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Paolo Savona 3 1 1a6de 6a873
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Segue un articolo dal titolo “Signor Presidente, troppe menzogne in giro contro il professor Savona”, pubblicato da “Milano Finanza”: https://www.milanofinanza.it/news/signor-presidente-troppe-menzogne-in-giro-contro-il-professor-savona-201805241847368184


Paolo Panerai:
«Signor Presidente della Repubblica,
Nessuno dubita che Lei abbia informazioni di qualità e veritiere su coloro che sta per nominare ministri dell'Italia repubblicana. Ne' nessuno intende interferire sulle Sue scelte e sull'altissimo magistrato che tutti riconoscono Lei stia svolgendo con equilibrio, saggezza, fermezza e il più alto rispetto possibile della Carta costituzionale e dei poteri che Le ha attributo il Parlamento per rappresentare l’unità del Paese.
Tuttavia, da cittadini non possiamo accettare che siano dette e scritte menzogne su una persona dell'altezza morale, della competenza e del rispetto della democrazia qual è il Professor Paolo Savona.
Lei sicuramente conosce il suo indiscutibile curriculum, ma vale la pena ripeterlo, fin dal livello raggiunto in Banca d'Italia come leader delle funzioni di studio e ricerche. Al punto che il governatore Guido Carli, nel momento in cui decise di accettare la carica di Presidente della Confindustria, gli chiese di seguirlo per la funzione di Direttore generale dell'organizzazione imprenditoriale. Dove ancora oggi e visibile il segno da lui lasciato nella linea di altissima qualità dell'analisi e delle azioni.
E' noto che sia stato il consigliere economico più ascoltato del Suo predecessore e crediamo amico Francesco Cossiga, pur essendo a conoscenza generale delle idee laiche del Professor Savona, da sempre vicino al Pri.
Non meritano altre parole la scelta dell'allora Presidente del consiglio, Carlo Azeglio Ciampi, di indicarlo come ministro dell'Industria, avendone apprezzate in Banca d'Italia le alte qualità morali e professionali. E poi la lunga presidenza del Fondo di garanzia bancario, scelto da tutti gli istituti di credito del paese. La carriera universitaria, senza macchia o senza frequentazioni dubbie, non ha bisogno di essere illustrata.
Tutto questo in queste ore è messo in dubbio chiaramente o subdolamente, come si legge, da parte di alcuni ex-ministri rovina del Paese o si racconta di loro telefonate al Presidente della Commissione Ue. Si racconta, come è credibile, anzi doveroso, che siano intercorse telefonate fra Lei e il Presidente della Bce, Mario Draghi.
Conoscendo l'alta moralità del Prof. Draghi, nessuno crede che abbia potuto pronunciare parole ostative alla Sua scelta di nominare il Prof. Savona Ministro dell'Economia.
Tutti noi sappiamo che questo governo è un male inevitabile. Ne' nessuno di noi fa il tifo per questo o quel partito. Semplicemente, la qualifica di euroscettico che viene brandita verso il Prof. Savona come un pericolo per l'Italia è risibile e frutto di ignoranza sulle sue idee, che sono state anche recentemente ribadite nel libretto Quando a Carli tremò la mano pubblicato da MF/Milano Finanza lo scorso 5 maggio e acquistabile ora su Amazon,Apple Store e Google in formato elettronico.
La mano tremò a Carli quando firmò il Trattato di Maastricht. E' noto che Savona come primo e più fidato consigliere di Carli, sconsigliò all'allora ministro del Tesoro di firmare quel documento senza riserve, ben conoscendo le condizioni del Paese.
Carli non tenne completamente conto del parere del suo allievo, e firmò, ma ebbe l'impegno degli altri Stati di concedere riserve all'Italia, cosi come le aveva ottenute la Gran Bretagna, poi esercitate per non entrare nell'Euro.
Purtroppo i governi che seguirono, per europeismo assoluto, non esercitarono nessuna di quelle riserve o meglio non poterono esercitarle per la convenienza di Germania e Francia che anche l'Italia avesse la camicia di forza dell'euro per non poter fare svalutazioni competitive, ovviamente osteggiate dagli industriali dei due paesi.
Le scelte di Carli determinarono una rottura con l'allievo Savona, che per fortuna si ricompose completamente alcuni mesi prima della morte dell'ex-governatore ed ex-ministro, 25 anni fa.
Ma in questa breve ricostruzione non può non essere ricordato che dopo la firma di Maastricht, un altro insigne servitore dello stato, erede di Carli in Bankitalia, il Prof. Paolo Baffi, condusse una straordinaria analisi per predire che Maastricht, vincolando stati con economie e indebitamenti completamente diversi, avrebbe provocato, specie unificando anzitempo la moneta, deflazione quindi disoccupazione. Il Prof. Baffi scrisse tutto ciò in un straordinario articolo su La Stampa, che è stato ripubblicato nel libro Quando a Carli tremò la mano.
La tesi di Savona era ed è quella illustrata da Baffi nel 1989. Attualizzandola, il Prof. Savona sostiene un concetto elementare: nell'art. 3 del Trattato di Maastricht si elencano gli obbiettivi da raggiungere e per i quali sono stati fissati i parametri. E' sotto gli occhi di tutti che la grande maggioranza di quegli obbiettivi non sono stati raggiunti. Quindi, è la tesi del Prof. Savona, si cambiano gli obbiettivi o si cambiano i parametri.
Dica Lei, Signor Presidente, se una tesi come questa, sono "...idee suicida antitedesche..." come un ex-ministro si è permesso di sostenere.
Forse lui e molti altri non hanno ancora capito da cosa nasce il populismo che anche noi consideriamo un grave pericolo per l'Italia, l'Europa e il mondo intero. Quale può essere il rimedio se non prendere atto della realtà e correggere quanto ha portato a questa deriva, sia pure con un Governo che è un male inevitabile? E chi ha la moralità, la rettitudine e la competenza per poterlo negoziare?»