Il presidente del Movimento Roosevelt: sconcertante che le "democratiche" Sardine temano l'alternanza in Emilia, e che ricevano pure l'endorsement berlusconiano della Pascale
 
"Dopo Saviano, ecco Monti e la Pascale: endorsement imbarazzanti, per le Sardine, che il 14 dicembre a Roma vanno in piazza coi Papa-Boys. Per dire cosa, a parte "morte a Salvini"? Credono davvero che, "morto" Salvini, l'Italia avrebbe risolto i suoi problemi?". Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt, è sconcertato dai facili entusiasmi di questi giorni. Intanto, l'ovazione tributata a Sergio Mattarella alla prima della Scala, a Milano: "Per cosa, esattamente, si applaude Mattarella? Cosa avrebbe fatto, finora, per tutelare il paese?". Ricorda Magaldi: "Nel 2018 bloccò la nomina di Paolo Savona, già ministro con Ciampi (ex governatore di Bankitalia, poi presidente della Repubblica). Si trattava di difendere l'Italia dai mercati? Ma oggi gli italiani rischiano di essere sbranati dal Mes".

Sorprende, poi, il consenso accordato alle Sardine da troppe "anime belle e un po' ingenue". Ovvero: "Molti non sanno nulla del Mes (anche se li riguarda da vicino) ma tifano per le Sardine, che si dicono democratiche eppure sono contro l'alternanza democratica in una Regione governata ininterrottamente dalla stessa parte politica, per quarant'anni". Aggiunge Magaldi, rivolto alle Sardine: "Se volessi venire in piazza con voi, cosa proporreste, a me, come cittadino italiano, a parte l'odio verso l'Uomo Nero?". Ora anche Monti dice che simpatizza con le Sardine? "La sua sola presenza è funesta: dove passa Monti non cresce più niente", dichiara Magaldi. "Ed è significativo che si senta vicino alle Sardine il padre dell'austerity, del peggiore conformismo tecnocratico e neoliberista".

Secondo il presidente del Movimento Roosevelt, inoltre, "si è sottovalutato il senso dell'endorsement della Pascale, presentata come ultima compagna di Berlusconi". Ha detto: le Sardine mi ricordano la "rivoluzione liberale" di Berlusconi (in realtà mai avvenuta). "Un ridimensionamento di Salvini a opera delle Sardine, a Berlusconi non può che far piacere - dice Magaldi - essendo il Cavaliere sempre pronto a fare inciuci con Renzi, col Pd e con chiunque altro, all'insegna del consociativismo asservito ai soliti poteri che hanno malgovernato l'Italia per 25 anni". Per Magaldi, l'azione della Lega è insufficiente: non sta facendo abbastanza, per indurre l'Italia a pretendere un'Europa democratica. "Se non altro - aggiunge - almeno, a Salvini va riconosciuto il merito di aver tentato di mettere in discussione lo status quo, il dominio europeo post-democratico che schiaccia il nostro paese. A tutti gli altri, invece (Sardine comprese), evidentemente va bene così".
 


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Alessio Altieri
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(Articolo del 10 dicembre 2019)