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Tutto “parte” da molto lontano, prima ancora della nascita ufficiale del Movimento Roosevelt (il Movimento Roosevelt è stato ufficialmente costituito a Perugia il 21 marzo 2015).

Senza spingermi molto indietro, faccio riferimento al “Passaparola: Gli italiani bambinoni deficienti governati da massoni - di Gioele Magaldi”, intervista pubblicata in data 5 gennaio 2015 sul blog del Movimento Cinque Stelle (http://www.beppegrillo.it/).

L’intervista a Gioele Magaldi veniva cosi introdotta: «Non solo gli italiani, l’opinione pubblica media purtroppo è facilmente manipolata da grandi mezzi di informazione, concentrati nelle mani di editori non puri in gran parte, questo è un caso eclatante per l’Italia. In Italia c’è poca editoria pura, il Quarto Potere che controlli gli altri tre poteri non esiste perché sono in mano, televisioni e giornali di signori che hanno anche banche, assicurazioni e altri interessi industriali o finanziari. Agli italiani, e non solo agli italiani, viene fatta una narrazione delle cose che prepara poi l’arrivo con le fanfare di personaggi come Monti e Letta e poi anche di Renzi. Il Passaparola di Gioele Magaldi, storico, politologo, Gran Maestro del Grande Oriente Democratico (GOD) e autore per Chiarelettere del libro Massoni. Società a responsabilità illimitata.» (di seguito l’intervista integrale pubblicata in data 5 gennaio 2015 sul blog del Movimento Cinque Stelle).

Gioele Magaldi: «Sono un insider, un addetto ai lavori massonici internazionali e quindi credo che nessuno meglio di me e delle persone che hanno collaborato con me, possano parlare di queste materie.»

 

Blog: «Dove sono le prove di quel che dice?»

Gioele Magaldi: «Ho spiegato più volte che se avessimo dovuto mettere in un libro già di 656 pagine tutti i riferimenti precisi ai documenti che abbiamo consultato in equipe nel corso del tempo, sarebbe venuto fuori un libro di seimila pagine, se non di più, quindi adesso abbiamo pubblicato questo libro, ne pubblicheremo altri, studi sulle dinamiche del potere in età moderna e contemporanea, derivati dallo studio rigoroso di archivi privati che non sono per loro natura passibili di desecretazione, documenti molto noiosi perché sono archivi massonici quindi brevetti, diplomi, scritti, tavole architettoniche, scritti tecnicamente massonici. Naturalmente questo lavoro è anche figlio di una comparazione con strumentazioni storiografiche, filologiche e socio-antropologiche a disposizione già degli studiosi, solo che è mancata la volontà finora di mettere insieme anche determinati fili rossi e blu che riconnettono insieme gli eventi.»

Blog: «Dopo l'uscita di questo libro non ha paura di essere portato in Tribunale?»

Gioele Magaldi: «Se qualcuno si sentisse calunniato, diffamato, chiamato in causa in modo improprio in quello che abbiamo scritto, basterà che convochi una conferenza stampa pubblica, dinanzi all’opinione dei cittadini italiani e di altre nazioni e dicendo “Magaldi è un bugiardo”, a quel punto anche noi convocheremo una conferenza stampa world wide e renderemo pubblici i documenti che riguardano quel signore. Nessuno finora ha fatto una cosa del genere, perché chiaramente nessuno ha volontà di essere sputtanato davanti all’opinione pubblica mondiale.

La Massoneria rivendica la costruzione delle società aperte, libere, democratiche, del pluralismo di informazione, anche le lamentele sullo svuotamento di sostanzialità, la democrazia contemporanea, si possono fare oggi, perché qualcuno in passato l’ha inventata la democrazia, non l’ha portata la cicogna la democrazia e la libertà, l’hanno portata i massoni progressisti. Il problema non è il Tribunale, perché non è dare del massone a qualcuno significa diffamarlo o calunniarlo. Alcuni massoni hanno compiuto e compiono azioni eversive, contrarie ai principi democratici che altri loro confratelli hanno promosso e difeso. Quindi il problema non è tanto di Tribunale, quanto di verità storica di certe affermazioni.»

Blog: «Nel suo libro si legge: “Se non fossero stati dei bambinoni deficienti, non avrebbero accolto con le fanfare Monti, Letta, Renzi...”»

Gioele Magaldi: «Non solo gli italiani, l’opinione pubblica media purtroppo è facilmente manipolata da grandi mezzi di informazione, concentrati nelle mani di editori non puri in gran parte, questo è un caso eclatante per l’Italia. In Italia c’è poca editoria pura, il Quarto Potere che controlli gli altri tre poteri non esiste perché sono in mano, televisioni e giornali di signori che hanno anche banche, assicurazioni e altri interessi industriali o finanziari, Agli italiani, e non solo agli italiani, viene fatta una narrazione delle cose che prepara poi l’arrivo con le fanfare di personaggi come Monti e Letta e poi anche di Renzi che è un grande affabulatore molto più carismatico e vendibile di Monti e Letta, ma che nella sostanza ha proseguito le stesse politiche recessive e distruttive dell’interesse pubblico.»

Blog: «Monti e Letta appartengono a delle Logge, e il Presidente del Consiglio?»

Gioele Magaldi: «Ho spiegato molto bene nel libro e a quello rimando del fatto che Monti appartiene alle aristocrazie massoniche delle Ur-Lodges, Enrico Letta è un paramassone di rango, nel senso che è un uomo che non è stato mai ammesso nel Santa Sanctorum delle superlogge più importanti, ma che è sempre stato al loro servizio in modo subalterno e ancillare. Matteo Renzi è un wannabe (contrazione di want to be, “voler essere”) massone, cioè è un uomo che aspira a fare parte non tanto del Grande Oriente d’Italia o di altre comunioni massoniche italiane che hanno un’incidenza mediocre sulle vere dinamiche del potere, ma a una delle Ur-Lodges che stanno guidando i processi di destrutturazione sociale e economica e europea e sono Ur-Lodges in gran parte in cui è protagonista Mario Draghi, un uomo che viene costantemente osannato dalla grande stampa manipolatoria che tratta gli italiani come bambini deficienti e che invece è un uomo che, bisognerebbe ricordarlo, non solo è padre di questa austerità europea che sta massacrando popoli, ma è colui che ha gestito le grandi privatizzazioni all’italiana che sono stata una svendita a favore di amici e amici degli amici, di importanti asset pubblici della nostra Nazione.»

Blog: «Il prossimo Presidente sarà un massone? Prodi ad esempio...»

Gioele Magaldi: «Le dimissioni Napolitano sono state, da qualcuno, messe anche in connessione con questa operazione editoriale che noi abbiamo lanciato, questa nostra operazione, unita a altre hanno creato molti nervosismi, questi fattori naturalmente, insieme a altri, hanno indotto Napolitano a dimettersi. Il sostituto di Napolitano, noi vigileremo perché nel libro si parla non soltanto di massoneria aristocratica che gestisce da 30 a 40 anni i grandi processi di globalizzazione e di insana costruzione europea, ma si parla anche di riscatto dell’Ur-lodges progressiste, di cui l’ambiente democratico, sono un Gran Maestro. Noi vigileremo su chi sarà il prossimo inquilino del colle, cercando in termini democratici, limpidi e trasparenti lo diremo, di evitare che vada al Quirinale un altro personaggio nefasto come Napolitano. Se uno guarda l’Ur-Lodge a cui appartiene Napolitano e ne vede la storia, non esce benissimo uno che come lui è stato appartenente fino al 1978.

Non sarà molto influente e importante il prossimo Presidente della Repubblica come lo è stato invece Napolitano, perché i tempi sono cambiati e la gente inizia a aprire gli occhi e le orecchie. Prodi è senz’altro parte del network massonico sovranazionale in termini perfino clamorosi e insospettabili.»

Blog: «Il Movimento Cinque Stelle è estraneo a logge massoniche, istruzioni x la sopravvivenza?»

Gioele Magaldi: «Il Movimento Cinque Stelle è nato e nasce su esigenze molto importanti e utili, avrebbe da modificare alcune cose. Il Movimento Cinque Stelle ha poi un problema interno di articolazione democratica e liberale, è un Movimento che si presenta agli elettori e chiede il consenso come altri Partiti o Movimenti. Noi stiamo fondando un Movimento metapartitico che quindi non chiederà il consenso e non sarà concorrente né del Movimento Cinque Stelle né di altri Partiti, ma che vuole riunire tutti i progressisti italiani e extra italiani, europei per cambiare paradigma in Italia, in Europa e nel Mondo in questa cattiva globalizzazione. Questo Movimento si chiama Movimento Roosevelt e vedrà la luce tra gennaio e febbraio 2015 e riunisce massoni e non massoni, purché accomunati da una vocazione progressista. Il nome “Movimento Roosevelt” richiama le Dichiarazioni dei Diritti Umani patrocinati da Roosevelt, richiama la grande elezione del New Deal di Roosevelt, richiama la lezione economica di John Maynard Keynes dimenticata in questa Europa tutta quanta friedmaniana e basata su principi di neoliberismo feroce e anche ottuso, se non fosse che è un neoliberismo in malafede, è fatto apposta, con le sue valide declinazioni per destrutturare la società europea, i suoi principi di welfare la sua prosperità. Invito il Movimento Cinque Stelle e i suoi dirigenti a abbeverarsi perché faremo una scuola di alta formazione politologica, faremo una Fondazione Roosevelt con interventi importanti di welfare sul territorio europeo per dimostrare che la politica dovrebbe essere intervento sulle cose, sui territori, riunendo le persone di sano intelletto e buona volontà anche di diversi schieramenti, ma vorrei dare un ultimo consiglio agli ispiratori e ai gestori del Movimento Cinque Stelle: accettino l’idea che non si possono abolire i Partiti, e che l’alleanza tra diversi, pur mantenendo la propria identità è l’unica possibilità di ridare sostanza alla democrazia italiana e non solo italiana. Cioè, se il Movimento Cinque Stelle accetterà di dialogare e di allearsi con chi li considera meno peggio nel panorama politico italiano, noi potremo avere una svolta politica importante, altrimenti si rischia di congelare milioni di voti che credono e hanno creduto, giustamente, al Movimento Cinque Stelle come fattore di rinnovamento.»

Gioele Magaldi terminava la sua intervista con le seguenti parole: «Se il Movimento Cinque Stelle accetterà di dialogare e di allearsi con chi li considera meno peggio nel panorama politico italiano, noi potremo avere una svolta politica importante, altrimenti si rischia di congelare milioni di voti che credono e hanno creduto, giustamente, al Movimento Cinque Stelle come fattore di rinnovamento.»

Per spiegare tutto quello che accadde dal 5 gennaio 2015 (giorno successivo dell’intervista a Gioele Magaldi sul blog del Movimento Cinque Stelle) ad oggi, avrei bisogno di svariate decine di migliaia di pagine.

Cercherò di essere molto breve...

Il 21 marzo 2015, a Perugia, nasce il metapartitico Movimento Roosevelt.

Il giorno del congresso costitutivo, il metapartitico Movimento Roosevelt, aveva immediatamente fatto sapere senza troppi mezzi termini che intendeva da subito contrastare in un’ottica locale e globale il falso mito dell’austerità.

Il metapartitico Movimento Roosevelt, in occasione della sua fondazione, chiese nell’immediato ai Partiti di abbandonare le cattive politiche improntate alla difesa di un assurdo “rigore nei conti”  che, secondo le logiche rooseveltiane-keynesiane, aveva notevolmente aggravato la recessione in Italia e in Europa - specialmente in tutti i Paesi della zona Euro - e in diversi altri Paesi del Mondo. Inoltre, sempre nel giorno della fondazione, il metapartitico Movimento Roosevelt affermò che avrebbe conservato anche in futuro la sua natura metapartitica ma, nel caso in cui i principali Partiti italiani ed europei non avrebbero radicalmente cambiato le politiche macro-economiche che ci hanno accompagnato negli ultimi venti anni, portandoci in un clima di vera e propria macelleria sociale, si sarebbe riservato il diritto di trasformarsi in un vero e proprio Partito.

Il metapartitico Movimento Roosevelt, quindi, ufficialmente costituito a Perugia il 21 marzo 2015, come aveva sintetizzato il Presidente Gioele Magaldi: «ha natura politica metapartitica, con l’intenzione di aggregare i progressisti, i democratici e i libertari di sensibilità socialista (in senso democratico-liberale) di tutte le latitudini politiche, civili e culturali.»

Il metapartitico Movimento Roosevelt ha fatto sapere sin dall’inizio (sarebbe più corretto dire ancora prima di iniziare...) che “riconosceva” e “vedeva” nel Movimento Cinque Stelle uno dei suoi interlocutori privilegiati.

Sempre per cercare di essere il più breve possibile, faccio un salto che va direttamente dal 21 marzo 2015 al 28 novembre del 2015 quando, dalle pagine del sito ufficiale del Movimento Roosevelt (http://www.movimentoroosevelt.com/), venne diffuso il seguente comonicato: “NINO GALLONI candidato Sindaco di Roma. Una istituenda Coalizione Roosevelt per un New Deal di Roma Capitale, che vorrebbe includere Movimento 5 Stelle, Movimento Roosevelt, le migliori forze della società civile e i veri democratici di sedicente sinistra, centro e destra.”

Come ebbi a spiegare: «Il progetto per “Nino Galloni candidato Sindaco di Roma” alla fine è andato in porto in maniera differente: non con la diretta candidatura di Nino Galloni al Comune di Roma, ma attraverso quello che il Presidente del Movimento Roosevelt Gioele Magaldi aveva definito: “possibile dialogo a distanza con la nuova Giunta guidata da Virginia Raggi, nel segno del lavoro di monitoraggio civico che il Comitato per un New Deal di Roma Capitale e per Nino Galloni Sindaco si appresta a inaugurare”».

Il possibile dialogo a distanza con la nuova Giunta guidata da Virginia Raggi è arrivato dopo appena un mese dalla vittoria delle elezioni comunali del Movimento Cinque Stelle (precisamente il 20 luglio 2016) e poco dopo l’insediamento della Giunta di Virginia Raggi, direttamente da parte di Nino Galloni.

Le sue “pesanti” proposte sono piombate sulla capitale come un “atomica”.

Proposta di Nino Galloni al Sindaco Virginia Raggi

Nel pezzo “Roma: nuove tecnologie e ‘moneta locale’ per eliminare i rifiuti e tappare le buche. Possibili proposte per la neo sindaca, Virginia Raggi”, Nino Galloni, scrive: «In circa trent’anni, siamo passati dai vecchi e inquinanti inceneritori ai termovalorizzatori, essi pure inquinanti, che richiedono una forte selezione dei materiali da introdurre fino a giungere, da qualche anno a questa parte, ai moderni apparati di pirolisi.

Con questo straordinario progresso tecnologico si è giunti al punto che le emissioni inquinanti sono state totalmente sostituite da un gas utilizzabile per produrre energia elettrica, a costo zero.

I pirolizzatori possono, inoltre, venir alimentati con qualunque materiale, sicché si può parlare di rifiuti zero.

A livello macroeconomico ciò significa riutilizzare e non disperdere il 43% della intera nostra produzione oggi destinata a spreco, ingombro, inquinamento, e ai costo di smaltimento.

A livello microeconomico, tali nuovi ed innovativi apparati cominciano a produrre reddito (uguale al valore dei kwora generati) nell’arco di dieci anni nel corso dei quali il costo dell’investimento é ammortizzato applicando le attuali tariffe di smaltimento dei rifiuti solidi urbani.

I vantaggi sono ambientali, perché non vi é più inquinamento, diminuisce il traffico (dei camion), non ci sono più cassonetti; sociali, perché i cittadini conferiscono la loro parte di risorse e ottengono voucher per l’energia elettrica o altro (compresi sconti su tariffe varie); politici, perché si sottrae alle mafie locali tutta la catena dei rifiuti.

Se poi gli apparati di pirolisi fossero addirittura forniti dallo Stato, o dagli enti locali, i vantaggi economico finanziari risulterebbero anticipati.

Orbene, poiché a Roma si parla - anche dai tempi della campagna elettorale - della possibile sinergia da raggiungere tra AMA e ACEA, sembrerebbe logico pensare che ci si possa/debba muovere in tale direzione, che si può sintetizzare nella formula di scambio risorse energia.

Se, poi, si dice che dalla riduzione dei dividendi per i privati si potrebbero ricavare risorse da destinare anche alla manutenzione delle strade, occorre tenere ben presenti alcuni passaggi per evitare che il titolo cada in Borsa.

Per società quotate in borsa come ACEA conta il rendimento, soprattutto quello netto o ROE (Return On Equity). Se il rendimento cala (magari perché si stanno facendo buoni investimenti, ma a redditività differita e, peggio, autofinanziati) la speculazione al ribasso si scatena. Viceversa, se un’azienda di public utility annuncia che toglierà l’acqua agli utenti più periferici e disagiati (o, il che é lo stesso, un aumento generalizzato o discriminatorio delle tariffe), il titolo guadagnerà in borsa.

Oggi, un’eccezione parziale e momentanea a tali possibilità potrebbe esser data, però, dal favore e dalle simpatie di cui godono la attuale Sindaca e il M5S. Elementi che potrebbe portare i soci privati ad accettare un’ipotesi di coinvolgimento, ancorché destinato a ridurre i compensi delle loro quote, anche per evitare un deprezzamento eccessivo del titolo.

Una mera ipotesi che, però, potrebbe ben presto trasformarsi in un’arma di ricatto.

Portare in borsa le aziende di pubblica utilità é stata una follia, ma adesso ci stanno. Allora, delle due l’una: o si propongono politiche che fanno deprimere massicciamente il titolo in borsa e poi l’ente pubblico ricompra per una miseria; oppure, si propongono politiche che tra il contributo pubblico e quello privato rendono compatibile il miglioramento del servizio (acquisendo le tecnologie più avanzate) e la valorizzazione dell’azienda.

Per quanto riguarda l’indispensabile risistemazione delle strade romane, le risorse potrebbero venire dall’introduzione di una moneta comunale (BAC: buoni di acquisto comunali) utilizzabili anche per il salario dei lavoratori che potrebbero essere strappati alla loro condizione di disoccupato.

Contemporaneamente, il Comune attiverebbe nuovi servizi a pagamento (ad esempio, asili nido) le cui tariffe andrebbero pagate dalle famiglie, o dagli utilizzatori di tali servizi, parte in Euro e parte in BAC.

I BAC sarebbero acquistabili tra quelli erogati ai lavoratori impegnati nella risistemazione delle strade.

Risultato, il Comune, senza scucire un solo Euro, riuscirebbe ad assicurare la manutenzione delle strade, il reddito ed il lavoro ai disoccupati, ad aprire  gli asili nido necessari.

Cerchiamo, allora, di vedere i vari concreti passaggi e le due possibili, convergenti, soluzioni.

Il Comune predispone un bilancio parallelo e autonomo rispetto a quello soggetto al fiscal compact. In esso, tra le voci che indicano i proventi, ci sono:

1) le entrate derivanti dal pagamento di servizi aggiuntivi (nuovi asili nido e non solo) pagati dagli utenti 50% in Euro e 50% in BAC;

2) stanziamenti del Comune per l’acquisto di materiali e strumenti per la pulizia e manutenzione strade;

3) eventuali altre entrate da crowfunding, ovvero storni da ACEA ed AMA;

4) la emissione dei BAC (nei limiti del pagamento dei disoccupati - tecnici e operatori disponibili - che svolgono manutenzione delle strade).

Per la parte delle spese:

1) materiali e strumenti per la manutenzione delle strade;

2) pagamento ex disoccupati in BAC (che li venderanno agli utenti dei servizi aggiuntivi o li utilizzeranno direttamente presso esercizi convenzionati che li riutilizzeranno, a loro volta, per pagare tariffe relative ai servizi comunali aggiuntivi stessi);

3) pagamento operatori dei servizi aggiuntivi in Euro.

Oppure, si può partire da disoccupati disponibili, tecnici, eccetera, pagati in BAC. Si attivano servizi aggiuntivi solventi che gli utenti dovranno pagare al 50% in Euro ed al 50% in BAC. Va da sé che il livello della disoccupazione riassorbibile (tramite il lavoro delle strade) corrisponde alla quantità di risorse pari al 50% delle tariffe pagate dagli utenti che, come si è visto, vengono pagate in BAC» (quanto sopra, altro non è se non quello che Nino Galloni aveva anticipato nella sua intervista rilasciata il primo dicembre del 2015 a Claudio Messora, per Byoblu).

Inutile, secondo me, girarci intorno: questo Paese NON ha più bisogno di gente che “gioca per vincere”, mettersi qualche soldo in tasca e NON amministrare, ma di gente che LAVORA. Questo Paese NON ha più bisogno di gente che “gioca per vincere”, mettersi qualche soldo in tasca e, dopo aver vinto, per i successivi cinque anni, ti dice: «E che ci posso fare io, la colpa e di quelli che mi hanno preceduto». Questo Paese NON ha più bisogno degli “IMMOBILI” che vogliono “vincere” esclusivamente per mettersi qualche soldo in tasca (oltre che per mettersi “in bella vista” di fronte agli organi d’informazione a parlare del NULLA).

Gli “IMMOBILI” farebbero bene ad EVITARE il disturbo.

Gli “IMMOBILI” farebbero bene a NON presentarsi.

Tradotto letteralmente significa quanto segue: se hai intenzione di trascorrere alcuni dei tuoi anni all’interno delle Istituzioni pubbliche a fare nulla (tanti personaggetti della Prima e della Seconda Repubblica insegnano...) e con il solo fine/intendo di “fare cassa personale” ed affermare durante tutta la tua “permanenza” che la colpa e degli altri e che comunque non si può fare, EVITA...

In una serie di interviste, Nino Galloni, Vicepresidente e Supervisore economico del metapartitico Movimento Roosevelt, ha fatto sapere che potrebbe - a certe condizioni - supportare generosamente la Giunta di Virginia Raggi Sindaco di Roma, accettando la nomina ad Assessore al Bilancio, onde attuare una feconda svolta keynesiana e Rooseveltiana nella governance della Capitale d’Italia.

Come se non bastasse, Gioele Magaldi, il Presidente del metapartitico Movimento Roosevelt, in un passaggio della sua “Riflessione pubblica all'attenzione di Virginia Raggi (Sindaca di Roma), Daniele Frongia (Vicesindaco), Beppe Grillo (ispiratore, fondatore e padre nobile del Movimento 5 Stelle) e di tutti i pentastellati che abbiano a cuore la sorte di Roma e dell'Italia” (riflessione dove, tra l’altro, anticipa una sua intervista che uscirà a breve, oltre ad una serie di Lettere Aperte già promesse, che verranno inviate all'indirizzo dei summenzionati Virginia Raggi, Daniele Frongia, Beppe Grillo e degli altri principali protagonisti di area M5S...), ha affermato: «Se Virginia Raggi, Daniele Frongia, Beppe Grillo, Davide Casaleggio e tutti coloro che hanno voce in capitolo nella vicenda politica M5S a Roma (esclusi quei “big” pentastellati romani e non che hanno in odio la Raggi...) non sono ancora convinti delle limpide proposte politiche keynesiane di Galloni e del MR, si scelgano un altro assessore.

Non stiano a scomodare Galloni.

Se Raggi, Frongia & Company non comprendono sino in fondo il valore inestimabile delle proposte rooseveltiane e galloniane, che sono: moneta complementare e “olimpica”; rigenerazione di tutti gli impianti sportivi romani con infrastrutture annesse; Olimpiadi popolari “di un nuovo tipo”, con atleti anche amatoriali e realizzando eventi decentrati sul territorio laziale, a partire dalle zone terremotate che ne trarrebbero grande beneficio e conforto; decisiva risoluzione del problema “rifiuti”, di quello “trasporti” e della grande questione delle aziende partecipate, mettendo in campo le specifiche proposte e “risorse” rooseveltiane in merito, allora nominino un altro qualsiasi Assessore al Bilancio.

Anche perché Galloni non andrà a fare la “foglia di fico” o “la bella statuina”.

Galloni accetterà l'eventuale nomina solo a certe, precise, condizioni politiche.

Del resto, la previsione che faccio oggi si avvererà al pari di quella che feci/facemmo a suo tempo, quando avevamo proposto una larga Coalizione MR-M5S-progressisti romani a supporto di Nino Galloni Sindaco, con Virginia Raggi Vicesindaco e Daniele Frongia Capo di Gabinetto o Assessore di peso.

All'epoca prevedemmo che il M5S non avrebbe potuto governare la complessità dei problemi di Roma in modo autoreferenziale e settario, rifiutando la nostra collaborazione (peraltro generosa e disinteressata come poche).

La democrazia è fatta di collaborazione e alleanze tra diversi, latori di skills complementari, non di settarismo demonizzante che divida il Mondo in assolutamente “puri” e assolutamente “impuri”.

Adesso la previsione è questa: a meno che la Giunta Raggi non voglia sprofondare nella palude in cui si è messa, trascinando con sè anche tutte le ambizioni nazionali del M5S, prima o poi (se non sarà con questo turno di nomine, avverrà più avanti, quando vi saranno nuove dimissioni e crisi ancora più gravi...) dovrà accogliere nel suo seno Nino Galloni, implementandone le semplici ma risolutive proposte per la rigenerazione rooseveltiana e keynesiana di Roma Capitale.»

Quanto sopra, considerando che sono trascorsi quasi due anni dalla “fatidica data” del 5 gennaio 2015, mi fa personalmente pensare che “Quella del Movimento Roosevelt, Gioele Magaldi, Nino Galloni e tutti gli altri al M5S ed all’attuale Sindaco di Roma Virginia Raggi, potrebbe essere l’ultima ‘chiamata’...”

Vincenzo Bellisario

(Articolo del 18 Settembre 2016)