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Segue un articolo di Diego Fusaro dal titolo “Lotta all'evasione, cioè come i mondialisti annientano il ceto medio (Con l'accanimento sui redditi fissi si punta a immiserire la vecchia borghesia. Mentre in Europa proliferano paradisi fiscali per gli apolidi ricchi membri dell'oligarchia finanziaria. Un assalto esploso con la crisi 2007)”, pubblicato da “Lettera 43” (http://www.lettera43.it/it/). 

Diego Fusaro: «Non mi stancherò di ribadirlo. La crisi del 2007 è stata un metodo di governo: è servita come strumento di offensiva ai danni della classe media e lavoratrice, ossia come arma per aggredire frontalmente lavoratori privati del loro posto, proprietari privati della casa, risparmiatori che hanno visto andare in fumo i guadagni accumulati in una vita, piccole imprese che hanno fatto bancarotta, famiglie medie che sono precipitate nella povertà.
DEFISCALIZZAZIONE PER LE MULTINAZIONALI. Complici anche le pratiche irresponsabili dei mutui subprime, ossia dei mutui a elevatissimo rischio concessi a individui senza garanzie, dalla famigerata crisi sono uscite rinsaldate - guarda caso - le banche e le multinazionali nelle mani dell’aristocrazia finanziaria, con i salari che si sono abbassati e le piccole imprese territoriali che si sono viste annientate. L’assalto frontale ai danni del ceto medio e della classe lavoratrice procedeva di conserva con i provvedimenti a beneficio dell’oligarchia finanziaria, tra i quali merita di essere menzionata la pervicace opera di defiscalizzazione per imprese multinazionali e miliardari senza patria.
PRELIEVO DEL 45% SU REDDITI GIÀ MODESTI. La global class dei signori della finanza ha imposto modifiche nella fiscalità a proprio esclusivo profitto: in Occidente la progressività del prelievo fiscale va diminuendo, dopo il 1989, via via che si sale nella gerarchia dei conti in banca. La classe media borghese in fase di riplebeizzazione si vede prelevare il 45% dei suoi modesti redditi. Mentre le multinazionali, i loro azionisti e i loro amministratori delegati pagano cifre risibili che oscillano, assai spesso, tra l’1 e il 5%.
“Il teorema per il quale la prosperità dei ricchi favorirebbe anche quella di tutti gli altri è falso: in realtà la ricchezza dell’esigua minoranza si basa sulla povertà delle moltitudini precarizzate”.
Su questa stessa lunghezza d’onda, la famigerata “lotta all’evasione fiscale” - la parola d’ordine della politica come mera continuazione dell’economia con altri mezzi - è spietata per i redditi fissi e risulta orientata unicamente all’immiserimento programmato della vecchia borghesia e del vecchio proletariato: tale “lotta” coesiste aporeticamente, in Europa, con paradisi fiscali per gli apolidi mondialisti della finanza.dollar by reubenaingber 1600x1200 e99e0
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IL CAPITALE, RELAZIONE ASIMMETRICA DINAMICA. Tale aspetto, peraltro, concorre a suffragare la falsità del teorema del trickle down, secondo il quale la prosperità dei ricchi favorirebbe anche quella di tutti gli altri. I rapporti sono, in realtà, invertiti: la prosperità dell’esigua minoranza dei ricchi membri dell’oligarchia globalista si basa sulla povertà delle moltitudini precarizzate, essendo il Capitale non una cosa statica, ma una relazione asimmetrica dinamica.»