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    Le false questioni che distraggono l'opinione pubblica: articolo di Daniele Cavaleiro No vax o si vax, no mask o si mask e poi il green pass, ma sono proprio queste le tematiche così importanti che la nostra società deve affrontare? Personalmente, non mi...

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Nella progressiva accelerazione delle iniziative politiche del Movimento Roosevelt, siamo lieti di presentare l’attuale, ufficiale Programma economico rooseveltiano.

Si tratta di un Programma concepito anzitutto con il contributo del Direttore del Dipartimento Economia MR Domenico De Simone, del Vicepresidente e Supervisore economico MR Nino Galloni, del membro del Direttorio Generale MR (nonché Direttore Dipartimento Beni Culturali MR) Sergio Magaldi, del Coordinatore del Direttorio Generale MR Marco Moiso, e con il recepimento di istanze provenienti anche dal Presidente MR Gioele Magaldi, cosi come da parte di altri soci fondatori e ordinari.

Naturalmente, specie per iniziativa di Domenico De Simone e Nino Galloni, tale attuale Programma economico potrà essere ulteriormente modificato, rielaborato e ampliato, ma intanto siano felicissimi della sua straordinaria chiarezza progettuale, foriera di importanti concretizzazioni negli scenari che si vanno preparando per l’Italia e per l’Europa.

Peraltro, verrà presto pubblicato anche uno specifico programma politico-economico sintetico proprio a beneficio dell’Unione Europea e dell’Eurozona, entità a nostro giudizio da riformare radicalmente nei principi, nelle strutture e nei funzionamenti, trasformando la fumosa retorica democratico-europeista in realtà tangibile per centinaia di milioni di cittadini del Vecchio Continente.

Quello che segue è l’

INTRODUZIONE PROGRAMMA UFFICIALE MR

In uno Stato democratico in cui il Popolo è sovrano ed in cui ogni cittadino è latore pro-quota di sovranità, tramite rappresentanza parlamentare/istituzionale e/o mediante strumenti di autentica democrazia diretta come referendum propositivi e abrogativi, possibilmente senza quorum), la politica è lo strumento principale attraverso il quale si deve esprimere la volontà popolare e si deve creare benessere per la collettività.

Secondo i principi social-liberali, la politica ha il ruolo e la responsabilità di creare una società armoniosa.

Una società dove i conflitti sociali siano ridotti al minimo, grazie al fatto che ogni cittadino/a possa trovare adeguata soddisfazione economica e psicofisica, in una dimensione di vita che valorizzi i talenti, le capacità e le aspirazioni di ciascuno.

In un clima laicamente virtuoso che consenta concretamente la realizzazione personale sul piano materiale, morale (e spirituale, per chi lo desideri, nei diversi modi- filosofici, religiosi, sapienziali ed iniziatici- in cui ci si può dedicare a coltivare dimensioni spirituali) a chi lo desidera deve essere garantita libertà di profitto e di impresa- senza malsane oppressioni fiscali e burocratiche- e l’orgoglio di poter contribuire proporzionalmente, insieme allo Stato e a tutti gli altri cittadini, al benessere della collettività oltre che al proprio legittimo successo e/o arricchimento personale.

Uno Stato dove i principi social-liberali e democratici abbiano effettiva applicazione, inoltre, deve garantire pari opportunità a tutti e un costo dei servizi erogati che siano, sempre, proporzionali alle possibilità economiche di ciascun individuo o nucleo familiare.

Uno Stato sostanzialmente (e non solo formalmente) democratico e social-liberale ha quindi il ruolo di bilanciare e tenere in armonioso equilibrio libertà individuali e diritti sociali, tramite una continua emissione, remissione e distribuzione di capitali pubblici che possano favorire l’incremento della ricchezza generale dei cittadini e la realizzazione e manutenzione costante di infrastrutture utili alla civile convivenza. Ciò, non sostituendosi ai privati, ma garantendo quelle condizioni economico-sociali, quelle risorse e quegli impulsi necessari ad un prospero sviluppo delle imprese private e di una piena occupazione lavorativa, distribuita fra settori pubblici e privati (il MR propone la costituzionalizzazione del Diritto al lavoro per ogni cittadino/a, secondo le modalità esplicate nello Statuto del Movimento Roosevelt ).

Il fine ultimo della società social-liberale, in effetti, consiste nel garantire ad ogni individuo libertà dal bisogno, libertà dalla paura, libertà d’espressione e libertà di culto (le famose quattro libertà enunciate da Franklin Delano Roosevelt), nonché diritti universali (si veda la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani “matrocinata” da Eleanor Roosevelt), in uno sforzo costante per creare le condizioni necessarie al raggiungimento della felicità di tutti e di ciascuno.

d(i)ritti verso una società felice

Questo, invece, è il

PROGRAMMA ECONOMIA MR

  • d(i)ritti verso un’economia libera e volta al benessere collettivo.

    _____________________________________________________________________________

    Negli ultimi anni la politica è stata asservita ed ha lavorato nell’interesse dell’economia e dei suoi tecnocrati; tale approccio, anche qualora fosse sinceramente volto a creare benessere per la società, non può portare a risultati soddisfacenti in quanto, ove la politica non intervenga promovendo opportuni investimenti pubblici e privati, riducendo la pressione fiscale di imprese e famiglie e rilanciando il Welfare – inteso non come mero assistenzialismo ma come intervento pubblico atto a correggere e modificare la distribuzione dei redditi generata dagli squilibri del mercato globale e da inique politiche corporative – pur in presenza di una crescita del PIL, secondo gli studi più autorevoli e recenti, non sarebbero garantite migliori condizioni di vita per la maggior parte dei cittadini.

    In una società autenticamente democratica, ispirata cioè dai principi del social liberalismo, il compito della politica è quello di creare benessere per la collettività garantendo il diritto al lavoro secondo le capacità degli individui e compatibilmente con i loro interessi e aspettative. In tale contesto, la politica non può lasciar fare soltanto all’economia, ritenendo che le storture del mercato e la crescente povertà della popolazione – così com’è avvenuto soprattutto nell’ultimo decennio – possano essere raddrizzate dallo stesso integralismo mercatistico che le ha provocate. La politica deve tornare ad avere un primato sull’economia, così come l’economia reale deve riprendere il primato sul mondo finanziario, il cui capitale va innanzi tutto posto a sostegno della produzione di beni reali e non finalizzato alla creazione di periodiche bolle speculative. Per tale evenienza, sarà importante mobilitare l’opinione pubblica mondiale per il ripristino della separazione tra banche di deposito, per la gestione del risparmio e del credito, e banche d’investimento in partecipazioni azionarie e titoli a rischio, mettendo fine alla deregulation finanziaria degli anni Novanta, voluta in particolare da Bill Clinton e Tony Blair.

    A tal fine, essendo l’economia oggi fortemente influenzata da trattati europei che mortificano il ruolo della politica e della sovranità popolare, si determina l’urgente bisogno di ridefinire il ruolo dell’Unione Europea (UE), partendo dalla scrittura di una costituzione condivisa e dalla revisione dei trattati economici tra i partner europei.

    In un nuovo contesto europeo in cui la politica userà l’economia e non viceversa, si rende necessario creare ricchezza tramite politiche di carattere keynesiano che mettano la piena occupazione ed il benessere economico della collettività al centro delle politiche economiche. In tale prospettiva, occorre ridefinire i parametri con i quali misurare il successo in economia, legandolo a doppio filo con la diffusione del benessere a vantaggio della collettività.

    Così definite – in rapida sintesi e suscettibili di ulteriori approfondimenti – le linee guida della politica economica del Movimento Roosevelt, sarà utile individuare obiettivi essenziali a breve, medio e lungo termine sui quali mobilitare iscritti, simpatizzanti e cittadini di vario orientamento politico.

     

    OBIETTIVI A BREVE TERMINE

    •           Adeguamento dei salari pubblici al potere d’acquisto dei salari Italiani nel periodo antecedente l’introduzione dell’euro (1999).

    •           Salario minimo basato sull’equivalente, in potere di acquisto, dei salari pre-euro (1999).

    •           NeI rispetto dei vigenti trattati europei e/o nell’eventualità di una loro modifica, a salvaguardia di particolari prodotti gastronomici e manifatturieri tipici dell’economia italiana, sarà introdotta una tassa per l’importazione dai Paesi extra europei di prodotti apparentemente equivalenti.

    •           Nella prospettiva di una revisione dei Patti Lateranensi, potranno essere ridefiniti i criteri di tassazione patrimoniale dello Stato Vaticano.

    •           In applicazione della sentenza della Corte Costituzionale, rimozione del blocco delle perequazioni delle pensioni.

    •           Riforma fiscale che preveda la riduzione delle aliquote Irpef per i redditi sino a 80.000 Euro annui.

    •           Limitazione programmata della retribuzione mediante voucher.

    •           Valorizzazione e ‘brandizzazione’ del patrimonio culturale e sviluppo dell’esperienza   turistica.

    •           Pieno monitoraggio e manutenzione del territorio italiano con investimenti per la messa in sicurezza degli edifici.

    •           Programma di riqualificazione urbanistica che includa le scuole e tutti gli edifici statali con l’obiettivo di modernizzare strutture talora antiquate e/o fatiscenti.

    •           E’ introdotta sui mezzi pubblici la figura del bigliettaio-vigilante (in aggiunta all’autista).

    •           Wi-fi gratuito su tutti i mezzi pubblici.

    •           Sviluppo di un servizio di assistenza telefonica per tutti i servizi erogati dallo stato, dalle regioni e dalle municipalità.

    •           Sistema di raccolta, analisi e risposta (nei fatti e nella comunicazione) alle lamentele del cittadino rispetto a tutti i servizi erogati dallo Stato.

    •           Introduzione di target di efficienza per i servizi erogati alla cittadinanza da parte di strutture statali (es. tempi di attesa in ospedali, qualità dell’educazione scolastica etc…).

    •           Erogazione di fondi a interesse zero per incentivare attività di Startup nel settore economico-imprenditoriale, avendo di mira la nascita e lo sviluppo di nuove aziende configurate su un modello temporaneo o comunque finalizzato alla ricerca di un business model ripetibile e scalabile, con un’attività facilmente replicabile e suscettibile di aumentare le dimensioni e il giro di affari in maniera anche esponenziale.

    •           Investimenti strategici in energie rinnovabili.

    •           Investimenti strategici in ricerca ed innovazione.

    •           Modernizzazione e aggiornamento costante delle tecnologie per l’erogazione di servizi ai cittadini, avendo di mira lo snellimento delle procedure burocratiche (Amministrazione pubblica, salute, istruzione etc…).

    •           Incentivazione degli asili nido pubblici per bambini in età tra 0 e 5 anni, con rette proporzionali al reddito delle famiglie.

    •           Completa gratuità, inclusiva dei libri di testo, della scuola dell’obbligo (Livelli 1 e 2 dello standard ISCED dell’UNESCO, corrispondenti all’istruzione elementare e media del sistema scolastico italiano). Tasse proporzionali al reddito familiare per i successivi livelli di istruzione: livello 3 (scuola secondaria superiore), 4 (corsi pre-universitari e corsi professionali), 5 o primo stadio dell’educazione terziaria (laurea), 6 o secondo stadio dell’educazione terziaria (dottorati di ricerca). Completamente gratuiti, includendo anche i libri di testo, dal 3 al 6 livello di istruzione per gli indigenti che siano in grado di documentare e giustificare un reale stato di indigenza.

     

    OBIETTIVI A MEDIO TERMINE

    •           Nuove assunzioni e riqualificazione delle forze dell’ordine anche dal punto di vista dell’immagine e della trasparenza (es. telecamere sempre accese su ogni agente). Il modello di riferimento potrebbe essere quello tatcheriano. Infatti, per quanto Margaret Tatcher non rappresenti un esempio di politica rooseveltiana e social-liberale, occorre riconoscere l’efficacia e la pubblica utilità del suo Police and Criminal Evidence Act del 1984.

    •           Piena copertura del sistema autostradale italiano con distributori di energia per le automobili elettriche.

    •           Costruzione di mezzi pubblici a rotaia nei centri storici di tutte le città con oltre 300.000 abitanti, con l’obiettivo di limitare progressivamente la circolazione degli autoveicoli privati, diminuire l’inquinamento atmosferico, ridurre i tempi per gli spostamenti.

    •           Aumento e ridefinizione del numero degli investimenti strategici da considerare extra bilancio, in base alle regole europee che prevedono tale possibilità, nell’eventualità di condizioni di emergenza in cui si viene a trovare un Paese dell’Unione. Tale il caso dell’Italia in relazione ai frequenti terremoti, alla massiccia migrazione degli ultimi anni, ad un’emergenza sociale senza precedenti.

    •           Costruzione di nuove case popolari, pubbliche e private, e sviluppo di un programma di Shared Ownerships, ricalcato sul modello britannico e basato sull’acquisto del 30 o del 50% della proprietà [con o senza mutuo] e sul pagamento di un affitto dal costo minimo sulla restante parte che potrà essere acquistata in seguito.

    •           Nelle more di una rinegoziazione del fiscal compact e dei trattati europei, occorre incoraggiare l’adozione e l’utilizzo di monete complementari convertibili, a livello comunale, regionale e nazionale. Come dimostra il Sardex, sempre più diffuso nella regione sarda, la moneta complementare apporta vantaggi non indifferenti, in epoca di recessione e crisi economica: alle imprese, per lo scambio di servizi tra di loro e la contestuale minore tesaurizzazione di capitale circolante; ai consumatori, in termini di maggior potere d’acquisto; alle casse delle amministrazioni territoriali per rilanciare le attività economiche, ove scarseggi la moneta di corso legale.

    •           Nelle more dell’istituzione di un’ Alta Autorità per la Piena Occupazione e della realizzazione integrale del diritto al lavoro sancito dalla Costituzione Repubblicana, erogazione di un ‘reddito di base’ volto a tutelare una condizione minima di benessere e ad evitare l’indigenza. Tale reddito si intende sostitutivo dell’indennità di disoccupazione e della cassa integrazione e viene percepito da tutti i cittadini italiani maggiorenni non occupati, fatto salvo il rifiuto di un lavoro conforme alle proprie conoscenze e capacità.

     

    OBIETTIVI A LUNGO TERMINE

    •           Divieto di delocalizzazione di un’impresa italiana in Paesi: 1)Che non riconoscano la democrazia e lo stato di diritto. 2)Dove i dipendenti pubblici e privati non siano retribuiti e tutelati per il loro lavoro in maniera congrua ed adeguata. 3)Ove il fine sia rappresentato dall’abbattimento delle misure fiscali rispetto al nostro Paese, anche in presenza di un mutamento puramente nominale dell’impresa stessa, allorché i capitali siano in tutto o in parte quelli che abbiano originato l’attività imprenditoriale.

    •           Istituzione di un’Alta Autorità per la Piena Occupazione (AAPO) che garantisca per conto dello Stato il diritto costituzionale al lavoro, nelle proprie infrastrutture e/o incentivando le assunzioni da parte dei privati. Detto lavoro sarà in ogni caso conforme alle conoscenze, alle capacità, agli interessi e alle aspirazioni del lavoratore.

    •           In condizioni di piena occupazione, riduzione dell’orario di lavoro ad un massimo di 35 ore settimanali, nella consapevolezza che la crescente meccanizzazione della produzione debba significare più tempo da dedicare a se stessi ed allo sviluppo della propria persona.

    •           Adozione di indicatori alternativi a quelli tradizionali per la misurazione del successo economico di un Paese.
Ribadiamo, inoltre, come già illustrato in

“Deindustrializzazione e Globalizzazione: un imperdibile evento rooseveltiano a Terni (giovedì 19 gennaio 2017) con il Vicepresidente MR Nino Galloni”, articolo pubblicato il 6 gennaio 2017 sul sito MR

Deindustrializzazione e Globalizzazione: una iniziativa sapientemente progressista organizzata a Terni (giovedì 19 gennaio a Palazzo Gazzoli) dal Movimento Roosevelt Terni e Umbria, con la presenza carismatica del Vicepresidente MR Nino Galloni

e da ultimo veicolato a beneficio dei media nazionali con il seguente Comunicato Stampa:

Comunicato stampa su evento rooseveltiano di TERNI di domani, giovedì 19 gennaio. Con il Vicepresidente MR Nino Galloni

Roma, 18 gennaio 2017- Come si è giunti, e soprattutto perché, alla deindustrializzazione dell'Italia? Una domanda inevitabile, a cui tutto un paese ormai da decenni cerca risposte che, auspicabilmente, siano il presupposto per immaginare rimedi concreti a uno stallo economico sempre più insostenibile. Il tema sarà al centro del convegno «de/industrializzazione, il processo dal dopoguerra alla globalizzazione», che si svolgerà il 19 gennaio a Terni, a ingresso libero a partire dalle 17.30, nella prestigiosa cornice di Palazzo Gazzoli, in Via Teatro Romano 13, dove Nino Galloni, vicepresidente e supervisore economico del Movimento Roosevelt, con la consueta chiarezza argomentativa ed espositiva, dialogherà con il giornalista Marco Finelli, illustrando minuziosamente di fronte a una vasta platea di esponenti della società civile, della politica, dell'industria e della cultura, le dinamiche che, dal dopoguerra al mondo odierno malamente globalizzato, in pochi decenni hanno condotto il nostro paese da anni di benessere diffuso a crisi economiche sempre più gravi, che hanno travolto la fiducia nel futuro di una generazione di giovani (e meno giovani) dopo l'altra. 

Proprio Terni, ben nota per le sue acciaierie e al centro di una crisi produttiva che, come molte altre, non è certo l'esito di una sciagurata fatalità, rappresenta un punto d'osservazione privilegiato per comprendere come la deindustrializzazione italiana non sia in alcun modo comprensibile e risolvibile se slegata da precisi scenari europei e mondiali, che sembrano tanto lontani, ma in realtà producono spiacevoli conseguenze anche e soprattutto in ambiti regionali e locali che chiunque può toccare con mano. Il metapartitico Movimento Roosevelt sarà dunque in prima fila non solo nell’organizzazione di eventi di vasta risonanza come quello del 19 gennaio 2017 a Palazzo Gazzoli, ma anche nel progetto di rigenerazione industriale umbra e italiana che, cominciando da Terni, può e deve ripartire con slancio lungimirante ed efficace, senza velleitarismi generati dalla scarsa consapevolezza di cosa vi sia davvero in gioco nelle difficile situazione economica vissuta dal nostro e da altri paesi. 

Ulteriori informazioni sull'evento, reso possibile dai soci MR e dai simpatizzanti rooseveltiani di Terni, coordinati da Vincenzo Cerquiglini, Gianluca Felicini e Fabrizio Crasti (cui spetta il merito principale dell’iniziativa), con il patrocinio del Movimento Roosevelt Umbria (supervisionato da Daniele Cavaleiro e Simone Casagrande Moretti) e del presidente del Movimento Roosevelt Gioele Magaldi, ai numeri 393.2892585, 329.3622866, 366.1578907, e sul sito ufficiale www.movimentoroosevelt.com 

Roberto Verrastro

Capo Ufficio Stampa Movimento Roosevelt

345/4614505

la perfetta coerenza e congruenza tra le istanze programmatiche del Movimento Roosevelt e la realizzazione di eventi come quello ternano di oggi, giovedì 19 gennaio 2017, in svolgimento a Palazzo Gazzoli.


PRESIDENZA DEL MOVIMENTO ROOSEVELT (www.movimentoroosevelt.com )

(Articolo del 19 gennaio 2017)
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