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img Conte Tria 4149eGioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt, nel corso di una chiacchierata (link al video) con Marco Moiso, ex coordinatore generale dello stesso movimento, ha lanciato un monito al governo di Giuseppe Conte: "Questo consenso che sta ottenendo il governo gialloverde è basato su un investimento per il futuro. È basato su una sorta di cambiale che presto gli italiani vorranno scontare. È stato detto che sarebbero state fatte delle cose, ma qui per ora di fatti se ne sono visti ben pochi, si semina poco e si raccoglie ancor meno". Ma attenzione però, perché la pazienza del popolo italiano non è infinita e così come ha bocciato severamente centrodestra e centrosinistra, dopo che per anni si erano spartiti il potere in una sorta di consociativismo fregandosene degli interessi degli italiani e lasciando che le decisioni nevralgiche venissero prese in altre sedi, ora è pronto a togliere fiducia e consenso anche a Lega e Movimento 5 Stelle fautori di questo governo: "Continuiamo a dare credito e aspettative a questo esecutivo, però è giunta l'ora che batta un colpo. Si parla, si discute ma si fa molto poco. Ecco perché non solo il Movimento Roosevelt si sta attrezzando con una riorganizzazione interna molto importante iniziata con l'elezione lo scorso luglio del nuovo Segretario generale Patrizia Scanu, ma torna di prepotente attualità il progetto del partito che serve all'Italia o per essere di supporto e aiuto all'attuale governo che sembra zoppicare, balbettare, cincischiare molto ma produrre poco o per sostituirsi in tutto e per tutto ad esso portando avanti un testimone politico molto importante perché solo dall'Italia può venire il cambiamento e non da nessun'altra parte".
Poi Magaldi, nel proseguo della conversazione, ha smascherato il ministro dell'Economia Giovanni Tria "Da parte mia, non solo in quanto presidente del Movimento Roosevelt ma anche come Gran Maestro del Grande Oriente Democratico nonché rappresentante di circuiti massonici progressisti, è venuto il momento di far venire alla luce del sole alcune questioni riguardanti l'ambiguità, l'ambivalenza dell'operato del fratello muratore Tria, sedicente massone progressista, perché inquieta non poco l'elogio che ne fa il Presidente della Banca centrale europea Mario Draghi". Entrato a far parte del governo Conte per rassicurare prima, dopo l'attentato alla costituzione perpetrato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con il suo veto a Paolo Savona come capo del dicastero dell'Economia, ora dovrebbe essere parte integrante di quel lavoro volto al rinnovamento dei rapporti con le presunte istituzioni europee e alla creazione di un nuovo paradigma per l'Italia, e non ricevere il placet di uno come Draghi, definito ironicamente come un "personaggio meritevole di rispetto e stima per la qualità della sua contro iniziazione", nonché fulgido alfiere di una concezione politica profana post-democratica. Dunque, il ministro Tria si prepari perché: "Sarà messo sotto esame, sotto osservazione, come è giusto che sia, non solo da parte dell'opinione pubblica e quindi di tutte le articolazioni della società civile compresi i movimenti politici metapartitici come il Movimento Roosevelt, ma soprattutto dai suoi confratelli progressisti cui aveva giurato di voler offrire un contributo importante per un rinnovamento democratico dell'Italia".
Ma Tria non è il solo perché il Consiglio dei ministri è pieno zeppo di massoni tutti sedicenti progressisti, come ad esempio il ministro degli Affari esteri Enzo Moavero Milanesi neoaristocratico convertitosi poi a una visione politica di rinnovamento democratico e progressista e perciò inserito in questo governo, e qualcuno di questi potrebbe essere proprio l'amico del giaguaro: "La lode di Draghi è un sigillo che nessun serio governante che abbia a cuore le sorti e il benessere del nostro Paese può permettersi di ricevere".


UFFICIO STAMPA MOVIMENTO ROOSEVELT (www.movimentoroosevelt.com)
Alessio Altieri
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(Articolo del 16 settembre 2018)