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LA TETTONICA A ZOLLE APPLICATA ALL'EUROPA
Se non ora quando
l'Europa assomiglia sempre più a un insieme di zolle che si scontrano, si sfiorano, si separano, secondo movimenti e cause molto più profonde di esse.

Come già scritto in un post precedente https://blog.movimentoroosevelt.com/blog/2329-se-non-ora-quando.html?fbclid=IwAR35Uh2KD55RWHsQkLgzFs3-tHEFZqN_7nVaJOzZtk0bELZGzVmuCzCpYsY

cresce sempre più il disagio dell'opinione pubblica europea sulle posizioni intransigenti, neoliberiste degli stati dell'Europa del Nord. Anche lo Spiegel, parla di rifiuto tedesco gretto e vigliacco, sempre più esponenti contrari agli eurobond si stanno trasformando in possibilisti e chiedono emissioni da 1000 miliardi, non c'è mai stato un fronte così numeroso tra i paesi europei per l'abbandono delle politiche neoliberiste. Sembra quasi che in fondo molti animi covasse un disagio sempre più profondo per certe politiche e che le adesioni e dichiarazioni di facciata celassero invece la paura di esporsi e di fare il primo passo, paura svanita di fronte a una paura ancor più grande..Paura che però potrebbe tornare se non si alimenta e s'incoraggia tale momento Lo stesso Ministro delle Finanze tedesco ha definito la politica olandese attuale, immonda, dopo che il ministro portoghese aveva definito il premier olandese disgustoso. (linguaggi diplomatici assolutamente fuori dal normale, badate bene, inconcepibili se non di fronte a fratture enormi e inconciliabili, e che un secolo fa avrebbero potuto far scatenare una guerra). Ma, attenzione, non dimentichiamo che spesso Germania e il suo vassallo Olanda, oppure Finlandia hanno giocato al poliziotto buono e a quello cattivo per indurre gli avversari a più miti consigli. La Germania è sincera nella mediazione o è un trucco? E la sessa Francia , che guida al fianco dell'italia il fronte dei governi "antineoliberisti" potrebbe rivelarsi inaffidabile, poiché raggiunti i propri interessi potrebbe abbandonare il campo. Mai fidarsi di Macron che molto spesso fa esattamente l'opposto di quello che dice. Quello che c'è di nuovo, appunto, è la convergenza delle opinioni pubbliche europee, o almeno di una parte molto più consistente che nel passato (e la sua importanza è rilevantissima, perché l'Europa, o si fa dal basso, o non si fa) accompagnata da una Angela Merkel che assomiglia sempre più alla figura del Francesco Giuseppe del 1914, stanca, malata, che sta perdendo la sua lucidità, incapace di adattarsi velocemente alla situazione e al traino di eventi molto più grandi, soprattutto più rapidi delle sue capacità di reazione, tanto da essere esposta a venti di direzioni opposte senza oramai la capacità di incanalarli.

In questo clima il nostro governo ha il dovere e la possibilità di non mollare nemmeno di un millimetro e di non cercare compromessi, perché questo è il momento giusto per iniziare a distruggere una certa idea di dis-unione europea. Ma soprattutto è il momento di non fermarsi agli eurobond, ma di procedere velocemente alla sovversione di tutti quei meccanismi europei antidemocratici ed elitari, completamente avulsi dalla volontà popolare. Volontà che sta prendendo strade al Nord fin poche settimane fa impensabili. E' il momento di agire e dare uno scossone SE NON ORA, QUANDO? MA IL NOSTRO GOVERNO CON I SUOI PARTITI PIENI DI DON ABBONDI E DI QUISLING NE SARA' CAPACE? Fino a ora i presupposti non lo lasciano credere.