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Federica Francesconi, dalla su Pagina Facebook: «Chapeau a Catherine Deneuve, donna di classe e di rara intelligenza...
La sua intervista in cui smaschera l'ipocrisia delle femministe da salotto, veloci tanto a salire sulle barricate per vendere o affittare il proprio organo sessuale quanto a trincerarsi dietro un imbarazzante puritanesimo sessuofobico, sarebbe da incorniciare come una delle riflessioni controcorrente più coraggiose che una donna abbia partorito. Diciamocela la verità: a meno che una donna non sia una minorata mentale, un'arrivista o una morta di fame, da che il mondo è nato le attenzioni di un uomo debbono essere chiamate avances e non molestie. Le avances possono essere accettate o rispedite al mittente. La molestia scatta dopo che la donna ha rifiutato le avances, non prima. Se l'uomo si intestardisce a voler conquistare una donna nonostante sia stato respinto, questo è molestia. E che molte donne dello spettacolo abbiano accettato le avances di produttori e registi che hanno qualche problemino con la loro sessualità (traducete: puttanieri) in cambio di una carriera fulminante o di un premio o della fama internazionale è un dato difficilmente contestabile. Ora se io vado a letto con un uomo per degli anni con la speranza che costui mi apra le porte del successo e ciò non avviene o avviene in parte, non posso prendermela col produttore ma con la mia ingenuità e con l'ossessione di avere successo. E se il produttore puttaniere non soddisfa le mie aspirazioni non posso chiamare tale comportamento molestia o ricatto sessuale.
La violenza contro la donna è una cosa seria. Non commettiamo l'errore di scambiare la violenza con la fragilità e la vanità umana, che porta uomini e donne ad avere successo a tutti i costi, all'accumulo di immensi beni materiali e al possesso dei corpi. Maiali non si nasce, lo si diventa vendendo l'anima al diavolo, e ciò vale sia per gli uomini che aspirano a collezionare corpi di donne, sia per le donne, sempre più mascolinizzate, cioè sempre più soggiogate dalla conquista del potere, in politica, in economia e nel mondo dello spettacolo. Quel potere che per secoli gli è stato negato oggi le femministe lo conquistano di giorno atteggiandosi a moraliste bacchettone del maschio occidentale, di notte facendo ciò che le donne di potere hanno sempre fatto: vendere il corpo e l'anima per possedere quel pezzettino di potere fasullo che ancora oggi, nonostante il femminismo imperante, le annichilisce ottenebrando la loro mente e la loro capacità di analizzare criticamente il mondo.»