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Egregio Direttore, Paolo Bracalini e giornalisti (tutti), 


qualcuno, in rete, si è permesso di “ironizzare” dell’articolo “Ritornano i soliti girotondini con la maschera di Roosevelt” (Il nuovo movimento ispirato al presidente USA arruola i vecchi volti della sinistra di piazza. E flirta con il M5s) di Paolo Bracalini… quindi, del vostro “Giornale” (certi soggetti, in ogni caso, in generale, hanno capito poco o nulla… forse nulla!).
L’articolo: http://www.ilgiornale.it/news/politica/ritornano-i-soliti-girotondini-maschera-roosevelt-1458843.html .

Paolo Bracalini, nel suo pezzo, cerca in qualche modo di riassumere in poche righe l’immensa galassia che ruota attorno al Movimento Roosevelt e cita l’imminente evento di Roma: “Costituzione: come difenderla, mantenerla o migliorarla”, https://www.movimentoroosevelt.com/news/per-dipartimento/redazione/costituzione-come-difenderla-mantenerla-o-migliorarla.html .
A parte le personalità citate da Paolo Bracalini (che potranno eventualmente dibattere/dire la loro), voglio soffermarmi sul Movimento Roosevelt e dintorni fornendo a voi tutti alcune informazioni.
Il 21 marzo del 2015, a Perugia, in primis per volere di Gioele Magaldi e di svariate altre centinaia e centinaia di persone, è nato il Movimento Roosevelt.
Il Movimento Roosevelt nasce principalmente perché dei Diritti riconosciuti in modo istituzionale grazie al grande lavoro di Eleanor Roosevelt, con la sua Dichiarazione Universale dei Diritti Umani approvata alle Nazioni Unite nel 1948, non resti solamente un “vecchio e triste ricordo” (oltre che battersi per l’applicazione della Piena Occupazione, del Pieno Stato Sociale e quindi dei Pieni Diritti per tutti e per ciascuno sotto ogni “cielo”… e quant’altro!).
Il percorso di preparazione che successivamente ha portato al Movimento Roosevelt è stato svolto dall’Associazione Eleanor Roosevelt per il Socialismo Liberal. Successivamente, dopo quasi due anni di durissimo lavoro che è servito per porre le solide fondamenta, il 21 marzo 2015, a Perugia, è ufficialmente nato il Movimento Roosevelt.
Il meta-partitico Movimento Roosevelt aveva immediatamente fatto sapere, senza troppi mezzi termini e senza troppi giri di inutili parole vuote, che intendeva da subito contrastare in un’ottica locale e globale il falso mito dell’austerità.
Il Movimento Roosevelt, in occasione della sua fondazione, chiese nell’immediato ai Partiti di abbandonare le cattive politiche improntate alla difesa di un assurdo “rigore nei conti”  che, secondo le logiche rooseveltiane-keynesiane, aveva notevolmente aggravato la recessione in Italia e in Europa - specialmente in tutti i Paesi della zona Euro - e in diversi altri Paesi del Mondo. Inoltre, sempre nel giorno della fondazione, il Movimento Roosevelt affermò che avrebbe conservato anche in futuro la sua natura meta-partitica ma, nel caso in cui i principali Partiti italiani ed europei non avrebbero radicalmente cambiato le politiche macro-economiche che ci hanno accompagnato negli ultimi venti anni, portandoci in un clima di vera e propria macelleria sociale, si sarebbe riservata la scelta di trasformarsi in un vero e proprio Partito.
Come ho da sempre e da subito affermato: quanto sopra non avrebbe avuto alcun senso senza la pubblicazione e la divulgazione del libro Massoni. Società a responsabilità illimitata. La scoperta delle Ur-Lodges di Gioele Magaldi (che è solo il primo di una serie di libri: una trilogia ed una bilogia); questo perché, come scrissi all’interno di un passaggio di uno dei miei “interventi”: «Se vuoi cambiare il Mondo, devi prima di tutto comprenderlo. Per comprenderlo, devi studiare la storia reale attraverso nomi, cognomi e fatti. Solo successivamente, dopo aver studiato a fondo la vera storia e dopo aver compreso a fondo i fatti (i fatti veri, non le chiacchiere...), allora potrai decidere di mettere nero su bianco un Progetto con la “P” maiuscola per modificarlo o stravolgerlo, il Mondo (questo punto dipende da quella che è la propria “sensibilità” riguardo ai fatti storici ed a quelli attuali. Il sottoscritto, per esempio, vorrebbe di fatto “stravolgerlo”...). Solo ed esclusivamente se avrai studiato a fondo la vera storia e tutte le malefatte che hanno accompagnato ed accompagnano la vera storia potrai decidere di farlo, altrimenti non hai nessuna speranza. Non a caso, una persona che, nonostante i suoi “limiti umani”, non ho mai considerato “fesso” (parlo del Giornalista Paolo Barnard), su tale riguardo, scrisse: “Cosa fare in concreto? Innanzi tutto, l’attivismo deve essere meno egocentrico. Oggi viviamo una sciagurata deriva pilotata da approfittatori in malafede, che vorrebbero convincerci che i problemi capitali sono quelli percepiti da loro e dalla minoranza di borghesi o studenti col sedere protetto che li seguono. Queste sono sciocchezze che al contrario dominano in modo devastante la vita concreta nei sei ambiti vitali: Lavoro, Alloggi, Sanità, (Non) potere di decidere la propria economia, Istruzione, e Possibilità di partecipare. Centinaia e centinaia di milioni di persone ogni mattina affrontano veri drammi in questi sei campi, drammi che ne decidono la vita e quella dei loro figli, che li angosciano, e che li hanno resi del tutto inerti e impotenti, esattamente come voleva il Potere. Chi si definisce attivista dovrebbe accettare che certe “manie” di moda non sono i problemi capitali delle persone, che gli odiati target di moda non sono le cause primarie del male, e infine che è del tutto inutile incitare i cittadini alla partecipazione se essi sono stati scientificamente disabilitati da più di trentacinque anni di lavoro dell’Esistenza Commerciale e della Cultura della Visibilità. Va trovato l’antidoto alla loro paralisi, inutile urlargli addosso con l’Industria della Denuncia e dell’Indignazione. O si comprende questo oppure siamo finiti. La lotta va fatta con la stessa intelligenza e con la stessa immensa perizia con cui il Potere ha riconquistato il Mondo, e che ho sopra descritto. Contro il bersaglio giusto”.
Non so se è chiaro: se vuoi cambiare o stravolgere il Mondo devi innanzitutto conoscere e comprendere a pieno la verità, i fatti. Solo successivamente potrai decidere di combattere ed abbattere il “nemico” utilizzando la stessa “intelligenza” che egli ha utilizzato per sottometterti. Quindi, in conclusione (ancora una volta utilizzando il finale della citazione di cui sopra del giornalista Paolo Barnard), affermo: “La lotta va fatta con la stessa intelligenza e con la stessa immensa perizia con cui il Potere ha riconquistato il Mondo.... Contro il bersaglio giusto”. Ecco perché chi ha deciso di mettere nero su bianco il doppio/unico Progetto per il Mondo (il Progetto Massoni ed il Movimento Roosevelt) pensò bene di lanciare prima la parte teorica (il Progetto Massoni) e, solo successivamente, lanciò il Progetto pratico/risolutivo, il Movimento Roosevelt...»
Il Movimento Roosevelt, come accennavo, è un Metapartito…  Ma cos’è un Metapartito?
In uno dei tanti articoli postati dall’Ufficio di Presidenza del Movimento Roosevelt, si spiega chiaramente che «Il Movimento Roosevelt è anzitutto un Metapartito che lavora per unire trasversalmente tutti i sinceri democratici e progressisti che si distinguano come tali nelle opere concretamente compiute e in quanto le compiano, anche contingentemente, e non ha pregiudizi o repulsioni aprioristiche verso alcun altro Partito, Movimento o Gruppo politico, né verso le appartenenze partitiche dei suoi soci, che possono tranquillamente avere altre tessere oltre a quella rooseveltiana. Il MR non ha avversioni irrimediabili verso questo o quel leader in quanto tale, che va lodato tutte le volte che fa qualcosa di buono e stigmatizzato ogni volta che mortifica il suo ruolo per insipienza, mediocrità codardia o mala fede». L’articolo, quindi, spiegava chiaramente che il MR è anzitutto un Metapartito e, naturalmente, per esprimere in maniera ancora più netta il suo significato citava un passaggio dell’Articolo 2 dello Statuto del Movimento Roosevelt (“Natura e Durata”); Articolo 2 dello Statuto che, per chiarezza assoluta, ho deciso di pubblicare di seguito e per intero.
Il Movimento agisce in piena autonomia da qualsivoglia gruppo o Istituzione di natura ideologica, politica, confessionale, finanziaria e imprenditoriale.
In particolare, il Movimento proclama la propria piena indipendenza da qualunque Istituzione di tipo massonico o paramassonico. Infatti, pur essendo fondato, alla luce del sole, anche per impulso di soggetti appartenenti al milieu liberomuratorio progressista (Grande Oriente Democratico) o a Movimenti di natura meta-partitica simpatetici con tale ambiente (Democrazia Radical Popolare), il Movimento Roosevelt opererà in assoluta autonomia da tali entità, dotandosi di organi associativi di Governo pro-tempore che rispondano esclusivamente e democraticamente all’indirizzo complessivo disposto prima dalla Assemblea Costituente e poi dalla propria Assemblea Generale, rappresentativa della piena sovranità di tutti i soci fondatori e ordinari.
Il Movimento non ha fini di lucro. Ogni mezzo economico di questo verrà utilizzato per conseguire gli scopi associativi ai sensi dell’Articolo 3 dello Statuto.
Il Movimento nasce come politico ma Metapartitico e compatibile perciò con qualunque contemporanea appartenenza politico-partitica dei suoi aderenti ma, in conformità con quanto stabilito nell’Articolo 3 dello Statuto, qualora, nel corso del tempo, si dimostri che i suoi scopi associativi non siano adeguatamente conseguibili per via meta-partitica (cioè operando ideologicamente, culturalmente, mediaticamente e civilmente per indurre Partiti e Movimenti politici a realizzare determinate riforme e iniziative utili per il benessere generale), allora esso non esclude di potersi trasformare in soggetto direttamente politico-partitico. Il Movimento, originariamente di natura meta-partitica, ha durata illimitata anche in caso di trasformazione delle sue finalità operative da meta-partitiche in schiettamente politico-partitiche, e potrà trasformarsi in senso direttamente politico-partitico soltanto in seguito a regolari determinazioni maggioritarie deliberate a norma di Statuto.
Per poter essere trasformato in soggetto direttamente politico-partitico, è necessario che venga presentata al Presidente dell’Associazione una mozione firmata da almeno 60 membri dell’Assemblea Generale e che tale mozione, calendarizzata per il voto entro e non oltre 30 giorni dalla sua presentazione, venga poi votata da almeno il 60% dei presenti al voto il giorno della deliberazione in sede di Assemblea Generale.
Dopo di che, entro altri 30 giorni a partire da tale votazione con la maggioranza qualificata del 60%, tale eventuale trasformazione in soggetto direttamente politico-partitico del Movimento dovrà avere una conferma referendaria a suffragio universale dei soci (sia fondatori che ordinari), con l’approvazione di almeno il 60% dei voti referendari effettivamente espressi (e NON del 60% degli aventi diritto).
Nessuna deliberazione dell’Assemblea Generale, invece, sarà necessaria nel caso della formazione contingente di liste o coalizioni politico-civiche denominate “Coalizioni Roosevelt”, “Liste Roosevelt” o “Coalizioni New Deal” , le quali concorrano in modo altrettanto contingente, sui vari territori italiani ed extra-italiani, a specifiche competizioni elettorali di natura comunale, provinciale, regionale, nazionale o sovranazionale, da sole o in alleanza di altri movimenti, partiti, analoghe liste civiche, singoli candidati a tale o tal altra carica elettiva.
Per la realizzazione di tali coalizioni e liste sarà sufficiente una approvazione a maggioranza assoluta da parte dei componenti (presenti alla votazione) della Segreteria Generale, con controfirma del Presidente del Movimento.
D’altra parte, qualora qualcuno venga eletto a uffici pubblici in seguito a tali elezioni in cui sia stato appoggiato da una Coalizione o Lista Roosevelt/New Deal, costui, a partire dalla struttura comunale, provinciale, regionale, nazionale o sovranazionale in cui sia stato eletto, dovrà tassativamente costituire un Comitato di consulenza politico-culturale che monitori costantemente e coadiuvi concretamente l’attuazione di un programma “rooseveltiano” sul territorio amministrato. Tale Comitato di consulenza politico-culturale sarà composto di almeno due (e massimo quattro) alti dirigenti rooseveltiani, preferibilmente il Segretario Generale e il Presidente del MR, o persone da costoro designate. A tale Comitato spetterà di confermare o meno, nel tempo, l’ispirazione “rooseveltiana” di una data amministrazione, informando l’opinione pubblica del perdurare o del venir meno di questa ispirazione, nel secondo caso togliendo ogni sostegno del MR ad amministratori che ne abbiano tradito i principi e le finalità, ingannando cosi anche i propri elettori.
Senza nomi e cognomi e senza fare alcun riferimento a personalità politiche o fatti (cosa che assolutamente non rientra nel mio interesse in questo momento ed in questo contesto), cito il finale del “ragionamento”/dell’articolo dell’Ufficio di Presidenza del Movimento Roosevelt: «Ecco, dunque, che nel meta-partitico MR hanno e avranno sempre spazio, purché convinti di dover aiutare la trasmutazione in meglio dei propri Partiti, Movimenti o Gruppi politici di appartenenza, al lume dei principi e delle finalità rooseveltiane espresse all’articolo 3 dello Statuto MR, anche dirigenti e attivisti del PD, di Forza Italia, della Lega, del M5S, di Sinistra Italiana, eccetera.
Parimenti, il MR, laddove lo ritenga giusto, non si esimerà dal lodare atti legislativi della maggioranza parlamentare, iniziative eventuali delle opposizioni. 
Il MR, laicamente, non si periterà di lodare leader di maggioranza o di opposizione, qualora le loro iniziative politiche appaiano condivisibili al lume dei principi e delle finalità rooseveltiane, che si tratti di Diritti civili o Diritti economici, eccetera.
Stesso metodo, privo di pregiudizi e di apriorismi, verrà tenuto dal MR rispetto ad ogni tornata elettorale locale, nazionale o internazionale.
Ad esempio, in tutti i casi in cui non saranno ancora maturi i tempi per la formazione di ampie Coalizioni Roosevelt, il MR valuterà, come Metapartito, la possibilità di inserire propri soci o simpatizzanti nelle liste elettorali di sedicente sinistra, centro o destra, e considererà altresì l’opportunità di sostenere questo o quel candidato amministratore pubblico, in base al grado di vicinanza esplicita che costui vorrà interpretare concretamente sul tema dei “Principi e delle Finalità” illustrati all’Articolo 3 dello Statuto MR.»
Per essere ancora più semplice: «Destra, Sinistra e Centro sono etichette prive da tempo di effettive distinzioni che non siano in qualche modo riconducibili a ideologie affossate dalla storia o a esperienze di Governo che traevano la loro linfa soprattutto dalla necessità, superata da decenni, di arginare le potenzialità disgregatrici di opposti estremismi.
Il Movimento Roosevelt nasce e si sviluppa quindi nelle forme radicalmente innovative di un Metapartito fondato su ideali laici, risolutamente democratici, progressisti, social-liberali e libertari, da realizzare con il sostegno del più ampio numero possibile di cittadini che, al di là della loro identità professionale e di qualsiasi genere di militanza o simpatia politica (tranne che, ovviamente, per Partiti e Movimenti di ispirazione comunista o nazifascista), vi si riconoscono e intendono pertanto promuoverli.
Alla declinazione neoliberista, neoaristocratica e antidemocratica dei processi di Globalizzazione in corso, è inderogabile contrapporre operativamente l’ideale della sovranità popolare sostanziale e non solo formale di tutte le Istituzioni pubbliche, da quelle locali a quelle sovranazionali; il Diritto Universale alla felicità e le Quattro Libertà fondamentali che Franklin Delano Roosevelt identificò nelle Libertà di parola e di credo, e nelle Libertà dal bisogno e dalla paura.
Questi ideali, Diritti e Libertà, non sono possibili al di fuori di un’autentica Giustizia Sociale che, per essere concretamente affermata, esige un’azione meta-partitica unitaria e coesa.
Il Movimento Roosevelt intende svolgerla riunendo intorno al suo progetto quanti ne condividano l’ispirazione e le finalità, senza distinzione di appartenenza partitica.
Il Movimento Roosevelt, dunque, quando non presente direttamente con proprie liste, si troverà a sostenere Partiti e/o persone diverse a diverse tornate elettorali in virtù di una coerenza delle idee più che dei simboli.»
Detto questo e, “chiusa” questa parentesi, mi tocca nuovamente affrontare un passaggio prima di andare avanti. Scrissi: «Nel giorno della fondazione, il Movimento Roosevelt affermò che avrebbe conservato anche in futuro la sua natura meta-partitica ma, nel caso in cui i principali Partiti italiani ed europei non avrebbero radicalmente cambiato le politiche macro-economiche che ci hanno accompagnato negli ultimi venti anni, portandoci in un clima di vera e propria “macelleria sociale”, si sarebbe riservata la scelta di trasformarsi in un vero e proprio Partito».
L’analisi dopo alcuni anni di “attesa” da attenti “osservatori esterni”? Questa (analisi che condivido alla lettera): «È davvero interessante interrogarsi su qual è il candidato del Movimento 5 Stelle a Palazzo Chigi, posto che - se le cose non cambiano - verrà fuori un Parlamento in cui il M5S sarà in beata solitudine col 25-30% ma il Governo lo faranno gli altri? Ed è bella, Democratica e avvincente una competizione interna ai 5 Stelle dove Di Maio non ha nessun avversario? È questa la Democrazia che si garantisce a coloro che avevano qualche chance di competere per batterlo? È questa la Democrazia interna che vogliamo, nei Partiti e nei Movimenti? È la Democrazia che vogliamo per il nostro Paese? Direi di no. Di Maio non avrà l’occasione che ha avuto Renzi: non diventerà mai Presidente del Consiglio: il Movimento 5 Stelle rappresenta oggi una porzione significativa di elettorato, inferiore al 30%. E fintanto che la sua proposta politica sarà confusa e le sue capacità di Governo pari a quelle dimostrate a Roma, senza nessuna disponibilità ad alleanze con altri soggetti, è destinato a non governare. Di Maio non è un massone, aspira a diventare un super-massone, come aspirava Renzi: ma, se non hanno aperto le porte a Renzi quand’era primo Ministro, figuriamoci se le apriranno a Di Maio, che è soltanto un ragazzo di modesta cultura e di una qualche buona sorte, visto che si è trovato nel posto giusto al momento giusto, insieme ad altri, sul palcoscenico.
Non vedo giovani molto promettenti, purtroppo, nelle prime file del M5S. Ho conosciuto persone più interessanti tra i parlamentari e i dirigenti. Ma i vari Di Maio, Di Battista e Fico non mi sembrano dei fulmini di guerra: modesti, sul piano culturale e sulla visione del progetto. Di Maio si agita molto, va spesso a Londra bussando a club massonici e para-massonici, ma è destinato a essere bruciato forse in modo ancora più squallido di quanto non sia accaduto a Matteo Renzi. Questo, naturalmente, se Di Maio rimane quello che è, cioè il narcisistico e inconsistente portavoce di un Movimento che non ci ha ancora dato modo di comprendere qual è il suo progetto per il Governo dell’Italia. Noi non vogliamo che i nostri rappresentati siano i vari Di Maio, Renzi, Alfano. Questi hanno già dato, e male: noi abbiamo una classe politica che non appassiona più nessuno, la gente che va a votare è sempre meno. C’è bisogno di una nuova formazione politica. Queste persone, al di là dei loro limiti personali, sono anche persone formate male, cresciute male in 25 anni dove s’è persa tutta la sapienza politica accumulata negli anni dal dopoguerra in avanti.
C’è bisogno di recuperare l’idea di Partiti veri, “pesanti”. C’è bisogno di recuperare il senso in cui il socialismo possa integrarsi col liberalismo. C’è bisogno di capire che ad una ideologia pervicace e occulta come quella neoliberista, che perverte i giochi istituzionali in Europa e nell’intera rete globale, va contrapposta un’altra ideologia, radicalmente Democratica, che pretenda che tutti i meccanismi di Democrazia siano sostanziali. Il Movimento Roosevelt combatte su questi fronti. Lasciamo agli altri di gingillarsi con le false primarie, con le false investiture di leader che non saranno mai eletti, con questo teatrino che rende gli uni condannati ad un eterno consociativismo (vedi Berlusconi, Renzi, Gentiloni, Alfano: questi teatranti ormai maleodoranti della politica italiana) e gli altri, cioè il Movimento 5 Stelle, condannato all’opposizione per l’eternità. Peccato che i tempi del XXI Secolo sono rapidi: se uno resta sempre all’opposizione, rischia - più rapidamente che nel passato - di logorare il rapporto con la popolazione, che alla fine non lo vota più» (Gioele Magaldi).
Il Movimento Roosevelt, invece, non solo NON si è trasformato in un Partito e continua la sua quotidiana ed instancabilmente lotta nel suo ruolo principalmente “pedagogico” ed in tutte le altre direzioni e ruoli che gli “competono”… Inoltre, come se non bastasse, si è anche impegnato in prima persona assieme a tanti altri soggetti nel ruolo di “levatrice” di un altro “importante” Progetto: la costruzione del Partito Democratico Progressista: https://www.partitodemocraticoprogressista.it/ . Questo perché (come ha spiegato Gioele Magaldi a David Gramiccioli durante la diretta a “Colors Radio” il 27 febbraio 2017): «Tutti quanti - dai nuovi sgangherati gruppi parlamentari sedicenti democratico-progressisti a Sinistra Italiana - non rappresentano il futuro progressista e democratico (keynesiano, rooseveltiano) per l’Italia. L’Italia ha bisogno di una prospettiva ampia, che riguardi tanto l’economia che la vita delle Istituzioni, ma anche le prospettive estere e un orizzonte di leadership nel Mediterraneo. Per far questo c’è bisogno di un nuovo soggetto politico, partitico, che si chiami “Partito” e non “Movimento”, come i Partitini che pensano di accattivarsi gli elettori del Movimento 5 Stelle. C’è bisogno di un ritorno ai Partiti solidi: non si tratta di tornare all’antico, alla Prima Repubblica, ma di recuperare il meglio dell’esperienza del passato. I Partiti devono avere correnti e pluralismo: limpida dialettica interna, anziché la “notte dei lunghi coltelli” che si sta consumando nel PD. Ho molto ottimismo, perché molte cose di muovono e, in Italia, questo magma sarà fecondissimo».
Gioele Magaldi aveva più volte “avvertito”, affermando che «Se l’offerta politica italiana non offre alternative serie: e cioè un cambio radicale di paradigma, ci sarà un nuovo Partito. Questo perché lo scenario politico italiano resta “una palude”, dalla quale nessuno sembra in grado di uscire. Nemmeno il Movimento 5 Stelle, che come si è visto alle amministrative non affonda né sfonda: “Campa di rendita, ma la sua mancanza di un programma e di una strutturazione ideologica lungimirante lo mette nella condizione di esser percepito da molti come la grande delusione, non più come la grande speranza”. 
Quindi, un nuovo Partito che dirà quello che nessuno dice chiaramente: primo punto del programma, revisione dei Trattati Europei. Tutti cianciano, parlano di uscire dall’Euro, ma nessuno chiede apertamente, formalmente, di farla finita con questa UE. Io propongo una riforma costituzionale per eliminare il pareggio di bilancio… Bisogna avere un obiettivo chiaro: afferrare il toro per le corna e costringere Bruxelles a stracciare il Fiscal Compact e gli altri Trattati-capestro che inguaiano l’Italia». 
Quanto sopra, quindi, nel tempo, ha scaturito l’idea della costruzione del Partito Democratico Progressista.
Perché, nello specifico, il libro “Massoni” e perché il Movimento Roosevelt? (segue in breve...). 

Insieme a sorelle e fratelli massoni progressisti di diverse latitudini planetarie, abbiamo progettato la serie editoriale di MASSONI. Società a responsabilità illimitata, per uno scopo ben preciso. E cioè per offrire una consapevolezza globale, agli esseri umani di ogni angolo del globo terracqueo (il primo volume di MASSONI, “La scoperta delle UrLodges”, è stato pubblicato dapprima in Italia e in lingua italiana, ma presto lo sarà in altre lingue, a partire dallo spagnolo e dall’inglese: stessa sorte toccherà agli altri volumi della serie), sulla genesi della società contemporanea. Abbiamo voluto offrire una cognizione (al contempo storiografica, politologica e socio-antropologica) precisa di quando, come e perché gli esseri umani abbiano iniziato a potersi considerare cittadini e non sudditi. Di quando, come e perché siano nati il giornalismo, il concetto e la prassi dell’opinione pubblica e della società civile, lo stato di diritto, la libertà di associazione, parola, pensiero, ricerca scientifica, coscienza e religione, la prassi parlamentare e l’affermazione della sovranità popolare, le forme di mutuo soccorso ottocentesco e il welfare state novecentesco, le società laiche, libertarie, aperte, pluraliste e solidali. Abbiamo inteso raccontare, lungo i cinque volumi della serie di MASSONI, l intera onda lunga progressista della Libera Muratoria che, tra moltissime luci e qualche ombra, ha senz’altro rivoluzionato in meglio l’intera ecumene globale, a partire dai secoli XVII-XVIII, per finire alle ultime stagioni autenticamente incentrate sulla dignità dell’uomo e del cittadino e su un tentativo di promozione materiale, morale e spirituale del livello di vita di tutti e di ciascuno. Ultime stagioni che coincidono con la definitiva sconfitta del nazi-fascismo (la cui affermazione tenebrosa fu un primo tentativo di involuzione anti-democratica e illiberale globale ad opera di circuiti massonici reazionari e contro-iniziatici) nel 1945, con la redazione e la presentazione all’Onu della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (1948) e con l’eroico e lungimirante tentativo operato con la New Frontier kennediana (anni Sessanta del Novecento). Il tutto, supportato da una implementazione concreta, dal 1945 a fine anni Settanta, di teorie e prassi politico-economiche limpidamente keynesiane e rooseveltiane, che hanno consentito l’accesso all’istruzione e a condizioni minime di benessere e dignità per centinaia di milioni di persone, sottratte all’indigenza e alla miseria morale e materiale dei propri avi. Con il primo volume di Massoni (e con i volumi che seguiranno), tuttavia, abbiamo voluto raccontare anche il temibile e odioso progetto di macelleria sociale, di involuzione oligarchica, tecnocratica e antidemocratica globale messo in opera da circuiti massonici reazionari (per la prima volta nella Storia giunti a una contingente egemonia in ambito latomistico) a partire dagli anni Sessanta-Settanta del Novecento. E abbiamo raccontato e racconteremo sempre meglio anche la criminale ed efferata strategia massonica controiniziatica preposta alla diffusione del Terrorismo globale, dal 2001 a oggi, e al tentativo di contrazione delle libertà e garanzie democratiche, là dove queste si erano affermate lungo gli ultimissimi secoli di Storia umana.
Il Movimento Roosevelt? Il MR nasce per dare risposte concrete e operative a tutti coloro che, divenuti grazie alla lettura di Massoni. Società a responsabilità illimitata, finalmente consapevoli delle reali dinamiche di potere in atto nel Mondo contemporaneo e liberi di vedere oltre i veli di certa manipolazione mainstream e al di là delle fisime paranoidi della mentalità complottista (severamente confutata tra le pagine del libro Massoni), intendano impegnarsi per combattere una buona battaglia in difesa dei Diritti Universali di tutti gli esseri umani, sotto ogni cielo del globo (non per caso, all’interno dell’articolo 3 dello Statuto MR, che parla di “finalità e principi” rooseveltiani, sono stati inseriti i 30 articoli della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani: primo caso al Mondo di inserimento di questo testo nella carta costitutiva di un Movimento Politico), e intendano difendere ed estendere tanto la sovranità popolare sostanziale ad ogni livello di governance, quanto il welfare state e la prosperità morale e materiale, a beneficio di chi ne sia stato da sempre escluso o di chi sia stato ricacciato indietro nell’inferno della miseria e della sudditanza socio-economica, dopo che aveva assaporato un minimo di dignità derivante da un lavoro equamente retribuito. C’è una lunga marcia e una faticosa guerra democratica da compiere, per quei generosi pionieri che hanno fondato questa originalissima entità politica meta-partitica chiamata Movimento Roosevelt e per quei benemeriti avanguardisti che si stanno iscrivendo tra le fila dei soci ordinari rooseveltiani, dalla Sicilia al Piemonte, da Gioia Tauro a Londra (e cosi via). Non sarà una marcia corta, né una guerra facile e senza costi. Ma alla fine vinceremo. Perché la Democrazia (liberale e socialmente equa, libertaria e laica, egualitaria e però anche meritocratica) è  unica ideologia che ha un futuro davanti a sé. Un futuro radioso, che prima o poi illuminerà i cuori e le vite di miliardi di persone. Noi del MR, d’altra parte, diciamo si a una ben diversa Globalizzazione rispetto a quella in atto a partire dal 1992. Noi intendiamo proporre una Globalizzazione democratica, equa e solidale, fondata sulla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani di cui fu madrina Eleanor Roosevelt. Noi del MR diciamo si ad un Mondo pensato secondo modelli Glocal (interconnessioni planetarie e libertà globale di circolazione per merci e capitali, ma anche per Diritti politici, civili, sindacali e lavorativi, coniugati con l’attenzione alla specificità locale di determinate economie), si a un libero mercato declinato senza monopoli e oligopoli e integrato da un sapiente e strategico ruolo delle Istituzioni pubbliche (come nel caso del New Deal promosso da Franklin Delano Roosevelt, del capitalismo socialmente equilibrato propugnato da John Maynard Keynes, del welfare state progettato da William Beveridge e realizzato più o meno ovunque, in Occidente, tra 1945 e primi anni Ottanta). Noi del MR vogliamo introdurre, pur nel rispetto del libero mercato, la costituzionalizzazione del diritto al lavoro per ogni cittadino e il principio inderogabile e costituzionalmente garantito della Piena Occupazione per tutti, tra settori pubblici e privati. Noi del MR abbiamo disprezzo e disgusto per l’attuale (Dis) Unione Europea matrigna, tecnocratica e antidemocratica, ma saremmo lieti di vedere realizzati, un giorno, degli Stati Uniti d’Europa autenticamente democratici e coesi, cosi come erano stati vagheggiati da Giuseppe Mazzini, Giuseppe Garibaldi, Victor Hugo, Altiero Spinelli e molti altri sinceri progressisti. Noi del MR vogliamo restituire Sovranità al Popolo, in Italia e ovunque. E vogliamo rendere concreto il diritto alla felicità e ad una vita dignitosa per tutti e per ciascuno (nessuno deve essere lasciato indietro, nell’indifferenza dei suoi “fratelli” umani), pur nel rispetto delle diversità di inclinazioni, talenti e capacità creative, che rendono alcuni meritevoli di maggiore ricchezza o successo. Chi vuole unirsi a noi, chi intende scrivere le più affascinanti pagine di Storia del proprio tempo, chi vuole vivere la propria vita con la dignità del cittadino e non con la sottomissione del suddito, chi vuole mostrarsi degno della propria condizione di “sovrano” pro-quota, vada sul sito ufficiale MR1 e segua le semplici istruzioni che servono per iscriversi. Una volta iscritti al MR, dall’Italia o da qualsiasi altra parte del Mondo, quei cittadini e quelle cittadine che l’avranno fatto cesseranno di sentirsi soli, nell’affrontare i soprusi dei Guardiani della Nuova Reazione, nel fronteggiare i Custodi della Nuova Restaurazione, gli Apprendisti Stregoni della globalizzazione senza Diritti globali e senza Libertà e Democrazia, gli Affossatori della sovranità popolare e del benessere diffuso. 

Tornando all’evento “Costituzione: come difenderla, mantenerla o migliorarla” di sabato 4 novembre 2017, che avrà luogo presso il Teatro Anfitrione a Roma, in Via San Saba 24 (Zona Aventino), dalle ore 09:00 alle ore 14:00… Come afferma il Presidente del Movimento Roosevelt (Gioele Magaldi): «Sarà un evento necessario, per prevenire futuri tentativi di stravolgere e peggiorare la Costituzione italiana nelle sue componenti irrinunciabili, ma anche per proporre dei miglioramenti che consentano di attuarne lo spirito e la sostanza immaginata dai suoi originari estensori. Perché “la lettera talvolta uccide, mentre lo spirito vivifica” e da troppi anni la Costituzione italiana (surrettiziamente già modificata con riforme di matrice neoaristocratica e neoliberista) non si è dimostrata in grado, con la sua forma letterale attuale, di difendere democrazia sostanziale e giustizia sociale in Italia. Sabato 4 novembre 2017, presso il Teatro Anfitrione di Roma, dalle 09:00 alle 14:00, la Commissione Riforme Costituzionali del Movimento Roosevelt si confronterà con quei “relatori esterni invitati” che avranno il desiderio di partecipare (il numero di costoro sta crescendo) e poi con tutti quei cittadini che vorranno presenziare in diretta ad un evento libero e gratuito e/o che saranno successivamente raggiunti dalle riprese video dell'importante incontro.» 
L’evento “Costituzione: come difenderla, mantenerla o migliorarla” è collegato al lavoro da “levatrice” che, come anticipavo, sta svolgendo il Movimento Roosevelt assieme ad altri soggetti.
Come si anticipava circa un mese fa all'interno del sito del Partito Democratico Progressista - PDP (https://www.partitodemocraticoprogressista.it/), precisamente al PUNTO 21 (“Riforma del funzionamento dello Stato: nuove prerogative di Partiti, Parlamento, e Presidenza della Repubblica. Nuove Forme di Democrazia Diretta”): «Il 4 novembre 2017, a Roma, presso il Teatro Anfitrione, il Movimento Roosevelt presenterà un importante Convegno dal titolo “Costituzione: difenderla, mantenerla o migliorarla?” (vedi: https://www.youtube.com/watch?v=GvGLnwkoJ9Q&feature=youtu.be ).
In quella sede, il meta-partitico Movimento Roosevelt (tra i promotori dell’Assemblea Costituente del PDP) metterà a confronto alcuni dei “vincitori” della competizione referendaria contro le cattive Riforme Costituzionali proposte da Matteo Renzi - sostenitori del sacrosanto Principio: attuiamo al meglio la Costituzione vigente - con le elaborazioni di alcuni Cittadini Rooseveltiani che intendono trasferire le loro avanguardistiche proposte di Riforma Costituzionale (se le Riforme avanzate da Renzi non erano buone e utili, ciò non significa che ogni proposta di integrazione/aggiornamento della Costituzione sia disutile o superflua) anche all’interno del Progetto Politico del PDP.
Questo 21° principio fondativo, dunque, verrà esplicitato meglio prossimamente, a seguito dei lavori del Convegno Rooseveltiano del 4 novembre 2017 a Roma, presso il Teatro Anfitrione (Via San Saba 24, dalle ore 9 alle 14).»
Al termine dell’incontro, inoltre, dalle ore 15:30 alle ore 20:00, avrà luogo, sempre presso il Teatro Anfitrione a Roma, in Via San Saba 24 (Zona Aventino), una fondamentale “Assemblea Generale del Movimento Roosevelt” in cui si dibatterà di temi cruciali per il futuro della Comunità Rooseveltiana e del ripristino della Democrazia in Italia e in Europa...
Riguardo all’accenno alla Massoneria ed a quella che Paolo Bracalini definisce “Loggia massonica Grande Oriente Democratico”, rimando alla mia “Lettera aperta N.2 al Corriere della Sera”: https://blog.movimentoroosevelt.com/home/240-lettera-aperta-n-2-al-corriere-della-sera.html .
Approfitto per segnalare anche la “precisazione” del responsabile del Direttorio Generale del Movimento Roosevelt (“Risposta a Bracalini ed al Giornale”):  https://www.movimentoroosevelt.com/news/per-dipartimento/direttorio/risposta-a-bracalini-ed-al-giornale.html .
Spero di aver fornito a voi tutti informazioni aggiuntive utili per una vostra eventuale e più articolata esposizione “dei fatti”.
In attesa, quindi, di una vostra pubblicazione, saluto cordialmente…