno sviluppo della società civile, sia una libera impresa e imprenditorialità in senso progressista. Tutte queste misure si intendono nel pieno rispetto di una politica a favore della sostenibilità e dell'ambiente.

Tante cose da fare, ma in fondo pochi concetti chiari e semplici. Concetti che vogliono finirla una volta per tutte con la politica mediatica che in questi venticinque anni ha inquinato il paese con la sua fuffa e le sue connivenze. Contro il sistema dei privilegi, per una nuova stagione di diritti e conquiste civili!