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Segue un articolo dal titolo Spuntano altri due candidati M5s massoni. E le Iene: " Non 8 ma 14 i candidati che hanno imbrogliato sui rimborsi”(Dopo il caso di Lello Vitiello in Campania iscritti a logge anche  Pietro Landi, che corre a Lucca, e Bruno Azzerboni in Calabria. E la trasmissione di Mediaset continua a svelare casi di "rimborsopoli"), pubblicato da “Repubblica”: http://www.repubblica.it/politica/2018/02/15/news/ancora_un_massone_tra_i_candidati_m5s_e_landi_candidato_a_lucca_i_vertici_pronti_a_chiederne_le_dimissioni-188941061/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P1-S1.8-T1

“Repubblica”: «Ci sono altri due candidati massoni tra gli M5s, dopo il caso Vitiello in Campania. Il primo lo ha scovato il sito del Foglio. Si tratta di Piero Landi, il cui nome, cognome e data di nascita corrispondono con quelli registrati negli elenchi del Grande Oriente d'Italia. Landi, nato il 7 aprile 1972, è candidato M5S nel collegio uninominale della Camera a Lucca e originario della Garfagnana. Risulta iscritto alla loggia Francesco Burlamacchi, "in sonno" dallo scorso 5 febbraio.
Il secondo è Bruno Azzerboni, candidato all'uninominale in Calabria. "Al momento della sottoscrittura della candidatura sia Azzerboni che Piero Landi non ci hanno informato, non hanno detto la verità. Per questa ragione non possono stare nel Movimento 5 Stelle e sempre per questo motivo sarà loro chiesto di rinunciare al seggio", afferma il Movimento riservandosi il diritto di "agire nelle opportune sedi al fine di risarcire eventuali danni di immagine"

Rinuncia del seggio chiesta in precedenza a Vitiello, che è avvocato e si è già mostrato riluttante.
E intanto si allarga il caso rimborsopoli, con le Iene che oggi hanno pubblicato la seconda puntata della loro inchiesta. "Sarebbero 14 i parlamentari 5 stelle che hanno pubblicato dei bonifici che non sono mai arrivati a destinazione nel fondo per il microcredito", scrivono sul loro sito in cui pubblicano la seconda puntata dell'inchiesta di Filippo Roma e di Marco Occhipinti. Una cifra che contraddice quanto riferito dal candidato premier Luigi Di Maio.Lo stesso Di Maio aveva quantificato in otto - Ivan Della Valle, non ha restituito 270 mila euro, Girolamo Pisano (200 mila), Maurizio Buccarella (137 mila), Carlo Martelli (81 mila), Elisa Bulgarelli (43 mila), Andrea Cecconi (28 mila), Silvia Benedetti (23 mila) ed Emanuele Cozzolino (13 mila) - i "furbetti" della restituzione, tutti destinati all'espulsione.
"Noi avevamo pubblicato una lista più ampia" scrivono le Iene, "che comprendeva anche Massimiliano Bernini, Barbara Lezzi e Giulia Sarti". E altri sono ancora senza nome perchè prima vorremmo incontrarli per chiedere conto". Questi ultimi  avrebbero escogitato un altro giochino originale per trattenere più soldi nelle loro tasche.
Secondo le Iene, in un video pubblicato su Fb, Maurizio Buccarella dichiarava di aver restituito più di 245.000 euro, informazione usata per promuoversi alle parlamentarie. E Barbara Lezzi, l'altra parlamentare incontrata nel corso della trasmissione durante un appuntamento elettorale in Puglia insieme a Di Maio, "secondo la nostra fonte ha dichiarato di aver fatto un versamento di 3500 euro, che non compare nel fondo del microcredito. La senatrice finalmente ci ha contattato ieri, ci ha detto di essere in regola con i bonifici e noi la incontreremo appena possibile". Il candidato premier dei Cinque stelle sembra comunque volerla salvare.
Filippo Roma ha anche accompagnato il candidato premier alla filiale della banca di Montecitorio per verificare che i suoi conti siano tutti in regola e la conclusione è: "Di Maio è perfettamente in regola con le restituzioni".
Espulsioni? No, rinunce volontarie. A chi è rimasto coinvolto, "ho chiesto l'impegno alla rinuncia a essere parlamentari con il M5S ma in ogni caso nel gruppo M5S non ci entrano. Possono chiedere al presidente della Corte di Appello di non accettare la proclamazione e questa è ovviamente discrezione del presidente della Corte e in ogni caso possono chiedersi di dimettersi il giorno dopo l'elezioni", così dice durante la trasmissione di Mediaset  lo stesso Di Maio sottolineando il "rammarico" per chi, tra i parlamentari, ha mentito. Tuttavia, la strada delle dimissioni è sempre molto complessa, come dimostra un caso dell'ultima legislatura, quello di Giuseppe Vacciano: eletto col Movimento 5 stelle e passato nel Misto a gennaio del 2015, ha visto respingere la sua richiesta di dimissioni per ben 5 volte ed è rimasto senatore fino all'ultimo giorno.
Giulia Sarti in lacrime: colpa del mio ex. La deputata grillina Giulia Sarti si è recata in Questura per denunciare l'ex fidanzato 'reo', stando a quanto sostenuto dalla parlamentare riminese con lo staff del Movimento, di aver truccato la contabilità sui rimborsi al fondo per le Pmi facendola piombare nel caos della 'rimborsopoli' a 5 Stelle.
Sarti, che ieri non è stata menzionata da Di Maio nell'elenco dei furbetti ma era stata indicata dalle Iene, avrebbe difeso a spada tratta il suo operato con i vertici, puntando il dito, tra le lacrime, contro l'ex che le avrebbe sottratto circa 20mila euro. A Montecitorio giravano voci di pressioni dello staff 5 Stelle su di lei: per provare la sua buona fede avrebbe dovuto sporgere denuncia. Ma dai 5 Stelle assicurano che non è stata fatta alcuna richiesta in tal senso, è che Sarti si sarebbe recata spontaneamente dai poliziotti.»